Archivio: “Ad Maiora”

L’ho definita proprio così: la tassa di circolazione che ogni sito web dovrebbe sostenere per poter andare online, specie se si tratta di un sito della pubblica amministrazione. Mi riferisco alle attività di ottimizzazione per figurare in modo adeguato sui motori di ricerca, comunemente identificate con l’acronimo SEO.

Ne ho scritto in un articolo uscito oggi per Punto Informatico, nel quale riprendo i dati di una ricerca Censis/Formez che ha analizzato i siti delle Regioni e delle Provincie italiane verificando pure la loro link popularity.

Lo so che il discorso può sembrare interessato per il fatto che la mia azienda si occupa proprio di queste attività. Diciamo pure che dopo dieci anni che facciamo questo lavoro non è che ci serva un articolo per promuovere tali servizi: è solo che… ci crediamo davvero!

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Wlady Su di lui hanno fatto addirittura una petizione per toglierlo dai teleschermi. Genericamente additato come “Quello delle suonerie”, lui ci scherza, si prende in giro e si diverte. No dico, potevamo esimerci dal collaborare a realizzare il suo blog?

E allora, eccolo qua: il blog di Wlady. Diverso da come potresti aspettartelo, spontaneo e ironico. Vabbè, dei clienti non si può che parlar bene, però qui sembra che il blog sia partito davvero col piede giusto. Che ne dite?

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Prendono spunto dal New York Times due articoli a proposito di motori di ricerca:

  • Raffaele Mastrolonardo su Corriere.it riflette su come cambia l’impostazione dei titoli di un giornale online. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere a proposito di questo argomento. Trovo interessante il fatto di considerare i motori di ricerca come un destinatario della comunicazione, seppure virtuale, di cui tener conto.
  • Carola Frediani si VisionBlog riprende un pezzo del NYT che sottolinea l’importanza delle ricerche fatte online per capire “i desideri e le aspettative degli utenti”. Anche questo è un tema che mi è caro e che professionalmente seguo in Ad Maiora: le ricerche e gli studi che facciamo per i nostri clienti sono sempre più interessanti. Mi piace anche il fatto che, a differenza dei sondaggi e dei focus group realizati con le tecniche classiche, il nostro panel è praticamente “l’universo degli utenti” e non… rompiamo le scatole a nessuno. Semplicemente osserviamo.

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Un regalo anticipato da mettere sotto l’albero: il blog di Lino Banfi, online da qualche minuto.

Divertente aver collaborato al progetto, interessante il percorso che da questo blog porterà verso altre iniziative online. Tra poche ore si saprà di più, ma intanto sono contento che il progetto, nonostante qualche luna contraria, sia andato online nei tempi prefissati. Un grazie ai miei colleghi che ho stressato non poco e che forse ancora non sanno tutte le cose che andranno perfezionate e migliorate ;-)


Durante il convegno PiùBlog di domenica, Stefano Epifani, Docente presso l’Università La Sapienza di Roma, con una felice battuta ha esclamato: “Basta di chiamare new media internet! Lo sentiamo ormai da dieci anni!”, ricevendo un applauso spontaneo.

Internet Cerca Roma 2006 A meno di 24 ore di distanza, una scena diversa: mondo istituzionale ad ascoltare la nostra ricerca Internet Cerca Roma (a brevissimo online l’aggiornamento 2006). Sono rimasto cinque minuti a pensare (prima di ribattere) sull’intervento di Livio Zoffoli, Presidente del CNIPA, che chiede maggiore trasparenza ai motori di ricerca perché gli risulta che “c’è qualcuno che influenza i risultati e mette in testa non i siti più cliccati ma chissà chi…”. Zoffoli cita il progetto italia.gov.it al quale collaborammo per un anno proprio a cercare (faticosamente) di renderlo idoneo ad essere censito sui motori di ricerca. Mi è venuta peraltro in mente che la gara per il portalone del turismo italia.it, c’era un apposito capitolo in cui si chiedeva la garanzia di figurare ai primi posti, pena l’applicazione di forti penali. Vedremo se ci riusciranno quando finalmente andrà online.

