Archivio: “Fun”

Trovo irresistibile fare le foto al Golden Gate, specie quando c’è un po’ di sole come ieri. Ne ho selezionate solo alcune delle decine che ho fatto, più altre raccolte tra Pier 39 e Marina. Non sono immagini particolarmente originali, lo so, ma lo scatto parte comunque. Enjoy.

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Il volo da Londra a San Francisco impiega più dieci ore. E dato che non riesco mai a dormire all’andata, per un po’ lavoro e poi mi preparo tante cose da leggere e tanta musica da ascoltare. Questa volta invece non ho toccato il mio player MP3 perché le selezioni musicali predisposte da British Airways sono state fantastiche:

  • Uno speciale dedicato a Heroes, il disco di David Bowie del 1977, pietra miliare per il genere elettronico-rock. Il programma, condotto da Deborah Harry (ve la ricordate coi Blondies?), ha scavato sui dietro le quinte del disco, lo studio di Berlino dove è stato registrato, l’origine del titolo (Bowie che vede due che si baciano dalla finestra dello studio di registrazione). Interessanti pure le interviste a Tony Visconti (il tecnico della registrazione), Brian Eno e Iggy Pop. Curioso il fatto che Robert Fripp, che partecipò all’incisione, arrivò con un volo dagli Stati Uniti e andò direttamente negli studi registrando subito il suo contributo a Heroes senza mai averla sentita prima.
  • Nel canale BBC Live, due splendidi concerti registrati entrambi dal festival di Glanstorbury: Mobi del 2000 e i Portishead del 1998.
  • Nella sezione country, un piacevole disco della giovanissima Taylor Swift.
  • Nel canale dell’opera, nientepopodimenoche la Madama Butterfly di Puccini nell’edizione storica del 1964 con l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma diretta da John Barbirolli, con Renata Scotto come Madame Butterfly. Proprio al Teatro dell’Opera vidi Madame Butterfly quando avevo si e no dieci anni: memorabile.

Si capisce che sono abbastanza onnivoro quando si tratta di buona musica, vero?

Lo scherzetto invece è avvenuto all’arrivo: siamo stati mezz’ora ad aspettare che aggiustassero il finger. Poi ci hanno rinunciato e ci hanno fatto scendere da una scaletta approssimativa. Mai successo con un 747.


Questo tipo di humor mi piace molto: Scott Grieder, un manager di Ask.com, ha avuto un serio problema con un prodotto di Google… Addirittura Matt Cutts sembra averlo aiutato a risolverlo…


L’avevo scritto due anni fa: il Googlebombig, a mio avviso, dimostrava solo un problema nell’algoritmo del ranking da parte di Google.

Adesso, dicono, non succederà più. A me pare semplicemente una patch. Non capisco perché anche la correzione ad un evidente situazione che permetteva di fare giochini con i link, venga passata come una feature. Non è come quando si rimprovera (giustamente) a Microsoft di spacciare la semplie correzione di bug e falle come “nuove funzioni di sicurezza”?

In ogni caso, forse è mglio prenderla a ridere: irresistibile “Hanno ucciso il Googlebombing“ di quel birbante di Matt (ma tu guarda se dovevo finire dentro il testo di una canzone…)

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L’avevo scritto due anni fa: il Googlebombig, a mio avviso, dimostrava solo un problema nell’algoritmo del ranking da parte di Google.

Adesso, dicono, non succederà più. A me pare semplicemente una patch. Non capisco perché anche la correzione ad un evidente situazione che permetteva di fare giochini con i link, venga passata come una feature. Non è come quando si rimprovera (giustamente) a Microsoft di spacciare la semplie correzione di bug e falle come “nuove funzioni di sicurezza”?

In ogni caso, forse è mglio prenderla a ridere: irresistibile “Hanno ucciso il Googlebombing“ di quel birbante di Matt (ma tu guarda se dovevo finire dentro il testo di una canzone…)

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Quelo Ho concluso un post recente scrivendo “Tu come la vedi?”, citazione del grande Quelo, spettacolare personaggio uscito dal genio di Corrado Guzzanti.

