Archivio: “Search marketing”

Questa mi sembra una mossa coerente. Microsoft ha fatto un’offerta di acquisto per Fast Search & Transfer, l’azienda norvegese già acquistata da Overture anni fa e quindi attualmente parte del gruppo Yahoo! (vedi precisazione più avanti). Certo, il prezzo non è bassissimo (1,2 miliardi di dollari), però ritengo che Fast possa apportare l’esperienza e la tecnologia sul web search che a Microsoft serve.

Conobbi i founder di Fast a New York nel 2004 e ne ricavai un’ottima impressione, peraltro suffragata dai tanti riconoscimenti alla loro tecnologia di ricerca (vi ricordate Alltheweb?).

Altri dettagli su Techcrunch.

Una precisazione (9/1): A suo tempo Overture acquistò tutta la parte Web di Fast che invece continuò ad operare nell’area entrerprise (con il management originario), che è poi quella che ora Microsoft ha proposto di acquistare.

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Sostengo da anni che farsi trovare su internet sia non solo un’opportunità, ma un servizio che occorre fornire ai propri clienti (o potenziali tali). Per cui qualsiasi azienda o organizzazione dovrebbe fre di tutto per facilitare il reperimento del proprio sito. Per i siti della PA dovrebbe addirittura essere obbligatorio.

Oltre alle attività di posizionamento sui motori di ricerca e quelle più propriamente pubblicitarie, suggerisco un paio di accorgimenti semplici ed economici che possono migliorare la rintracciabilità dei siti:

  • Fare in modo che il sito sia raggiungibile anche omettendo il “www.” iniziale. Anni fa mi dissero che questo non è in linea con le guidelines formali dell’ICANN (l’ente che coordina i nomi a dominio), ma sembra che oggi non ci siano problemi di sorta.
  • Attivare le estensioni ww.dominio.xx e wwww.dominio.xx, ossia dei cosiddetti “terzi livelli” di due e quattro “w”, in modo da intercettare gli utenti che digitano erroneamente l’indirizzo. Questa idea mi è venuta per merito di Virgilio.it che ha attive le estensioni di cui sopra; manca “w.virgilio.it” forse perché fino a qualche tempo fa non gli andava di affermare “viva Virgilio”… Scherzo ovviamente ma, ad esempio w.google.it e w.libero.it portano ai siti giusti (anche se google preceduto da 4 “w” non funziona).
  • Verificare se il nome dell’azienda o dei propri brand si presta ad errori di digitazione, i cosiddetti mispelling. In questo caso, sarebbe opportuno registrare anche i relativi domini e/o puntare a essere visibili nei motori di ricerca anche nei confronti di chi sbaglia a digitare il nome dell’azienda.

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Gord Hotchkiss è una di quelle persone con cui mi sono sempre sintonizzato. Lui gestisce Enquiro, una bella agenzia di search marketing, ed è nel board di SEMPO, motivo per il quale abbiamo fatto un po’ di cose assieme in passato.

Con la consueta capacità di contestualizzare gli argomenti, Gord riflette su MediaPost del perché le grandi agenzie di comunicazione snobbano, o comunque sottovalutano, il search marketing. Questi i quattro punti chiave:

  • Search is small. Non nel senso di limitato, ma per il fatto che il search è riferito a tante campagne di micro-nicchia. Ai pubblicitari piace invece pensare in grande, puntano alle killer campaigns, alla creatività più spinta. Il search è un’altra cosa, è granulare, è “mettere milioni di chicchi di sabbia in un cesto, uno alla volta”.
  • Search is measurable. Il search è misurabile in modo dettagliatissimo e, di conseguenza, lo è il lavoro delle persone. Questo “può causare parecchio imbarazzo nei tavoli delle agenzie”.
  • Search is hard. Proprio perché granulare, il search marketing è complicato e non basta fare un semplice brainstorm, anche il più ispirato.
  • Search is utilitarian. Il search è costantemente accusato di non essere sexi. Il punto è che tutte queste menti brillanti che si occupano di pubblicità, non hanno capito la cosa più importante: il search funzona perché sono gli utenti che guidano il processo, non i pubblicitari.

Alcuni anni fa scrissi un’ironica storiella (inpunemente figura qui accanto nella voce “i miei libri”)  che chiamai La pubblicità che ho sognato in cui bistrattavo il modo di pensare di alcune delle grandi agenzie…

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Lubiana - Slovenia È  la prima volta che visitavo Lubiana in Slovenia, anzi, ora che ci penso, è il mio primo viaggio nei paesi dell’est europeo. L’occasione è stata SKIM, il primo convegno sul search marketing in Slovenia al quale mi hanno invitato a fare uno dei due keynote.