Tornando al convegno di ieri, anche nell’intervento di Santaniello (ex Vicepresidente dell’Autorità garante della privacy), arrivano gli auspici e gli inviti a normare, a regolamentare, a mettere dei paletti, a disciplinare, ecc. Poi durante il buffet le domande sono del tipo “ma i banner su Google funzionano?”, oppure, “ma a chi servono tutte queste chat, insomma… tipo i blog?”.

Ecco, quello che mi preoccupa non è la mancanza di conoscenza, peraltro legittima. Mi preoccupa un atteggiamento che non è proattivo nel voler capire, nel prendere atto di quello che “c’è là fuori” e, peggio, di tentare di ricondurre quello che non si capisce, a logiche basate su metodologie di analisi vetuste oppure, ancor peggio, a normare ove possibile.

Caro Epifani, mi sa che per alcuni internet rimarrà “new” per sempre. Figurati se poi riusciranno a cogliere la giustissima indicazione di Mario Tedeschini Lalli a PiùBlog secondi cui non ha senso parlare di “media” a proposito di internet ma di “meta-media”.

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Durante il convegno PiùBlog di domenica, Stefano Epifani, Docente presso l’Università La Sapienza di Roma, con una felice battuta ha esclamato: “Basta di chiamare new media internet! Lo sentiamo ormai da dieci anni!”, ricevendo un applauso spontaneo.

Internet Cerca Roma 2006 A meno di 24 ore di distanza, una scena diversa: mondo istituzionale ad ascoltare la nostra ricerca Internet Cerca Roma (a brevissimo online l’aggiornamento 2006). Sono rimasto cinque minuti a pensare (prima di ribattere) sull’intervento di Livio Zoffoli, Presidente del CNIPA, che chiede maggiore trasparenza ai motori di ricerca perché gli risulta che “c’è qualcuno che influenza i risultati e mette in testa non i siti più cliccati ma chissà chi…”. Zoffoli cita il progetto italia.gov.it al quale collaborammo per un anno proprio a cercare (faticosamente) di renderlo idoneo ad essere censito sui motori di ricerca. Mi è venuta peraltro in mente che la gara per il portalone del turismo italia.it, c’era un apposito capitolo in cui si chiedeva la garanzia di figurare ai primi posti, pena l’applicazione di forti penali. Vedremo se ci riusciranno quando finalmente andrà online.

Tornando al convegno di ieri, anche nell’intervento di Santaniello (ex Vicepresidente dell’Autorità garante della privacy), arrivano gli auspici e gli inviti a normare, a regolamentare, a mettere dei paletti, a disciplinare, ecc. Poi durante il buffet le domande sono del tipo “ma i banner su Google funzionano?”, oppure, “ma a chi servono tutte queste chat, insomma… tipo i blog?”.

Ecco, quello che mi preoccupa non è la mancanza di conoscenza, peraltro legittima. Mi preoccupa un atteggiamento che non è proattivo nel voler capire, nel prendere atto di quello che “c’è là fuori” e, peggio, di tentare di ricondurre quello che non si capisce, a logiche basate su metodologie di analisi vetuste oppure, ancor peggio, a normare ove possibile.

Caro Epifani, mi sa che per alcuni internet rimarrà “new” per sempre. Figurati se poi riusciranno a cogliere la giustissima indicazione di Mario Tedeschini Lalli a PiùBlog secondi cui non ha senso parlare di “media” a proposito di internet ma di “meta-media”.

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Sul nuovo blog di BAIA (Business Association Italy America), si segnala di un incontro sui wiki che si è tenuto a Fremont.

L’occasione è anche quella di presentare BAIA a chi fosse interessato alle relazioni d’affari tra Italia e Stati Uniti (soprattutto sul fronte californiano), oltre al fatto che questa associazione organizza periodicamente degli incontri molto interessanti. Per quanto riguarda Ad Maiora, abbiamo collaborato nell’approntamento del loro blog.

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Il numero di ottobre di NetForum, il popolare mensile dedicato alla comunicazione online, dedica il servizio di copertina a Ad Maiora, con un sorridente sottoscritto. La foto è piuttosto brutta (evidente responsabilità del fotografato) ma il servizio interno è ben fatto e racconta l’evoluzione di GlobalKey, la nostra piattaforma per il search advertising. E poi ci sono tante foto di colleghe e colleghi senz’altro più fotogenici del loro presidente.

