Archivio: “Mauro Lupi’blog”

Ho da poco salutato una persona a cui ho promesso di elaborare entro venerdì un progetto per la sua azienda. È la quarta persona oggi a cui dico la stessa cosa. E domani ho mezza giornata già impegnata in alcune riunioni. Quindi rimane un giorno e mezzo.

Uno dei clienti, allertato su un possibile slittamento, mi ha rassicurato: “Tanto so che ci riesci, come sempre”. Ah, è vero, ci sono anche due nottate intere…

Insomma, vale un post del genere per giustificare il bloggare rarefatto di questi giorni?


Ho da poco salutato una persona a cui ho promesso di elaborare entro venerdì un progetto per la sua azienda. È la quarta persona oggi a cui dico la stessa cosa. E domani ho mezza giornata già impegnata in alcune riunioni. Quindi rimane un giorno e mezzo.

Uno dei clienti, allertato su un possibile slittamento, mi ha rassicurato: “Tanto so che ci riesci, come sempre”. Ah, è vero, ci sono anche due nottate intere…

Insomma, vale un post del genere per giustificare il bloggare rarefatto di questi giorni?


Nessuno mi aveva dato (finora) dell’hub. Lo fa Giorgio su Marketingarena a mo’ di esperimento, comparando gli hub aereoportuali a quelli delle comunità online e attribuendo tale attributo al mio blog.

In linea di principio condivido il punto di vista a riguardo dell’importanza dei nodi di scambio, sia nella vita fisica che nelle relazioni digitali. Solo che a proposito di blog, ed in generale a riguardo dei contenuti online, temo che le conclusioni siano differenti. Riprendendo l’esempio di Giorgio, l’importanza degli hub aereoportuali è dovuta a vincoli e opportunità di tipo fisico, economico, ecc. ove determinate risorse (come lo spazio) sono finite. Inceve, a proposito di contenuti digitali, non solo lo spazio è virtualmente illimitato, ma è totalmente diverso il numero di hub potenziali perché praticamente uguale al numero degli utenti internet.

Da ciò deriva una elevata dinamicità delle sorgenti di contenuti (che siano portali, blog o altro) ed un continuo processo selettivo darwiniano. Non ci sono “blog da salvare” come scrive Giorgio perché, cinicamente, per uno che scompare ci sono quasi sempre un paio di alternative a distanza di un click.


Nessuno mi aveva dato (finora) dell’hub. Lo fa Giorgio su Marketingarena a mo’ di esperimento, comparando gli hub aereoportuali a quelli delle comunità online e attribuendo tale attributo al mio blog.

In linea di principio condivido il punto di vista a riguardo dell’importanza dei nodi di scambio, sia nella vita fisica che nelle relazioni digitali. Solo che a proposito di blog, ed in generale a riguardo dei contenuti online, temo che le conclusioni siano differenti. Riprendendo l’esempio di Giorgio, l’importanza degli hub aereoportuali è dovuta a vincoli e opportunità di tipo fisico, economico, ecc. ove determinate risorse (come lo spazio) sono finite. Inceve, a proposito di contenuti digitali, non solo lo spazio è virtualmente illimitato, ma è totalmente diverso il numero di hub potenziali perché praticamente uguale al numero degli utenti internet.

Da ciò deriva una elevata dinamicità delle sorgenti di contenuti (che siano portali, blog o altro) ed un continuo processo selettivo darwiniano. Non ci sono “blog da salvare” come scrive Giorgio perché, cinicamente, per uno che scompare ci sono quasi sempre un paio di alternative a distanza di un click.


Un vecchio detto suonava più o meno così:

Basta parlare di buoni propositi: eseguili e basta!

È così che vedo l’argomento “codice etico dei blog”, almeno per quanto riguarda questo blog. Non mi pongo delle regole aprioritaristiche, se non quelle del buon senso. E proprio perché frutto del buon senso, perché doverle enunciare? Ci sono quasi quattro anni di post che li esprimono.

Sarà che sono allergico verso gli atteggiamenti che cercano di normare e regolamentare tutto e tutti (lo so, l’ho già scritto altre volte), ed anche nell’esasperazione di sciorinare un manifesto per ogni occasione, per cui un codice per i blog mi sembrerebbe come invitare degli amici a casa anticipandogli come sarò vestito, che cibo verrà servito, quello di cui si parlerà e quello che sarà evitato, ecc. Tanto lo vedranno lo stesso, no? E solo in base all’esperienza diretta decideranno se tornare o meno. Così come proprio dalle loro facce annoiate o divertite, adeguerò il prossimo invito.

