Archivio: “Tools”

Dei due giorni di Social Business Forum 2013 mi porto a casa molti spunti, parecchie conferme, qualche idea di miglioramento e, perdonate l’ego, feedback positivi per il  mio speech sulla Social Strategy a suon di rock.

Prossimamente ci saranno chart e video di gran parte delle sessioni, ma intanto trovo interessante la mappa elaborata da Optimice degli utenti Twitter più citati riguardo all’hashtag #SBF13 (io sono al centro a sinistra). Enjoy!

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C’è un’applicazione che adoro ed è Salesforce (anche se forse ho trovato qualcosa di alternativo ad una frazione di costo). Mi piace il concetto che non è solo uno strumento che gestisce dei dati, ma effettivamente sembra pensato per migliorare l’efficienza nella gestione delle informazioni nelle aziende.

Marc Benioff, il CEO di Salesforce, in una intervista rilasciata a Bloomberg pensa che i social media gli permetteranno a breve di quintuplicare (yes, +500%) il fatturato, passando social media dagli attuali 2,2 a 10 miliardi di dollari. Interessante.


C’è un’applicazione che adoro ed è Salesforce (anche se forse ho trovato qualcosa di alternativo ad una frazione di costo). Mi piace il concetto che non è solo uno strumento che gestisce dei dati, ma effettivamente sembra pensato per migliorare l’efficienza nella gestione delle informazioni nelle aziende.

Marc Benioff, il CEO di Salesforce, in una intervista rilasciata a Bloomberg pensa che i social media gli permetteranno a breve di quintuplicare (yes, +500%) il fatturato, passando social media dagli attuali 2,2 a 10 miliardi di dollari. Interessante.


Un bel tool interattivo chiamato Trendstream per analizzare il livello di utilizzo dei social media nelle varie nazioni del mondo (Italia compresa) potendo circoscrivere l’analisi attraverso svariati parametri (sesso, età, ecc.). Devo capire meglio il panel utilizzato, ma sembra utile anche solo come base comparativa tra le diverse nazioni.

Lo embeddo qui anche se le dimensioni sballano un po’ l’impaginazione. Enjoy.


Un bel tool interattivo chiamato Trendstream per analizzare il livello di utilizzo dei social media nelle varie nazioni del mondo (Italia compresa) potendo circoscrivere l’analisi attraverso svariati parametri (sesso, età, ecc.). Devo capire meglio il panel utilizzato, ma sembra utile anche solo come base comparativa tra le diverse nazioni.

Lo embeddo qui anche se le dimensioni sballano un po’ l’impaginazione. Enjoy.


Per chi ancora non l’avesse capito, il web semantico, ossia la catalogazione del web sulla base si elementi standard, rimarrà una chimera, almeno se si continua a sognare una serie di principi di classificazione condivisi universalmente. La buona notizia è che gli strumenti che usano le persone per creare e manipolare i contenuti digitali, iniziano a fornire alcune funzionalità elementari che forse creeranno di fatto una specie di web semantico creato dal basso – e magari questo funzionerà.

L’ultimo esempio è Twannotations, una funzionalità che dovrebbe essere implementata a breve su Twitter e che consente semplicemente di arricchire il proprio messaggio con riferimenti che ne classificano il contenuto. Una specie di tagging che magari creerà qualche standard di fatto nell’arco di qualche mese, un po’ come è già avvenuto con l’hashtag sempre su Twitter. Date un’occhiata alle chart qui sotto (via TechCrunch):


Ho notato che l’interessante tool di Forrester (Social Technographics Profile) è stato aggiornato con i dati relativi al 2009. Ricordo si tratta di un’indagine di mercato internazionale condotta da Forrester che analizza quantità e tipologia degli utenti dei social network.


Nel grafico di seguito, ho comparato i dati 2008/2009 relativi all’Italia: diminuiscono gli Inattivi (ora al 35%) mentre i Joiners sono triplicati. Da notare che le percentuali si riferiscono al totale della popolazione adulta. Le diverse categorie sono spiegate qui.


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Se poi volete giocare con altri profili sociodemografici o altre nazioni, potete farlo direttamente qui sotto.