Con l’occasione (anche per evitare un altro post sul sottoscritto), segnalo che ho messo online il PDF dell’articolo sul search marketing inserito nell’annuale pamphlet di IAB Italia giunto quest’anno alla settima edizione. Ad agosto avevo chiesto sul blog un suggerimento sugli argomenti da trattare, ed ho poi raccolto alcuni degli interessanti commenti, compatibilmente con lo spazio che avevo a disposizione. Buona lettura!

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Lo IAB Forum di quest’anno si preannuncia ancora più importante del precedente. Siamo passati a due giornate (8 e 9 Novembre) ed una serie di appuntamenti da non perdere. Sul sito dell’evento c’è il dettaglio di tutti i convegni ed i workshop, mentre su Blogosfere si trova il blog ufficiale.

Di primissimo piano il panel dei relatori, tra cui segnalo il ministro Gentiloni, Marco Testa, Giulio Malgara presidente di UPA, Derrick De Kerckhove, Luca De Biase che modererà una tavola rotonda. Chiaramente Layla farà gli onori di casa ;-)

Io presenterò la seconda giornata in qualità di vicepresidente di IAB Italia e modererò il workshop di chiusura sul search marketing.

Oltre 30 gli espositori tra cui, ovviamente, noi di Ad Maiora. Vi aspettiamo!

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Nel background di Ad Maiora c’è una grande attenzione al modo di relazionarsi con i i clienti, sin dal momento in cui i nostri account si propongono ai potenziali clienti. Svolgiamo una continua formazione interna sulle tecniche di comunicazione e, tra gli approfondimenti, c’è una specifica considerazione del ruolo del “venditore”.

Lo si sente chiamare nei modi più disparati: account, funzionario commerciale, consulente, sales executive, … ma per esperienza posso affermare che le persone di vero successo nel settore sono quelle che si sentono e si proclamano “venditori”. Lo so, è un termine spesso associato a valori negativi, ma se l’interpretazione che se ne fa è corretta, i risultati arrivano quasi certamente.

Ebbene, in Ad Maiora stiamo selezionando un venditore: un lui o una lei possibilmente con esperienza commerciale nell’ambito dei servizi internet. Sede di lavoro Roma, contratto a tempo indeterminato + incentivi e tante altre cose (formazione, supporto di marketing, base clienti, ecc.).

Se ti interessa, manda pure il curriculum a Fabio Scalet, mio socio e responsabile commerciale: fscalet @ admaiora.com.


Dall’Università della California arriva l’indicazione che le analisi delle richieste inoltrate ai motori di ricerca, rappresentano la nuova frontiera per le ricerche di mercato. Del breve articolo, che prende spunto da Google Trends e dal libro di Battelle, riporto un passo:

When these tools get good enough, you can see how the business of marketing may start to change. As soon as a company begins an advertising campaign, it will be able to get feedback from an enormous online focus group and then tweak its message accordingly.

Se capitate dalle parti di Berkeley, ditegli a questi signori che in Italia c’è un’aziendina (si chiama Ad Maiora) che fa studi e analisi di mercato sulle ricerche online già dal 2002 ;-)


Il Sole24Ore di oggi riporta i primi risultati di una ricerca svolta da un gruppo di economisti e commissionata dall’Associazione Italiana Editori, che sembra dimostrare come la lettura dei libri rafforzi lo sviluppo complessivo del Paese e quindi il PIL.


Sappiamo che l’Italia non è messa molto bene come indice di lettura. Spendiamo in media 65 Euro pro-capite l’anno in libri e, in Europa, ci battono quasi tutti gli altri: Norvegia (208 Euro), Germania (185), Finlandia (155), Svezia (123), Regbo Unito (112), Spagna (92), Francia (72).


Sul lato business la faccenda è sconcertante: dirigenti e liberi professionisti destinano solo lo 0,6% del proprio reddito in libri e oltre la metà di loro non ha letto nessun libro negli ultimi 12 mesi. Paolo lo chiama “Gutemberg divide”.


L’AIE sta per proporre una serie di iniziative al Governo per favorire e incentivare la lettura dei libri. Ottima cosa.