Alcune caratteristiche di Lubiana le conoscevo: molti giovani, gente abbastanza rilassata, praticamente assente il suono dei clackson per le strade. Mi ha colpito l’assenza del classico sfavillare delle altri capitali europee. Qui la presenza dei brand internazionali è minore, anzi, quasi assente. Nella tranquilla isola pendonale al centro della città, c’è spazio per tante piccole boutique locali e tanti bar e pub. Mi ha sorpreso la scarsa illuminazione un po’ dovunque, complice anche una giornata grigia e piovosa. Però molti negozi sembrano chiusi per quanto sono bui, vetrine comprese.

2007-Lubiana 005-l I negozietti ed i locali lungo il canale che si infila dentro Lubiana, danno un tocco romantico e delicato (qui altre foto di Lubiana). Forse non li ho notati io, ma praticamente non ci sono negozi di souvenir (tranne un paio di bancarelle di prodotti artigianali, vetro e legno). Non che mi interessassero in particolare; più che altro volevo intuire le peculiarità del posto.

Le persone che ho conosciuto sono molto interessanti. Sono abituate a confrontarsi con le differenti culture vicine, slave e non, vivendo la situazione di piccolo paese (meno di tre milioni di abitanti in totale) in grande fermento. Mi hanno chiesto a più riprese, anche durante il convegno, cosa pensassi della Slovenia, come la vedevo nel contesto internazionale. Ovviamente non ho saputo dare risposte molto brillanti, anche se mi sembra che l’agilità di essere piccoli possa aiutare uno stato giovane come il loro, con il 65% della popolazione che usa internet (di cui oltre l’80% su larga banda).

Sul fronte internet, interessante il fatto che il leader assoluto di mercato è Nadji.si (50% circa) e tutti gli altri dietro, Google compresa. Interessante il fatto che l’estensione slovena dei domini internet è “.si”; magari qualche azienda italiana potrebbe farci un pensierino…

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Alcuni appuntamenti di ottobre in cui sono coinvolto:

  • 19 ottobre: Corso di aggiornamento sui Business blog, organizzato da IlSole24Ore Formazione, Roma (ci sarà anche un’edizione a Milano il 16 novembre).
  • 24 ottobre: SKIM, la prima conferenza sul search marketing che si tiene in Slovenia. Il tilo del mio intervento sarà “Iskalniki in marketin


Il search marketing risulta avere il miglior ROI tra gli strumenti di marketing online e, non a caso, i rilativi investimenti raddoppieranno entro tre anni. Ce lo dicono due analisi appena uscite di cui riporto le segnalazioni di due colleghi:

  • Nereo che riporta l’indagine di Marketing Sherpa secondo la quale SEO prima e PPC subito dopo, sono gli strumenti più performanti per gli investitori online.
  • Marco che evidenzia la rilevanza che riveste il search marketing nell’ultimo report di Forrester. Marco fa bene a ricordare come Forrester in passato aveva decisamente sottostimato le stime riguardanti l’Italia ed ora in effetti sembrano più congrue (483 Mil.$ nel 2010). Parlai con l’analista Forrester che fece quell’analisi (scrissi anche un post), ma non cambiarono le cose; guarda caso il nuovo report è fatto da altri analisti…
    Altri dati sul report di Forrester Research sono evidenziati anche a casa di Microsoft Digital Advertising Solutions, in particolare il raddoppio previsto per gli investimenti in pubblicità online in Europa per arrivare a 16 miliardi di Euro nel 2012.

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Il file dove raccolgo gli appunti da cui generalmente scaturiscono i contenuti per questo blog, reclama giustizia. È vero, ci sono cose che vorrei/dovrei scrivere, non ultime alcune recensioni dei libri recenti che ho letto.

Nel frattempo, sfrutto un materiale di repertorio (anche se appena pubblicato), ossia l’articolo sul search marketing che ho scritto per il consueto pamphlet di IAB Italia, La pubblicità interattiva in Italia (disponible integralmente anche in PDF), giunto all’ottava edizione.

Questa volta ho voluto fotografare il settore attraverso le più recenti ricerche di mercato; ne è venuto fuori l’articolo Il search marketing moltiplica utenti e canali che, tra l’altro, mi ha permesso di utilizzare la funzione Pages introdotta da Typepad di recente e che permette di pubblicare delle pagine individuali sul blog slegate dai normali post.

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