Aggiornamento: proprio adesso ho visto che Josh Bernoff ha pubblicato sul blog di Forrester dei dettagli sui dati 2009 e delle tabelle comparative sugl anni precedenti.


Microsoft Enterprise Search Conference Lunedì prossimo parteciperò ad un interessante incontro organizzato da Microsoft con la partecipazione di alcune aziende partner tra le quali Expert System e Ad Maiora.

Si tratta della prima edizione della conferenza sull’Enterprise Search che tratterà della gestione della conoscenza e del patrimonio informativo all’interno delle aziende.

Da parte mia, proverò a ragionare sul fatto che il concetto di divisione tra interno ed esterno alle aziende va decisamente sfumando e di come la funzione di ricerca stia evolvendosi in strumento di filtro, per il quale sono i singoli individui i protagonisti mentre la tecnologia è lo strumento abilitante e non l’unico solutore. Conto di riprendere anche il concetto “i motori di ricerca siamo noi” che mi porto dietro da tempo.

Penso che l’incontro possa interessare chiunque si occupi di intranet e di gestione delle informazioni all’interno di aziende e organizzazioni.

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Leggevo (via  Search Engine Land) del progetto di ricerca Microsoft chiamato U Rank. In pratica stanno studiando un’applicazione per agire sui risultati di una ricerca facendo salire un determinato sito in graduatoria, eliminarlo o aggiungergli una nota. L’idea non è male e anche Google pare che già dall’anno scorso ha sperimentato un tool simile. Chissà se e quando li vedremo realizzati; in ogni caso il potere che sta arrivando nelle nostre mani (anzi nelle nostre tastiere: io lo chiamo power to the keyboards) è sempre maggiore.

I motori di ricerca siamo noi

Mi è tornato in mente un articolo che scrissi due anni fa circa (collegato ad un convegno sul web semantico di cui riporto qui a fianco una slide), in cui iniziai a ragionare su quanto i singoli individui stiano caratterizzando, in un modo o nell’altro, anche gli stessi motori di ricerca.

 

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Dopo qualche giorno di vacanza, riprendo lentamente le redini del blog. Inizio con un post “speculativo”, nel senso che mentre stavo per scrivere un commento all’analisi sull’utilizzo dei social network nel mondo fatta da Royal Pingdom, mi accorgo che ci ha già pensato Luca De Biase a descriverla, aggiungendo peraltro un’acuta riflessione:

E’ infatti logico che un sistema di comunicazione si integri nelle reti sociali esistenti che, prevalentemente, sono ancora molto definite dalla geografia e dalla vicinanza fisica. In questo senso, la rete non è dunque necessariamente la tanto paventata riduzione delle relazioni fisiche. Anzi, in un certo senso, le facilita.

L’analisi è stata realizzata utilizzando Google Insights for Search. Di seguito riporto il grafico che riguarda Linkedin.

Royal Pingdom - Linkedin popularity

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Sostengo da anni che farsi trovare su internet sia non solo un’opportunità, ma un servizio che occorre fornire ai propri clienti (o potenziali tali). Per cui qualsiasi azienda o organizzazione dovrebbe fre di tutto per facilitare il reperimento del proprio sito. Per i siti della PA dovrebbe addirittura essere obbligatorio.

Oltre alle attività di posizionamento sui motori di ricerca e quelle più propriamente pubblicitarie, suggerisco un paio di accorgimenti semplici ed economici che possono migliorare la rintracciabilità dei siti:

  • Fare in modo che il sito sia raggiungibile anche omettendo il “www.” iniziale. Anni fa mi dissero che questo non è in linea con le guidelines formali dell’ICANN (l’ente che coordina i nomi a dominio), ma sembra che oggi non ci siano problemi di sorta.
  • Attivare le estensioni ww.dominio.xx e wwww.dominio.xx, ossia dei cosiddetti “terzi livelli” di due e quattro “w”, in modo da intercettare gli utenti che digitano erroneamente l’indirizzo. Questa idea mi è venuta per merito di Virgilio.it che ha attive le estensioni di cui sopra; manca “w.virgilio.it” forse perché fino a qualche tempo fa non gli andava di affermare “viva Virgilio”… Scherzo ovviamente ma, ad esempio w.google.it e w.libero.it portano ai siti giusti (anche se google preceduto da 4 “w” non funziona).
  • Verificare se il nome dell’azienda o dei propri brand si presta ad errori di digitazione, i cosiddetti mispelling. In questo caso, sarebbe opportuno registrare anche i relativi domini e/o puntare a essere visibili nei motori di ricerca anche nei confronti di chi sbaglia a digitare il nome dell’azienda.

