Archivio: “Fun”

Quest’anno il MediaKey Award mi è sembrato piuttosto piacevole. Il problema è che non è banale mantenere alta l’attenzione con una carrellata lunghissima di nomination, “the winner is”, foto ai premiati, ecc. Però questa volta è andata meglio di altre edizioni, probabilmente anche merito di Giorgia Surina che ha condotto in modo divertito e divertente.

Io sono arrivato un po’ in ritardo (ero a sentire Tapscott, di cui scriverò in un altro post), giusto in tempo per premiare un paio i vincitori come rappresentante di IAB.

Paolo Migone e Mauro Lupi al MediaKey Award Tra i premiati, mi piace segnalare Ufficio Reclam con Paolo Migone come protagonista. L’avevo già evidenziato qualche mese fa e l’altra sera sono andato a fargli i complimenti. Mi ha raccontato del suo nuovo spettacolo sulle energie rinnovabili e del modo col quale ha coinvolto alcune aziende: interessante. Gli ho anche detto che la mia ammirazione per lui è ulteriormente aumentata dopo averlo intravisto mentre entrava ad un concerto milanese di Springsteen. Grazie a Nazzareno per la foto.


In aereo tornando da Dusseldorf, con un po’ di mal di testa e poca voce per via del party di ieri sera, ma con un po’ di curiosità nel giocare subito con la rinnovata versione dell’ottimo Live Writer (ora pure col controllo ortografico in italiano) con cui sto scrivendo questo post.

Quello che mi chiedo ormai da alcuni anni, è perché si continuano a organizzare party dove solo il 5% delle persone accompagna ballando l’assordante musica ed il restante 95% dannatamente si sgola per cercare di parlare con gli altri? Ha più un senso? O sono io che ormai sono irrimediabilmente vecchio?

Stamattina, nello splendido albergo in cui mi ha ospitato Zanox, ho fatto due chiacchiere con dei colleghi durante la colazione mentre in una stanza a fianco un pianista suonava Chopin e (mi pare) Bach. Beh, tutta un’altra cosa :)


Insieme a mia figlia abbiamo fatto i compitini (come annunciato) e proviamo a descrivere il cellulare W760i di Sony Ericsson che ci ha passato Buzz Paradise.

Si tratta di un apparecchio moderno, robusto e molto giocoso, confermando la prima impressione. La fotocamera da 3,2 MP fa il suo dovere anche manca di autofocus. La gestione e la qualità della musica è eccellente, in classico stile Sony; addirittura apprezzabile è l’altoparlante incorporato. E poi il sensore ai movimenti (ho imparato che tecnicamente si chiama accellerometro) è divertente, soprattutto nei giochi che peraltro godono anche di due piccoli tasti aggiuntivi per funzionare a mo’ di console.

Sony Ericsson W760i Interessante che ci troviamo a descrivere quello che ho chiamato un cellulare e ho inziato scrivendo di fotocamera, musica e giochi. Ecco, probabilmente questo descrive meglio di ogni altra cosa questo tipo di apparecchio.

Luci e ombre sul GPS. I satelliti si agganciano molto velocemente ma il fatto che richieda sempre la connessione ad internet è antipatico (così come il programm Wyfinder che occorre acquistare) e quindi serve un piano tariffario adeguato. La funzione Tracker (questa invece non necessita di internet) permette di registrare gli spostamenti durante l’allenamento: l’ho provato facendo un po’ di jogging in spiaggia e praticamente ho impiegato più tempo a spulciarmi tutti i report che vengono generati rispetto ai (pochi) minuti effettivi di corsa.

Per i miei gusti non ci sono molte possibilità di personalizzazione, ma le mie necessità sono di uno vero smartphone (dopo anni di Treo ora ho un Samsung 780i e Windows Mobile) e chiaramente il w760i non è un apparecchio che si può considere professionale, anche se in relazione al prezzo (meno di 250 Euro) lo trovo decisamente completo.

