Archivio: “Steve Rubel”

Un’estate 2009 calda per il mondo delle tecnologie digitali, fatta di accordi, fusioni e acquisizioni che lasceranno il segno. Tra i più rilevanti, senz’altro l’intesa tra Microsoft e Yahoo! per le ricerche online, l’acquisizione di FriendFeed da parte di Facebook e la più recente intesa tra Microsoft e Nokia sugli applicativi mobili. Come giustamente scrive oggi Luca Tremolada su IlSole24Ore, “si stringe l’assedio attorno a Google”.

Nell’area dei social network stanno avvenendo alcuni dei movimenti più significativi: da una parte il cosiddetto real-time, dall’altra la centralità che iniziano ad assumere le funzioni di ricerca sulle piattaforme emergenti, Twitter e Facebook su tutte. Come scrive Steve Rubel, questo potrebbe significare un cambiamento radicale nel modo in cui usiamo le informazioni, facendoci diventare “source agnostic”.

Sul tema del social search, si conclude anche l’articolo di Federico Ferrazza su L’Espresso in edicola oggi (per qualche giorno si può leggere qui), che approfondisce la varietà dei social network in relazione ad argomenti diversi, professionali e non. L’articolo, che raccoglie anche un paio di mie battute riguardo a Linkedin e al social search, segnala anche una ventina di social network verticali.


Google presenta i Gadget Ads, ossia dei contenuti interattivi racchiusi in un rettangolone su cui è possibile integrare di tutto (video, feed, mappe, ecc.), per poi utilizzarli non solo sul network di Google ma anche su altre piattaforme.

I Gadget Ads sembrano raccogliere perfettamente i suggerimenti dell’ottimo post sul “web decentralizzato” di Steve Rubel. Nicola Mattina ne ha tradotto bene i concetti che qui sintetizzo:

  • Pensate a fare dei web service invece che dei siti
  • Connettete le persone
  • Rendete tutto portabile

I gadget sul web (o widget, se preferite) sono proprio uno degli strumenti per distribuire contenuti e servizi. Rispondendo a Dario che mi chiede se “questi tipi di Widget creeranno confusione o diventeranno uno standard”, penso che la confusione aumenterà senz’altro nella testa di chi non è preparato a questo processo di decentralizzazione. Insomma, il passaggio è dal portale aziendale alla presenza in mille luoghi diversi; dal creare una community sul proprio sito, al partecipare alle community esistenti. In questo processo (che in parte avevo trattato nell’articolo L’approccio Multi-x), i gadget sono una delle ciliegine sulla torta.

Con l’occasione: se c’è un programmatore che sa smanettare sui gadget, mi mi faccia un fischio: abbiamo un paio di progetti da realizzare e ci serve un supporto tecnico.

A proposito di Google, volevo segnalare altre due cose:

  • Franco che si è trovato dei documenti di qualcun’altro dentro il suo Google Docs: urca, un bel security bug!
  • Shared stuff, un servizio ancora in fase di sviluppo che dovrebbe essere la risposta a Delicious; ne scrive più in dettaglio Tiziano su Motoricerca.

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