Ecco, ho realizzato che mi sento orfano di Guzzanti, anzi, dei Guzzanti considerando anche le bravissime sorelle. Bisognerebbe fargli una televizione o un teatro apposta per loro. Mi mancano.

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Chiamatela pure autoreferenzialità (ammesso che si riesca a dire velocemente senza sbagliare, dai, riprova a-u-t-o-r-e-f-e-r-e-n-z-i-a-l-i-t-à), però il modo col quale si muove la blogosfera mi piace proprio.

Mi piacciono i suoi ritmi: veloci, costruttivi (in genere), spontanei. Come un grande lago in cui ogni sasso che butti, grande o piccolo che sia, crea i cerchi concentrici che però sono in grado di collegarsi con i cerchi creati dagli altri sassi. Di più: ogni onda che si crea, trova pronte ad uscire dall’acqua altre creature, subito reattive ed in grado di contribuire a loro volta al gioco magico dei sassi e dei cerchi.

Vabbè, è un’immagine che ho in testa e che mi piacerebbe rappresentare se avessi un minimo di doti pittoriche. Dati che  scarseggiano, accontentatevi delle parole scritte più o meno d’istinto.

Era solo per motivare il piacere che mi fa essere qualche volta nei loop fatti da un post che commenta un’altro, il cui autore risponde dopo pochi minuti e aggiorna e approfondisce il giro a suon di trackback e link che contagia altri siti, altri blog. Succede velocemente, spontaneamente, come le reazioni naturali dei fiori che si schiudono al primo raggio del sole. Uno dopo l’altro.

Tuttavia, qualche volta il gioco dei sassi e dei cerchi appare forzato o, peggio, sembra provocato scientemente. Qualche post fa ho parlato di “assedio dai meme”: sono catene simpatiche e spesso utili, a patto che non diventino impositive. Voglio dire: a me piacerebbe ascoltare su mille cose il parere di alcune persone: una volta glielo chiedo per favore, la seconda gli propongo un caffè o un pranzo, alla terza… probabilmente rompo le scatole. O no?

Sarà che mi ritrovo a reagire come diceva una vecchia canzone di Springsteen: “When they say sit down, I stand up!” (quando mi dicono di sedermi, io mi alzo in piedi!).

Meglio quando le cose succedono da sole, anche perché… succedono!
Tu come la vedi?


Torno da una settimana sabbatica; nei riguardi del blog, voglio dire. Neanche il tempo per riservare al cervello quel minimo di concentrazione che serve per scrivere un post decente. E allora ho fatto “passo”.

Il tutto mentre vari “meme” mi assediavano: quello sul significato del blog (su cui sta lavorando Luca per aggregare tutti i contributi), quello della pubblicità lanciato da Maurizio, poi c’è il rilancio di Tony sulla metodologia per analizzare le relazioni della blogosfera, senza dimenticare che è partita l’indagine Diario Aperto (qui l’ingresso al questionario) che punta a capire i blog in Italia (partecipate, se non l’avete ancora fatto).

In verità in testa alle cose di cui cercherò di scrivere nei prossimi giorni, c’è il fatto che ho istallato il Messenger sui pc dei miei ragazzi e, ogni tanto, mi è capitato di chattare con loro. Beh, senzazione strana ma molto educativa (per me) e divertente.

E per concludere con qualcosa di autoreferenziale (eh eh), segnalo un incontro su “blog e marketing” in quel di San Francisco. Altri dettagli a breve.


Torno da una settimana sabbatica; nei riguardi del blog, voglio dire. Neanche il tempo per riservare al cervello quel minimo di concentrazione che serve per scrivere un post decente. E allora ho fatto “passo”.

Il tutto mentre vari “meme” mi assediavano: quello sul significato del blog (su cui sta lavorando Luca per aggregare tutti i contributi), quello della pubblicità lanciato da Maurizio, poi c’è il rilancio di Tony sulla metodologia per analizzare le relazioni della blogosfera, senza dimenticare che è partita l’indagine Diario Aperto (qui l’ingresso al questionario) che punta a capire i blog in Italia (partecipate, se non l’avete ancora fatto).