Un po’ di link per chi volesse approfondire, in particolare la competente recensione di Andrea Beggi che condivido e tutti gli altri post diligentemente raccolti dal Capitano. A chi interessa il tema dei post sollecitati dalle aziende in modo trasparente come questo, c’è una discussione a casa di Stefano, e a tale proposito qui vi chiedo: ritenete utili e/o interessanti post come questo anche sapendo che il prodotto mi è stato fornito dal produttore?

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Mi è arrivato il nuovo cellulare Sony Ericsson w760i che ho accettato di provare per BuzzParadise, per cui i compitini per il weekend sono delineati (altri come me sono all’opera).

Sony Ericsson w760iLeggo nel flyer allegato che il target dell’apparecchio è 15-35 anni. Quindi bilancerò il mio evidente sforamento di target, facendomi aiutare nella prova da mia figlia Francesca, che è già sul pezzo da ieri e lo sta rigirando come un calzino.

Primo giro veloce: ha il GPS, la radio, internet HSDPA, una bella fotocamera e la parte walkman è molto divertente, con tanto di avanzamento brani e controllo volume che si fanno muovendo l’apparecchio. Insomma… ci sarà da giocare! Certo se avesse pure un ventilatorino incorporato per arginare la calura di questi giorni…

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Post da weekend: in un momento di serendipity ho scovato uno spassoso show interattivo di Paolo Migone, di cui adoro il tipo di comicità. Bravissimo lui e chi ha realizzato il mini spettacolo, che ha dei momenti davvero geniali, modernissimi oltre che divertenti.

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Il tifo, e parliamo di quello sportivo, è una cosa fantastica, almeno a vedere quello che c’è in giro sulla Rete. Pensate alla fortuna che hanno i miei colleghi che stanno aiutando Samsung a scovare tifosi contagiosi!

Nei prossimi giorni e per tutta la durata dgli Europei di calcio, verranno infatti pubblicati sul blog di Samsung le cose più strampalate, divertenti o curiose che riguardano dei tifosi speciali. Naturalmente, per chi ha voglia di segnalare qualche perla scovata sulla rete, è pronta un’apposita pagina.

Contagiati dal tifo è un’iniziativa che accompagnerà l’Italian Supporter Style, un’idea tutta da ridere e da giocare che si svelerà piano piano, ma da oggi inizia a mostrarsi: no dico, ma come si fa a chiamare un sito Tifamus cum stile?

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Preparatevi: sta per arrivare il sequel di Bring the Love Back, l’arcinoto video del conftronto tra un pubblicitario ed una consumatrice. Si chiamerà “Inspiration Anyone” e, pare, entreranno in scena un CEO ed un creative director.

Intanto qualche link per prepararsi e ripassare:

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In considerazione del fatto che Google gestisce ormai oltre il 70% delle esposizioni pubblicitarie online (almeno secondo le stime di Attributor che considera anche la quota di Doubleclick), all’azienda di Mountain View non basta più questo nostro piccolo pianeta e punta a inserdiarsi su Marte!

Ora: la prima notizia è vera, la seconda è ovviamente un pesce d’aprile.

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Il bellissimo video di un lui e una lei che rappresentano simbolicamente il pubblicitario e il consumatore, ha ormai più di un anno.

Ieri sera durante un cocktail romano organizzato da Microsoft (da cui poi arriva il video originale), è stata presentata la versione localizzata in… beh, ascoltatela: è tremenamente divertente, mantenendo tuttavia il significato originario.


Video: Bring the Love Back – Italian style

Credits: Luca è stato il primo a postarlo ieri notte, ok, potere di chi gioca in casa e non ha ceduto a lusinge di ogni tipo pur di fare lo scoop…


Troppo Bello! per AVIS Quano il volontariato è anche divertimento. L’amico Carlo Assi che di mestiere lavora in banca (lo dico per un’antica comunanza professionale), si dedica a sostenere l’AVIS e si è inventato Troppo Bello!, un simpatico concorso che premia un elaborato video o powerpoint. Poi tutto diventerà un evento all’inizio del 2008.

Diamo una mano a Carlo a diffondere la cosa?

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Klikk per la fotocamera Usate l’autoscatto con la fotocamera? Non volete portarvi dietro il cavalletto? Ok, basta una cosa piccola piccola ma utile e comoda che hanno chiamato Klikk, inventata da un’azienda italiana e che sta ricevendo parecchi commenti positivi in tutto il mondo.