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Google presenta i Gadget Ads, ossia dei contenuti interattivi racchiusi in un rettangolone su cui è possibile integrare di tutto (video, feed, mappe, ecc.), per poi utilizzarli non solo sul network di Google ma anche su altre piattaforme.

I Gadget Ads sembrano raccogliere perfettamente i suggerimenti dell’ottimo post sul “web decentralizzato” di Steve Rubel. Nicola Mattina ne ha tradotto bene i concetti che qui sintetizzo:

  • Pensate a fare dei web service invece che dei siti
  • Connettete le persone
  • Rendete tutto portabile

I gadget sul web (o widget, se preferite) sono proprio uno degli strumenti per distribuire contenuti e servizi. Rispondendo a Dario che mi chiede se “questi tipi di Widget creeranno confusione o diventeranno uno standard”, penso che la confusione aumenterà senz’altro nella testa di chi non è preparato a questo processo di decentralizzazione. Insomma, il passaggio è dal portale aziendale alla presenza in mille luoghi diversi; dal creare una community sul proprio sito, al partecipare alle community esistenti. In questo processo (che in parte avevo trattato nell’articolo L’approccio Multi-x), i gadget sono una delle ciliegine sulla torta.

Con l’occasione: se c’è un programmatore che sa smanettare sui gadget, mi mi faccia un fischio: abbiamo un paio di progetti da realizzare e ci serve un supporto tecnico.

A proposito di Google, volevo segnalare altre due cose:

  • Franco che si è trovato dei documenti di qualcun’altro dentro il suo Google Docs: urca, un bel security bug!
  • Shared stuff, un servizio ancora in fase di sviluppo che dovrebbe essere la risposta a Delicious; ne scrive più in dettaglio Tiziano su Motoricerca.

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C’è chi si rilassa ascoltando la musica, chi leggendo libri, chi rimane a guardare la propria moto. Io invece mi metto a smanettare qua e là tra HTML e cose nuove da imparare.

Implementazione di Live Search Box Oggi ho implementato Live Search Box sul blog. La casella di ricerca si trova in alto a destra è ed simile a quella di Google o di altri servizi, solo che è più versatile secondo me. Praticamente permette di cercare: a) dentro questo blog, b) su tutto il web, c) su tutti i siti di Ad Maiora contemporaneamente. Quest’ultima possibilità l’ho inserita con l’apposita funzione Macro che consente di creare una lista personalizzata di siti su cui restringere la ricerca. Peccato che se ne possa inserire solo una, ma è praticamente un modo per farsi un proprio search engine (recentemente ho scritto un articolo sull’argomento: I motori di ricerca siamo noi).

Tornando a Live Search Box, la funzione mi piace perchè si rimane dentro il blog finché non si seleziona una pagina tra quelle trovate. Cliccando su un risultato, si apre una nuova finestra. Certo, ci sono gli sponsored links, ma la funzione è facile da implementare mediante una procedura guidata di tre passaggi.

Come vi sembra?