In verità in testa alle cose di cui cercherò di scrivere nei prossimi giorni, c’è il fatto che ho istallato il Messenger sui pc dei miei ragazzi e, ogni tanto, mi è capitato di chattare con loro. Beh, senzazione strana ma molto educativa (per me) e divertente.

E per concludere con qualcosa di autoreferenziale (eh eh), segnalo un incontro su “blog e marketing” in quel di San Francisco. Altri dettagli a breve.


Da un Mauro come me ricevo una mail che riporto pari pari:

Prima di tutto, auguri a noi, che ci chiamiamo Mauro e che facciamo comunicazione.

Perché il santo con cui siamo stati battezzati era un grande uomo di comunicazione: discepolo prediletto di San Benedetto, utilizzò sapientemente parole, miracoli ed eventi per comunicare la gloria e la santità del suo maestro e della Chiesa.
Secondo la biografia scritta da Odone di Glanfeuil, San Mauro salvò un giovane zoppo e muto poggiandogli sul capo la stola di San Benedetto; seguendo le preghiere di Benedetto, corse sull’acqua di un lago per salvare un confratello che stava per affogare; guarì il messo di un vescovo che era caduto dalle scale di una torre avvicinando alle sue ferite le reliquie del Santo.

E a noi che ci occupiamo di comunicazione e che il nome di San Mauro lo portiamo anche sulla carta d’identità, non resta che fare una preghiera.
Caro San Mauro, dacci la forza di comunicare efficacemente come te.
Non ti chiediamo di camminare su un lago, ma di attraversare una campagna senza vederla stravolta da account, product manager e direttori marketing;
non ti chiediamo di ridar la voce ai muti, ma di far star zitti quelli che si credono creativi solo perché sono clienti;
non ti chiediamo di risanare gli storpi e gli zoppi, ma di guarire il cattivo gusto.

Fa’ che siano davvero parole sante.

L’autore è un copy e si vede, anzi, si legge. Con l’occasione: auguri a tutti i Mauro che capitano da queste parti ;-)

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Apprendo da Manteblog che domani Repubblica.it festeggia 10 anni! Auguri!

(si vede che sono nati sotto una buona stella, anzi un buon Santo

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Solo questo: Auguri!

(Ora scappo a godermi… moglie e figli)


Caro Babbo Natale, hai presente i blogger? Si, quei tipi autoreferenziali… :-p

Ecco, voglio condividere con te delle cose che mi piacerebbe succedessero, in particolare a riguardo dei feed RSS:

  • Vorrei che pubblicassero i feed interi, in modo che dimostrino davvero di volersi far leggere.
  • Vorrei che non mettessero pubblicità nei feed RSS: preferisco pagare un pranzo ad ognuno di loro che tanto è di più di quanto guadagneranno con quel tipo di pubblicità
  • Vorrei che non facessero in modo di far risultare come nuovi i post vecchi di settimane

Che dici, il fatto di essere diventato insofferente a queste cose, significa che sto invecchiando?

Beato te che le letterine non ti arrivano (ancora) via feed!


Prototipo Vectrix Oggi ho avuto l’opportunità di provare un prototipo di scooter elettrico che arriverà in Italia nei primi mesi del 2007. Diciamo che non voglio svelare tante cose perché… beh, spero lo si capirà prossimamente ;-)

Mi ha stupito la manopola dell’accelleratore che fa anche da freno motore e, sogno di tanti scooteristi, permette anche la retromarcia. Parte silenziosissimo ma ha una ripresa soprendente. Il prossimo anno vorrei cambiarmi il mio TMax e questa potrebbe essere un’alternativa. In attesa, si può fare un giro.. sul loro sito.

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Gianni Albanese è un parrucchiere professionista e da un paio di mesi scrive sul blog Capelli da accarezzare, sponsorizzato da Nivea. Si parla di capelli in senso lato, suggerimenti e suggestioni. Di come si pettinano e di come si asciugano. Praticamente Gianni funge tra trainhair.

Il 13 dicembre è stato organizzato un aperitivo a Milano per presentare la linea Haircare 2007 di Nivea. Sul blog ci sono tutti i dettagli, compreso l’invito a partecipare.