Cecilia (che collabora col marketing dell’azienda produttrice) mi ha mandato entrambe le versioni disponibili, complete di borsettina. Non c’è che dire: una bella idea!

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Oggi un post di quelli che fanno gioire chi cerca conferme sul (presunto) trionfo di fuffa e autorefenzialità nella blogosfera. Si parla della mia faccia.

Il discorso è questo: premesso che mi tocca avere una foto ufficiale (per la stampa, i siti e anche per questo blog), parecchie persone e amici mi dicono che l’attuale foto non è gran che; quantomeno, dicono, è diversa da come sono davvero. Inutile ribattere che meglio di così è difficile fare, per cui è ora di verificare se cambiarla o meno.

Altra premessa. Davanti ad un fotografo in posa non mi ci metto se non costretto. Mi hanno anche regalato un accessorio utilissimo per fare l’autoscatto con la digitale (ne parlerò quanto prima), ma di autofotografarmi non ci penso proprio.

Per cui chiedo il tuo aiuto! Ti va di selezionare una delle opzioni qui sotto? Grazie mille!

P.S. Domani un post più serio, promesso.


Proprio qualche giorno fa scrivevo di “contenuti generati dalle aziende” ed in particolare:

materiale non prettamente pubblicitario ma informativo, divulgativo, servizi digitali, ecc. prodotti con l’obiettivo di contribuire a diffondere la conoscenza e, se possibile, l’awareness delle aziende.

Nel weekend ho scambiato due pensieri sull’argomento con un amico che mi aveva chiesto cosa intendessi esattamente. Ecco, un esempio potrebbe essere BiZona Canà, un blog a supporto del prossimo film di Lino Banfi che ripropone il suo vecchio successo “L’allenatore nel pallone”.

In realtà non si tratta solo un sito scherzoso e dissacrante: è anche un prodotto editoriale disponibile sul portale wap di TIM. Il tutto collegato con delle iniziative off-line, ossia le Oronzo Girls che vanno a caccia di interviste negli stati di calcio.

Chiaramente anche BiZona Canà ha dei margioni di miglioramento (lo so, sono perfezionista), ma lo trovo utile e coerente come iniziativa a supporto del film. Mi sembra anche interessante che sia il personaggio Oronzo Canà a trasformarsi in blogger, mettendosi in gioco senza prendersi sul serio, cercando solo di incuriosire e divertire  gli appassionati del genere.

Non ho seguito direttamente questo progetto, ma avendo collaborato al successo del lancio del blog ufficiale di Lino Banfi, posso solo constatare che… ci ha preso gusto!

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Tre segnalazioni che oltre alle tre “S” hanno in comune solo il fatto che hanno incrociato il mio surfin’ domenicale:

  • Bocciata da Stefano la studentessa che non sa cosa è il Web 2.0 (e va a lavorare in un centro media)
  • Luca sottolinea quanto Spaces sia sottovalutato, almeno considerando i dati di Nielsen che praticamente lo vedono svettare su quasi tutte le piattaforme di blogging e social network in Italia. Il motivo credo sia nel fatto che Microsoft ha sempre strategicamente pensato di fornire la sua versione dei vari strumenti software e online; ad utilizzarli, a volte, ci si sente quasicome omologati. C’è chi non ci bada e a chi piace (ed i numeri confermano che sono molti), gli altri sono contro.
  • Per gli amanti di Bruce Springsteen: concerto alle 8.30 di mattina nella piazza di Rockfeller Center a New York per lanciare il suo nuovo album Magic. Steve e Clarence sono evidentemente anzianotti; lui, il Boss, è il rocker di sempre.


Il D-Day nel mondo sarà il 1


È di qualche giorno fa la notizia dell’esperimento fatto dalla cittadina tedesca di Bohmte di abolire semafori e indicazioni di stop per limitare gli incidenti stradali.