In Ad Maiora, alcuni anni fa, ho ideato un’iniziativa chiamata “Leggere è benessere”. Ne ho già parlato ma ci torno sopra perché spero possa essere da esempio ad altre aziende che vogliano favorire la lettura di libri. Funziona così: ogni collaboratore Ad Maiora può richiedere che l’azienda compri qualsiasi libro gli interessi, a condizione che:

  • almeno la metà dei libri da acquistare riguardi argomenti attinenti al business dell’azienda

  • prima di ordinare un altro libro, è necessario aver scritto una dettagliata recensione di quello letto

A conti fatti, l’investimento complessivo è abbastanza contenuto, la biblioteca che si è sviluppata è ricca e interessante, la stimolazione alla lettura c’è stata veramente, pur con alcuni distinguo. Chi legge libri abitualmente è ovviamente molto contento dell’iniziativa. Quelli che non leggono mai nulla, probabilmente continueranno così (purtroppo). Il vero obiettivo è motivare le persone a cui serve il classico calcio nel sedere; magari non saranno ottimi recensori e leggeranno i testi che altri hanno già descritto, ma l’importante è stimolare la lettura.


Ok, noi siamo un’azienda piccola (26 persone) ed è stato facile organizzare “Leggere è benessere”. Però credo che un’applicazione su team più grandi possa risultare ugualmente interessante. Perché non ci pensate per la vostra azienda? No, no, non chiedo royalty, però fatemi sapere se sviluppate qualcosa.


Oltre ad un estate che si preanuncia piuttosto calda, è in arrivo una ventata di consolidamenti e novità dal mondo del search marketing. Il colpo più grande sembra essese quello di Zanox che ha acquisito il 100% di eProfessional, un’agenzia SEM tedesca, tra le più grandi in Europa, specializzata nei servizi di affiliation. Complimenti a Christian Petersen, CEO di eProfessional, anche perché si parla di un deal a 8 cifre! (PDF del comunicato)

Netbooster, un’agenzia francese con qualche altra sede in Europa, ha scelto invece la strada della quotazione in borsa. Loro fanno poco meno di 9 milioni di fatturato, anche se credo che ci sia dentro una buona parte di "media".

Dalle parti di casa nostra, il 70% di SEMS viene acquistato da Fullsix (PDF del comunicato). Marco ci scherza sul suo blog ma… occhio all’insider :) ; comunque 8xEBITDA è un buon mulitplo. Complimenti per il deal che, in fondo, è un po’ un ritorno a casa, con i dovuti interessi ;-)

Un bel congratulations! anche al mio amico Didac, Direttore Generale di Intercomgi, un’agenzia spagnola che si occupa anche di SEM, che è stato eletto imprenditore dell’anno da un’importante associazione catalana. Bravo! :)

Topseoslinkpopularity Infine Ad Maiora, che a Luglio risulta al primo posto della classifica mondiale per i servizi di link popularity stilata da Topseos, classifica che ci ha visto spesso figurare tra le prime 20 agenzie SEM al mondo e, quasi sempre, ai primi posti in Europa. Cosa si vince? Nulla… per ora ;-)


Non ne posso più! Qualcuno sa se e come sia possibile dire a Microsoft di cambiare una voce del suo correttore ortografico? Il nostro problema è che “Ad Maiora” lo corregge (si fa per dire) automaticamente in “Ad Malora”. L’ultimo caso è sul DailyNet di oggi che segnala il workshop “Alle aziende piace blog” in cui faccio da chairman.

Che poi la sorte vuole che la correzione rovesci il significato del termine che da auspicio a cose migliori si trasforma in una sorta di jattura. Questa cosa è peggio di quella su Mario Lupi….


L’annuncio formale sarebbe qualcosa come “In virtù della continua espansione dell’azienda, cerchiamo… bla bla”. In realtà, una delle Franchesce che abbiamo in Ad Maiora e che si occupava di ufficio stampa e marketing, ha colto una doppia opportunità professionale/personale e curerà il web marketing per una prestigiosa azienda fiorentina (in bocca al lupo!).

Quindi cerchiamo una persona che si occupi delle PR di Ad Maiora, degli eventi a cui partecipiamo, di alcuni siti e newsletter, delle nostre campagne di comunicazione. Risponderebbe direttamente a me – non so se è un incentivo o meno ;-) . Sede di lavoro: Roma. Inserimento immediato con contratto a tempo indeterminato con compenso da stabilire in funzione dell’esperienza; indicativamente non cerchiamo una particolare seniority, ma competenze delle cose del web e/o di ufficio stampa.