(Disclaimer: Ad Maiora ha collaborato alla realizzazione del blog)

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Lo so, è uno sciocco gioco di parole, però dopo un’ora ad aspettare che si diradi la nebbia qui a Ciampino in attesa di un bel low-cost per Parigi, credo di potermelo permettere! ;-)

Per chi non lo sapesse, SES sta per Search Engine Strategies.

Intanto oggi è uscito il pezzo Perché non ci insegnano a cercare online? su Punto Informatico.


Grazie a Marco scopro la performance di Lou Reed alla conferenza sul Web 2.0 tenuta a San Franciscio in questi giorni. Lou Reed canta What’s Good, un brano di un album straordinario che mi regalò mia moglie una dozzina di anni fa. Il miglior modo per iniziare questo weekend!

What’s Good, What’s Good …

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Roma, “la città più bella del mondo“, parole di Bruce Springsteen nella serata che ha chiuso il suo ultimo tour italiano.

Non me la sento di fare una vera e propria recensione, altrimenti scrivo un poema :) , giusto qualche flash:

  • Questa tournee è naturalmente coerente col disco e con l’attuale band: quindi country & western a volontà fino a sconfinare su atmosfere di derivazione folk irlandese. Quindi non credo abbia senso fare un paragone con gli altri concerti del Boss, specie quelli con la legendary E-Street che rimarranno “non confrontabili” con niente di umano :)
  • Ci si diverte, si balla, si canta. E’ una festa, un party, condotto da una poderosa band di ben 17 elementi (la diciottesima è Patti Scialfa, moglie di Bruce, che è tornata dai figli una settimana fa). La sezione fiati è fantastica, i due violini moderni e precisi, eccellenti i vocalist.
  • Perccato che l’acustica è quella inevitabilmente rimbombante del Palaeur (si, non mi viene proprio chiamarlo Palalottomatica). Qui avrò visto almeno trenta concerti negli ultimi trenta anni e ne ho sentito giusto un paio con il suono come si deve.
  • Ma Bruce quando invecchia? Beh, non fa le scemate scenografiche dei tour con la E-Street, ma è comunque in gran forma. Voce fantastica, trascina come al solito.
  • In definitiva: uno spasso, due ore e mezza tutte di fila, divertimento puro. Anche i (pochi) brani del vecchio repertorio del Boss sono rivistati in chiave traditional. My City Of Ruins commuove, Atlantic City sembra nuova, The River la dedica a Roberto (forse Zaccagnini de Il Messaggero?), e poi la vecchissima Growin Up; ricordo che anni fa a Milano la presentò dicendo in italiano: “siamo cresciuti insieme!”. You’re right man.

 

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C’è un po’ di (sano) pepe nel post di Tara Kirchner di Yahoo! Search: e mentre Google se la prende per l’uso improprio che si fa del suo nome adesso che è diventato un verbo, Yahoo! invita a giocare col suo nome e col “!” (provate a cliccare il punto esclamativo sulla home page). Nel post di Tara c’è anche qualche commento interessante, compreso uno a firma Matt Cutts…

In ogni caso, la nuova home di Y! è ben fatta (a quella italiana mancano un po’ di cose e speriamo che arrivino presto) e, per diffondere la news, si sono inventati un posto dove invitano a realizzare ed inviare video su Yahoo!: ce ne sono già decine…

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Google dance 2006 Grazie ad un commento di Roberto, scopro che la cara Rebecca Lieb (editore capo di ClickZ), mi ha infilato nel suo reportage fotografico della Google Dance 2006. Onoratissimo! ;-)

Radioactivechickenwings Da notare il fantastico abbinamento culinario tra la birra ed una coppa di ottimo gelato che ognuno si è potuto personalizzare, aggiungendo ogni tipo di praline, biscottini, ecc. Con Marco, con me nella foto, stavamo sghignazzando proprio su questo. In verità, ho subito abbandonato la birra ed ho praticamente cenato con svariati gelati. Anche perché l’alternativa erano delle radioactive chicken wings


La lunga coda... per il Google Dance party
In coda, nel piazzale del SES in attesa di salire sul bus per la Google
Dance 2006


Ho letto che il concerto al Colosseo con Bryan Admas e Billy Joel è andato benone. Purtroppo dovevo preparare le valige e me lo sono perso. In compenso mi sono ritrovato Bryan Adams davanti a me su un volo per Londra.