Ma nessuno si è accorto che questo esperimento è in corso in molte città italiane da tempo? I semafori non sono stati rimossi, né le indicazioni di stop, ma tanto qui nessuno li rispetta. Siamo i soliti anticipatori e nessuno se ne accorge…


Non che i giornalisti non siano persone comuni (anche se alcuni lo credono),  ma risulta evidente il progressivo allargamento del concetto di “professionisti della comunicazione”, che diventa spesso inclusivo di blogger o influential di nuovo tipo.

Questa volta si tratta di PlayStation che dal blog ufficiale (disclaimer: è un progetto realizzato con la nostra collaborazioneinvita i suoi lettori a partecipare ad una serata a Roma o a Milano per provare nuovi giochi in anteprima, oltre a ricevere materiale e gadget vari. Interessante anche la disponibilità di postazioni per poter pubblicare un commento sul proprio blog o sul blog PlayStation.

Spero che mio figlio non se ne accorga sennò mi tocca portarcelo!

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Gira su internet da più di due mesi per cui forse l’avrete già visto. Voglio segnalarlo ancora perché lo ritengo una delle cose più intelligenti e divertenti a proposito del mondo della pubblicià oggi. Mi riferisco a “Bring the love back”, realizzato da Microsoft Digital Advertising Solutions, in cui una lei (il consumatore) dice ad un lui (il pubblicitario) che tra loro due non c’è più dialogo.

Alcune battute sono davvero memorabili; finale che fa riflettere con lei che lo lascia definitivcamente e lui che, vanamente, cerca di appellarsi ai vecchi tempi.

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Distributore Erg - Signor Aldo Sulla strada di casa faccio spesso rifornimento al distributore del Signor Aldo a Genzano. Un paio di giorni fa ho notato un nuovo allestimento di tutto l’impianto e, primo su tutti, un gran bel manifesto con al foto del Signor Aldo in persona e con un inequivocabile testo: “Noi di Erg ci mettiamo la faccia. Aldo lavora qui, per voi”.

Complimentandomi col Signor Aldo, mi raccontava che dopo oltre 40 anni che lavora lì, ha ricevuto questa bella sorpresa di verdersi personalizzato il suo impianto.

Non so quanto l’iniziativa di Erg sia estemporanea o è stata applicata ad altri gestori. Certo è che la trovo veramente brillante:

  •  gratifica il gestore, cosa che in quel settore è essenziale e sempre più complicato
  • rappresenta l’azienda petrolifera attraverso l’interfaccia neutra di chi è in prima fila e, spesso, di chi rappresenta l’elemento di fidelizzazione principale da parte dei clienti
  • si tratta di un’iniziativa poco costosa: un paio di paline e magari un set di flyer che con i moderni sistemi digitali si realizzano con poco.
  • e poi… fa parlare dell’iniziativa pure i blog!

Erg GenzanoQualche mese fa ho tenuto una sessione di consulenza presso un’azienda petrolifera proprio per parlare di blog da utlizzare come umanizzazione del rapporto con i propri stakeholder. Una delle cose che mi ero permesso di ventilare, qualcun’altro l’ha realizzata.

Bravi Erg!

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È il momento di riprendere il taccuino con le annotazioni raccolte nella tre giorni a Porto Cervo ospite di Microsoft per i Media Agency Days (sul blog ci sono tanti video e foto).

Bella la conferma del disincanto con cui Microsoft affronta il mercato: ho sentito citare spesso i competitor ed i loro prodotti e questa non era certo la consuetudine in casa Redmond fino a qualche anno fa.

Mi hanno colpito alcuni numeri, riguardanti in particolare il peso che hanno raggiunto Messenger e Spaces. Facendo l’analisi del timeshare complessivo degli utenti internet italiani, e quindi considerando non solo i siti web ma anche tutte le applicazioni online, il 15% del tempo è trascorso su siti o tool Microsoft, staccando tutti gli altri. In effetti, a volte ci si ferma sulle classifiche dei siti più visti, ma si dimentica l’impatto di altre applicazioni.