Technorati tags:


Qualche segnalazione accumulatasi in questi giorni:

  • Per cavalleria inziamo da Charlene Li, la nota analista di Forrester, che insieme a Josh Bernoff ha iniziato a scrivere un libro. Sembra ormai diventata normale la seguente prassi: a) si decide di scrivere un libro, b) si apre un blog specifico, c) si annuncia la cosa in gran pompa, d) si avviano le prenotazioni su Amazon. Ah, si, poi bisogna pure scriverlo
    Il titolo del libro dichiara sapentiemente il suo contenuto: “The Groundswell: how people with social technologies are changing everything”.
  • Il 19 gennaio a Roma ci sarà l’incontro “Il Web 2.0 e lo scenario italiano- a che punto siamo” presso la FNSI (Federazione Nazionale della Stampa). Partecipazione libera e aperta a tutti. Interessante l’elenco rei relatori. Cercherò di passare anch’io: mi lamento spesso che la maggior parte degli eventi sulla comunicazione si fa a Milano e, per uno che si tiene a Roma non mi posso permettere di mancare
  • Alla ricerca della Torino Wireless è un lavoro che sta curando Vittorio Pasteris per La Stampa; utilizzando Google Maps, hanno mappato i punti wi-fi nella città: cool!
  • Lele Dainesi si lancia nel video iniziando una serie di quattro puntate che racconterà il 2006 sul blog di Nòva. L’apertura della serie è dedicata ai video più importanti circolati online. Superata da tempo immemore l’umana “paura del microfono”, Lele inizia a trovarsi a suo agio anche davanti alla telecamera: se solo fermasse le mani…


Ho scoperto un tool comodissimo e sfizioso, specie per chi si diverte a smanettare tra routine e variabili. Si tratta di AutoHotkey, un software per creare degli script che eseguono automaticamente delle funzioni di tastiera e mouse. È gratuito, open source, ma funziona solo con Windows.

Io ho creato uno script che uso quando inserisco dei comenti sui blog, in particolare per mettere velocemente i codici di formattazione del grassetto, del corsivo, e per inserire un link. Seleziono il testo, attivo la combinazione di tasti che ho impostato et voilà. In pratica, soddisfo il mio amore per i particolari, riuscendo nel contempo a risparimare il proverbiale tempo necessario a curarli.

Il bello di AutoHotkey, è che ogni script può diventare in programma indipendente, e quindi utilizzabile anche da chi non ha il programma istallato. Per l’applicazione che ho descritto prima, ad esempio, ho realizzato un file commentag.exe. Una volta avviato, il programma attiva queste combinazioni di tasti:

  • Start-Shift-B: Grassetto
    Utilizzo: selezionare il testo e premere la combinazione di tasti; lo script inserirà i tag <B></B>
  • Start-Shift-I: Corsivo
    Utilizzo: selezionare il testo e premere la combinazione di tasti; lo script inserirà i tag <I></I>
  • Start-Shift-L: Link
    Utilizzo: copiare negli appunti l’indirizzo web (URL), selezionare il testo e premere la combinazione di tasti; lo script inserirà i tag <A HREF></A> inserendo il contenuto degli appunti come URL.

Naturalmente non assicuro la funzionalità di questo programmino, né garantisco per eventuali danni che potrebbe creare. Io l’ho provato con Windows XP e sembra andare bene.

Con l’occasione, segnalo che su Googlisti ci sono un po’ di link a programmi gratuiti, mentre Yahoo! si è fatto promotore di Giveawayoftheday, che presenta quotidianamente un software commerciale che per un giorno si può acquisire gratuitamente.

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A Google spesso si attribuisce un’eccessiva produzione di servizi e progetti, alcuni dei quali non vengono sviluppati compiutamente, col rischio di perdere il focus sulle applicazioni core. È il prezzo che si deve pagare quando si sperimenta ed è nella logica delle aziende come Google.

È di oggi l’annuncio che il progetto Google Answers viene abbandonato. E la cosa mi dà da pensare perchè nella mia testa c’è questo tarlo che un giorno un servizio “cash&carry” di filtro sulle informazioni possa avere un mercato. Intanto sembra che Yahoo! Answers continui a crescere… Vedremo.

Sembra invece che a partire ci sia Google Radio, o meglio, Audio Ads o Radio Adwords. Insomma, dopo il web e la stampa, gli inserzionisti di Google potranno utilizzare anche la radio (solo quelle online da quanto ho capito). Ora non posso approfondire, ma già ne scrivono Jacopo e Lele.