[gossip ON] Tipo semplice, jeans e camicia bianca. Buffo quando si è messo a dormire con una specie di sciarpa sulla testa per ripararsi dall’aria condizionata, oltre alla mascherina in dotazione per coprirsi gli occhi. Quando si è svegliato, gli hanno portato la colazione che però ha mandato indietro perché la frutta, a suo dire, non era fresca (non ho capito se intendeva che era calda o troppo matura). Per il resto, tanti sorrisi e gentilezza diffusa. [gossip OFF]

Tra i due, avrei preferito incontrare Billy Joel. Proprio ieri mi sono passato sul lettore MP3 una bella antologia che mi accompagnerà nella prossima tappa, da Londra a San Francisco. NY state of mind mi fa venire i brividi ogni volta.

La mia ormai classica trasferta americana d’agosto, oltre al Search Engine Strategies a San Jose e qualche giornata a San Francisco, prevede una tappa inedita; venerdì farò un salto a Los Angeles, città dove non sono mai stato. Sarà un mordi e fuggi, purtroppo: un paio di riunioni di lavoro e via.

Qusta volta gli input dei figli sono stati chiari: vestiti cool. Ormai i giocattoli sono roba passata, mentre Gap funziona meglio. Certo che accontentarli è sempre più complicato… Io poi ci metto del mio facendo confusione con le taglie; quest’anno forse riusciranno ad indossare cose che gli ho comprato l’anno scorso… È che un dodicenne americano è quasi il doppio dei nostri. Ok, stavolta sarò più attento.


Il Premio WWW del Sole24Ore è ormai parte della storia dell’Internet italiana. In anni passati mi ero appassionato alla competizione e con uno dei siti si Ad Maiora ottenemmo pure delle soddisfazioni. Poi iniziò ad interessarmi meno.

Quest’anno invece, complice anche la presenza della categoria Blog, mi sono deciso a seguirlo di nuovo. Per certi aspetti è come sfogliare una rivista dal barbiere (e lo dico in positivo): normalmente non mi interessa il gossip delle veline di turno, però saperne qualcosa è quasi doveroso. Così leggo le classifiche del Premio WWW cercando di leggere i segnali “nazional-popolari” più evidenti.

Purtroppo guardando lista dei blog più votati arriva lo sconforto. Su 20 siti segnalati, solo quelli di Grillo, MrReset e IMLI sono effettivamente dei blog. Tra gli altri 17 c’è di tutto, tra cui tutti i portali (ok, offrono servizi di blogging, ma che c’entra?) e Bloggers.it (che comunque è una piattaforma). Ah, poi c’è Grazia.it che, immagino, sarebbe dovuto essere riferito al blog di Grazia e che invece porta ad un altro sito.

Per come la vedo io significa che c’è ancora tanto da fare, spiegare, divulgare,…

E se volete riparare al danno, intanto potreste votare questo blog! ;-)
(e poi ci sono dei premi niente male)


L’edizione del 2004 della Google Dance in California non andò benissimo: Google stava per quotarsi, erano tutti molto abbottonati e, soprattutto finì la birra!, cosa imperdonabile negli US. Nel party dell’anno dopo, al centro del Googleplex furono allestiti dei corner con svariati produttori locali di birra. Fantastico!

Googleparty2006 Presumo quindi che l’edizione 2007 del Google Party italiano:

  • dispenserà almeno un cadeau o un gadget a tutti quelli che non si accontentano della cordicella porta-badge
  • porterà un gruppo moderno, completo di band e che regga almeno sei brani
  • inviterà il Garante della privacy

;-)


Come già segnalato da Giuseppe, la Coca Cola sta per lanciare anche in Italia una nuova bibita, Acquarius. Su www.votaquarius.it si può votare tra due spot e scegliere quello che poi andrà in onda. Il “B” è bellissimo, il tipo che esce dalla conchiglia è molto buffo e la musica di Hair fa il resto. Votate anche voi?

Dietro le quinte: uno dei due spot è fatto in Italia, l’altro è inglese. Il team di creativi italiani (L&L) viene evidentemente da una scuola “come si deve” :) ))