Certo, c’è il tema della responsabilità dei commenti che è più delicato. In questo blog ho messo due righe accanto al form in cui si inseriscono, specificando:

L’autore del commento si assume la responsabilità dei contenuti del commento stesso. I commenti ritenuti offensivi o non attinenti potranno essere cancellati.

Il che significa che cancello spam e bieca pubblicità. Fino ad oggi non sono dovuto mai intervenire in censure di contenuti offensivi o controversi, ma sento che sta a me intervenire per sedare eventuali risse verbali al fine di rimanere entro determinati confini di forma e sostanza. Ed in genere prediligo quei blog che curano la “pulizia degli ambienti” (tanto per rimanere nella metafora dell’invito degli amici a casa)

E quelli che lasciano i commenti a briglia sciolte? Quelli che se ci capita, per dire, mio figlio, permettono di farsi una completa cultura di ingiurie? Temo che ci tocca tenerseli, evitandoli o maturando la capacità di ignorare inpunemente la robaccia che vi incrociamo. Obbligo di identità dei commenti? Regole comportamentali? No, per favore.

I link ad altre discussioni online su questo argomento li riporta Luca.


Un vecchio detto suonava più o meno così:

Basta parlare di buoni propositi: eseguili e basta!

È così che vedo l’argomento “codice etico dei blog”, almeno per quanto riguarda questo blog. Non mi pongo delle regole aprioritaristiche, se non quelle del buon senso. E proprio perché frutto del buon senso, perché doverle enunciare? Ci sono quasi quattro anni di post che li esprimono.

Sarà che sono allergico verso gli atteggiamenti che cercano di normare e regolamentare tutto e tutti (lo so, l’ho già scritto altre volte), ed anche nell’esasperazione di sciorinare un manifesto per ogni occasione, per cui un codice per i blog mi sembrerebbe come invitare degli amici a casa anticipandogli come sarò vestito, che cibo verrà servito, quello di cui si parlerà e quello che sarà evitato, ecc. Tanto lo vedranno lo stesso, no? E solo in base all’esperienza diretta decideranno se tornare o meno. Così come proprio dalle loro facce annoiate o divertite, adeguerò il prossimo invito.

Certo, c’è il tema della responsabilità dei commenti che è più delicato. In questo blog ho messo due righe accanto al form in cui si inseriscono, specificando:

L’autore del commento si assume la responsabilità dei contenuti del commento stesso. I commenti ritenuti offensivi o non attinenti potranno essere cancellati.

Il che significa che cancello spam e bieca pubblicità. Fino ad oggi non sono dovuto mai intervenire in censure di contenuti offensivi o controversi, ma sento che sta a me intervenire per sedare eventuali risse verbali al fine di rimanere entro determinati confini di forma e sostanza. Ed in genere prediligo quei blog che curano la “pulizia degli ambienti” (tanto per rimanere nella metafora dell’invito degli amici a casa)

E quelli che lasciano i commenti a briglia sciolte? Quelli che se ci capita, per dire, mio figlio, permettono di farsi una completa cultura di ingiurie? Temo che ci tocca tenerseli, evitandoli o maturando la capacità di ignorare inpunemente la robaccia che vi incrociamo. Obbligo di identità dei commenti? Regole comportamentali? No, per favore.

I link ad altre discussioni online su questo argomento li riporta Luca.


A volte mi prendono degli scrupoli o, peggio, dei sensi di colpa. Succede quando mi scappa di raccontare di cose che possiedo e dei tanti piccoli lussi che fanno parte del mio quotidiano.

Capita che scrivo di email inviate col palmare, e qualcuno sottolinea “beato te che ne hai uno”. Racconto dell’ultimo viaggio negli Stati Uniti e c’è chi evidenzia come non si potrà mai permettere di fare un viaggio in aereo. E potrei continuare con tante situazioni, anche apparentemente insignificanti, a cui però mi sembra giusto far caso.

In effetti, dietro alcuni contenuti che si riferiscono al mio quotidiano, c’è il rischio che sembrino frutto dell’ostentazione e sento la responsabilità del fatto che potrebbero offendere la sensibilità e le possibilità di qualcuno tra i lettori. Ne contempo, non voglio pormi gli argini mentali del politically correct. E allora?