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Dopo alcuni bellissimi commenti al post Il sapere? Vattelo a cercare, ho deciso di realizzate una pagina con gli ultimi 100 commenti scritti in questo blog. Una specie di “registro degli ospiti” sul quale si possono aggiungere direttamente altri commenti. Tecnicamente mi hanno aiutato le indicazioni fornite su TypepadHacks. Per chi fosse interessato, ricordo che c’è anche uno specifico feed RSS per i commenti.

Sempre a proposito di commenti, i più esperti ora possono anche utilizzare qualche parametro HTML.

Visto che c’ero, ho modificato le pagine in cui sono raccolti i post divisi per categoria: adesso viene mostrato solo un estratto del post, in modo da renderne molto più veloce il caricamento. Inoltre, la lista della categorie nella barra di sinistra, ora riporta anche il numero di post presenti in ciascuna di esse.

Su suggerimento di alcuni lettori (grazie!) ho alleggerito la colonna di destra, in particolare raggruppando i bottoni per l’iscrizione rapida al feed RSS in una finestra che si espande solo quando serve.

Infine, ho aggiornato i link in coda ad ogni post, tra i quali ho inserito la nuovissima funzione Link Count di Technorati.


Magig Paper style E’ Simone Plebani uno dei vincitori dello Style Contest per Movable Type, Typepad e LiveJournal. Il suo stile pe ril blog si chiama Magic Paper ed in effetti è molto bello, con un fascino old-style che potrebbe essere perfetto per i blog più intimisti, quelli di atmosfera. Bravo e complimenti!

 


In ordine sparso riassumo le segnalazioni che avrei voluto fare ad Agosto e che per vari motivi sono saltate:

  • Tony ha classificato per provincia i blog iscritti a Blogitalia utilizzando Google Maps. Interessante: ancora meglio sarebbe per città o CAP e poi sarebbe interessante sovrapporre questa mappa a quella degli utenti internet italiani per capire i luoghi con maggior presenza percentuale di blogger.
  • Marco di Blogo.it mi ha inviato il numero zero di Permalink, un magazine in formato PDF. Mi hanno sempre incuriosito i progetti che cercano di prendere il meglio dei vari media; in questo caso l’editoria cartacea ma distribuita in formato digitale. Magari un giorni vi racconterò di ComputerLetter, otto pagine su PC e dintorni impacchettate su un file compresso per essere stampate sulle prime laser printer (era il 1989 o giù di lì). Torniamo a Permalink: salvo l’intervista a Staglianò (sia per i contenuti che per la forma), mentre il resto non mi ha entusiasmato particolarmente. Sarà forse anche per colpa di un layout ed un lettering da rifare daccapo.
  • Giovanni ha chiesto anche a me di partecipare all’iniziativa del La Compagnia del Cavatappi di cui è il webmaster: una recensione del sito in cambio di un buono di 25 Euro. Ricordo una vecchissima discussione su MList mi pare, in sui si sparava addosso a qualcuno che chiese di esprimere giudizi sul suo sito ed a cui ri recriminava in sintesi di aver solo intenti promozionali non espliciti e di cercare pareri professionali for free. Quindi l’iniziativa della Compagnia è abbastanza fair in questo contesto. Il punto è che in ogni azione di comunicazione, anche la più genuina e trasparente come sembra questa, muta al momento in cui entra in ballo un fee, come se cambiasse il feeling con la quale è nata. Se Giovanni avrà voglia e modo, sarei ben felice di commentare piuttosto i risultati generati da questa azione (in termini di quantità di risposte ma anche di qualità delle info ricevute).
  • C’è stato infine il BlogDay, ossia la giornata in cui ogni blogger poteva segnalare altri 5 blog significativi. Meno male che ero in ferie… chiedere una cosa del genere ad un blogger è come chiedere l’età ad una signora che “ci tiene”! ;-) Comunque grazie mille a Lele che mi ha segnalato nella sua top5 (a proposito, interessante il numero di Digital Life Style che mi hai segnalato, compreso il tuo articolo).

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Nell’ambito della già ricca serie di nuove applicazioni “Live”, Microsoft ha presentato Windows Live Writer, un programma per scrivere sui propri blog (in gergo editor).