Messenger è un macchina da guerra in termini di audience: mi pare viaggi al ritmo di 150.000 nuovi abbonati al mese in Italia. E le nuove funzioni (come l’integrazione di giochi e video TV) lo stanno trasformando in una piattaforma multiforme. Anche Spaces sembra andare bene: ce ne sono 3,5 milioni attivi, visti da 5,5 milioni di utenti unici al mese. Molto interessante questo rapporto (meno di 1 a 2), che meglio di ogni altro numero spiega l’impatto degli UGC e della poverizzazione dell’audience. Altre interessanti applicazioni presentate o annunciate: il nuovo Virtual Earth che è alla base di Live Search Local, Popfly, Diari di viaggio.

Rimangono un po’ di appunti presi durante lo speech di Joseph Jaffe, autore di Life After the 30 Second Spot: The New Marketing Reality; magari ci torno quando andrò a recensire il libro, però vi racconto una cosa divertente. Durante il suo speech fa un pressante invito alle agenzie ad usare loro per prime i tool web 2.0. E allora ha chiesto a tutti i circa 100 partecpanti di alzarsi in piedi. Quindi ha invitato a sedersi a chi non conosccesse i podcast; mi pare che è rimasto in piedi l’80% dei partecipanti. Quindi ha chiesto di sedersi a chi non fosse iscritto ad un podcast; e siamo rimasti una dozzina. Chiaramente alla fine ha domandato chi ha un proprio podcast e… beh sono rimasto in piedi solo io (ok, il mio podcast è un po’ datato ma esiste – e Marco non era ancora arrivato). Jaffe ci ha poi detto che durante altri suoi speech in Europa, non è rimasto mai in piedi nessuno! Insomma, ho salvato l’onore nazionale

In definitiva, i Media Agency Days sono stati un bella occasione di conoscere meglio le mosse di Microsoft e le opportunità che offre al mondo della comunicazione. Chiaramente molto divertimento, e qualche senso di colpa nel cercare di spiegare alla moglie che oltre a lavorare si è fatta una regata, un giro in quad, uno in gommone, la serata in discoteca… Non è bastato segnalare che l’acronimo dell’evento è MAD (pazzo)…

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Giornata di riunioni, telefonate e impegni senza sosta e allora, complice Sapientone, mi sono concesso cinque minuti di relax, di quelli che producono inutili scemenze.

Hey, potete farlo anche voi!

 
 
 
 
 

 
 
 
 


Irresistibile scenario 2017 su su GoogleBlogoscoped.


Il gioco dei numeri: oggi Feedburner segnala che siete 1234 persone iscritte a questo blog. Tanti? Pochi? So solo che ogni giorno è sempre un nuovo inizio: 1, 2, 3, 4, via!


Pur con tutti i limiti che comportano le semplificazioni, penso che per capire la tipologia di chi tiene un blogger, basti ascoltare di come parla del suo:

  • se dice “io sono un blogger” passate oltre, ha probabilmente davvero poco da raccontare, così come era stato fino al giorno prima di aprire il suo pulpito, pardon il suo blog.
  • se afferma “io ho un blog”, va molto meglio; è semplicemente consapevole di utilizzare uno strumento che non lo rende diverso, non lo eleva ad un rango particolare, non lo iscrive ad un club esclusivo; è solo una persona che ritiene di avere qualcosa da dire e la scrive su un “coso” chiamato blog.
    Nota: in questa categoria rientrano anche chi si definisce “tenutario di blog”, eh eh


I miei figli le chiamano emotion (pronunciato all’inglese) ma le ho sentite chiamare anche emotiche (giuro). Parliamo delle emoticons (che sta per emotive icons), meglio conosciute come faccine. Ebbene, pare che siano nate 25 anni fa, come riporta un bell’articolo su c|net.

Dallo smile classico :-) alla strizzatina d’occhio ;-) (che io uso molto – troppo- spesso), passando per la linguaccia :-p e quelli meno noti come l’abbraccio con bacio (()):*

Un classico è ricevere una serie di caratteri apparentemente insignificanti che poi il mittente ci spiegherà sono un oscuro smile che… conosce solo lui o che ha preso da una delle tante liste online come questa.

I miei figli ancora se la prendono per il fatto che il programma che uso per l’istant messaging (Trellian) non decodifica le decine di smile diversi che mi inviano con Messenger. Si perché una volta le faccine si scrivevano, oggi sono grafiche: daltronde sono passati 25 anni, no?

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