Ecco come la vedo io, partendo da una situazione in cui mi sono trovato recentemente. Commentavo con un cliente il fatto che faccio spesso la spola tra Roma e Milano in aereo e che cerco di evitare di viaggiare i lunedì e i venerdì perché superaffollati. Anche il mio interlocutore viaggia tra Roma e Milano ma mi ha segnalato che lui non ha problemi nella scelta dei giorni, nel senso che la sua azienda… ha propri aerei! Ovviamente, quando ci siamo salutati, c’era un autista ad aspettarlo (e stava lì da oltre un’ora).

Stupiti? Disturbati? Io no. Soprattutto perché il discorso non era stato impostato al “guarda quanto sono grande”, ma rappresentava la realtà dei fatti. Preferisco sempre l’orgoglio e anche un pizzico di spavalderia rispetto alla falsa modestia. In fondo, chi rappresenta una realtà afferma delle verità, chi la nega o la nasconde compie una mancanza.

Facciamo così: io continuo a raccontare di cose mie, di quello che ho comprato e di qualche viaggio in business class (tanto all’aereo aziendale con ci arriverò mai). Se però eccedo e mi metto a fare lo sborone, segnalatemelo pure, ok?

[Questo post in realtà serviva ad anticipare un nuovo piccolo-grande gadget appena arrivato a casa Lupi e del quale conto di scrivere a breve. Siete avvertiti ]


C’è chi si rilassa ascoltando la musica, chi leggendo libri, chi rimane a guardare la propria moto. Io invece mi metto a smanettare qua e là tra HTML e cose nuove da imparare.

Implementazione di Live Search Box Oggi ho implementato Live Search Box sul blog. La casella di ricerca si trova in alto a destra è ed simile a quella di Google o di altri servizi, solo che è più versatile secondo me. Praticamente permette di cercare: a) dentro questo blog, b) su tutto il web, c) su tutti i siti di Ad Maiora contemporaneamente. Quest’ultima possibilità l’ho inserita con l’apposita funzione Macro che consente di creare una lista personalizzata di siti su cui restringere la ricerca. Peccato che se ne possa inserire solo una, ma è praticamente un modo per farsi un proprio search engine (recentemente ho scritto un articolo sull’argomento: I motori di ricerca siamo noi).

Tornando a Live Search Box, la funzione mi piace perchè si rimane dentro il blog finché non si seleziona una pagina tra quelle trovate. Cliccando su un risultato, si apre una nuova finestra. Certo, ci sono gli sponsored links, ma la funzione è facile da implementare mediante una procedura guidata di tre passaggi.

Come vi sembra?

Technorati tags:


A proposito della ormai notissima copertina del Time, avevo scritto che sarebbe stato meglio che l’uomo dell’anno fossimo stati “noi” (we) anzichè “You” come invece hanno scelto.

Anil Dash di Six Apart (l’azienda che produce le popolari piattaforme di blogging Movable Type e Typepad) la pensa come me.

Technorati tags: , ,


Dopo alcuni bellissimi commenti al post Il sapere? Vattelo a cercare, ho deciso di realizzate una pagina con gli ultimi 100 commenti scritti in questo blog. Una specie di “registro degli ospiti” sul quale si possono aggiungere direttamente altri commenti. Tecnicamente mi hanno aiutato le indicazioni fornite su TypepadHacks. Per chi fosse interessato, ricordo che c’è anche uno specifico feed RSS per i commenti.

Sempre a proposito di commenti, i più esperti ora possono anche utilizzare qualche parametro HTML.

Visto che c’ero, ho modificato le pagine in cui sono raccolti i post divisi per categoria: adesso viene mostrato solo un estratto del post, in modo da renderne molto più veloce il caricamento. Inoltre, la lista della categorie nella barra di sinistra, ora riporta anche il numero di post presenti in ciascuna di esse.

Su suggerimento di alcuni lettori (grazie!) ho alleggerito la colonna di destra, in particolare raggruppando i bottoni per l’iscrizione rapida al feed RSS in una finestra che si espande solo quando serve.

Infine, ho aggiornato i link in coda ad ogni post, tra i quali ho inserito la nuovissima funzione Link Count di Technorati.