Anche se ancora in versione beta, Live Writer sembra funzionare perfettamente. Io l’ho provato con dei blog su Typad e Blogger ed è una meraviglia. L’interfaccia è funzionale e molto elegante. Oltre a tutte le funzioni essenziali di gestione dei post, ci sono due o tre chicche:

  • Molto utile il fatto che Live Writer carica gli stili con cui è impaginato il blog, per cui l’anteprima del post mostra il blog esattamente come verrà pubblicato. L’unica controindicazione è che nel far questo,il programma crea un post temporaneo (che finisce pure nel feed rss); speriamo che verrà risolto nella versione definitiva anche se Jacopo mi segnala un link dove sembra non sarà così facile.
  • L’inserimento di immagini è  magnifico, con mille opzioni ed effetti, tra cui la possibilità di ritoccare le foto. Qui accanto ho giocato con… tre vasi del giardino di casa ;-)
  • La possibiltà di caricare dei plugins esterni; ce ne sono già per mettere tag, immagini da Flickr e video da YouTube, formattare codice di programmazione, e chissà quanti ne vedremo spuntare.

A parte qualche problema che ho avuto con l’inserimento delle mappe di MSN, funzione peraltro molto pratica da usare, Live Writer mancano pochissime cose: un dizionario in italiano, tag html personalizzati (ma questa è una mia pignoleria), il caricamento dei post precedenti (quelli scritti su Live Writer rimangono invece modificabili).

Ora non ci sono più scuse: il programma definitivo per bloggare c’è!


In un modo del tutto casuale ho scoperto oishii, un sito che cattura gli ultimi siti maggiormente memorizzati su del.icio.us e, tramite questo, un tool per gestire semplici annotazioni online.


Bel post di Scoble su quanto possa risultare importante la capacità di scoprire le piccole cose. Ed il riferimento ai blog è chiaro. E di come Technorati lo faccia meglio di Google e di Live.com, che invece puntano sulla “big audience”. Suggerimento alla Scoble: chiama Sifry (il founder di Technorati), lui ti mostrerà la strada. Mitico! ;-)

Mi sa che qualcuno in Edelman l’ha capito da tempo, eh eh

Da un blogger-guru che ne incensa un’altro, passiamo a chi invece lascia la sua creatura. È Mark Fletcher che esce da Bloglines (gruppo Ask.com) per nuove avventure.

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Oltre tremila bottoni (o antialias antipixel, se vi piace chiamarli così) già belli e fatti e divisi categoria per arredare il blog su gtmcknight (via ICTblog).

Se poi volete farveli da soli, ricordo il popolare Brilliant Button Maker di Luca Zappa.


Interessante questo tool chiamato Opinmind che è essenzialmente un motore di ricerca dei blog, solo che i risultati sono suddivisi tra quelli positivi e negativi.


Ovviamente è un beta e gli spazi di miglioramento sembrano evidenti, però è una delle prime applicazioni automatizzate e sono sicuro che ne vedremo diverse altre a breve.


Non ho resistito e mi sono divertito a vedere il sentiment rispetto ai search engines; questi i risultati:

  • Google: 75% positivo, 25% negativo
  • Yahoo: 59% positivo, 41% negativo
  • MSN: 49% positivo, 51% negativo
  • AOL: 35% positivo, 65% negativo

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Cose interessanti di questi ultimi giorni:

  • Microsoft e Yahoo! sempre più vicine. Su Medianima le ultime news dalla stampa USA (tra l’altro, la scorsa settimana ero a New York e sembra che l’argomento sia mooolto caldo)
  • La primissima impressione sul web è quella che conta. Ce lo ribadisce una ricerca canadese di cui scrive Jacopo su IMLI
  • Essere evil o non essere evil? Un’indagine live su quanto si ritiene che Google si evil (per chi non lo sapesse, il motto alla base di Google è “don’t be evil”, non essere malvagio)
  • Grillo modifica il link a BlogItalia.it. Tony ha messo anche il Trackback al mio post sul’argomento “link = fiducia”, ma il fatto merita meggior risalto.