Credo possa essere un ruolo divertente e stimolante, gestendo la comunicazione di un’azienda effervescente, in continua crescita dal 1997 e che in questi 9 anni ne ha combinate di tutti i colori (e non vuole smetterla di farlo).

Curriculum a mlupi[at]admaiora.com con soggetto: “PR Ad Maiora”.

UPDATE (12/6/06): Selezione terminata! Al momento giusto segnalerò volentieri di chi si tratta, anche perché blogga qua e la. Intanto qualche dato: oltre 20 curriculum arrivati da questo post, praticamente tutti molto vicini al nostro desiderata. Spero di aver risposto a tutti (mi scuso con chi mi fosse scappato). Ho incontrato una decina di persone, molto entusiasmo, tanta voglia di fare. Non riuscirei proprio a gestire le human resources di un’azienda, io assumerei tutti. Ma in una realtà piccola come Ad Maiora (siamo 25, anzi saremo 26 a giorni) non è possibile esagerare. Però continuiamo a crescere e questo va bene.


Si vede – Mercoledì 10 maggio (domani) alle 15 su RAI3 mi trovate dalle parti di Nea Polis, la trasmissione dedicata alle nuove tecnologie e su internet.
UPDATE: La puntata è ora disponibile online.

Si ascolta – Lele podcaster Dainesi ha messo online un’intervista che abbiamo registrato qualche giorno fa.

Si legge – Due chiacchiere con Luca Oliviero su Comunitazione.it, anzi, un po’dipiù di due: si parla di pubblicità online che risorge, Ad Maiora, i business blog.


Speciale Lo speciale su Ad Maiora su Netforum mi sembra che colga tutti i punti essenziali di questa azienda: sembra quasi eccessivo vedere tutti quei sorrisi nelle foto, però è proprio una delle cose che viene colta da tutti quelli che capitano nella nostra sede.

C’è chi si lamenta di essere venuto male, chi ritiene di sembrare più grasso/a (e allora io che dovrei dire?), però alla fine siamo così: trasparenti, innovativi, ci divertiamo e cerchiamo di condividere questo atteggiamento ove possibile con i clienti e con tutti i nostri interlocutori.

Un grazie va al tutto il gruppo di Ediforum che ha elaborato lo speciale, in primis il Direttore Fabiano Lazzarini, e ovviamente un grazie a tutti i colleghi con i quali sto condividendo questa bella avventura. Siamo arrivati al nono anno di vita e… siamo solo all’inizio! ;-)

Ad Maiora!


N9vedef_2 Parlo un attimo di Ad Maiora. Non è uno spot, o meglio, non proprio. È solo per dire che abbiamo lanciato una campagna pubblicitaria chiamata N9VE, in occasione dei nove anni dalla nascita dell’azienda. E dato che in questi anni abbiamo combinato un sacco di cose, alcune delle quali decisamente originali e innovative (eh… la modestia), le abbiamo raccolte tutte in un blog.

Riprendendo il claim della campagna: in genere si festeggia ogni dieci anni; ancora una volta siamo in anticipo sui tempi! ;-)

Credits – Ad: Alessia Sellitti, Copy: mio, PR: Francesca Distefano (qui il comunicato).


L’orgoglio con il quale ogni azienda presenta i suoi clienti è quasi sempre dettato dalla notorietà o dal volume del business generato. Ci sono però anche clienti "buoni" nel senso letterale del termine. È il caso di Foodrinks, un’azienda di Forlì e cliente di Ad Maiora da qualche mese, la quale distribuisce alcuni prodotti molto originali (un caffè al ginseng, per esempio).

Eatacup La cosa straordinaria è una tazzina per il caffè fatta con una cialda di cioccolato. Si chiama Eatacup. Insomma: sorseggio il mio espresso e poi mangio la tazzina. Bello no?

L’azienda ha una storia interessante che gradualmente verrà raccontata su un blog, insieme alle testimonianze dei suoi clienti.

Il vostro bar ce l’ha Eatacup?


L’orgoglio con il quale ogni azienda presenta i suoi clienti è quasi sempre dettato dalla notorietà o dal volume del business generato. Ci sono però anche clienti "buoni" nel senso letterale del termine. È il caso di Foodrinks, un’azienda di Forlì e cliente di Ad Maiora da qualche mese, la quale distribuisce alcuni prodotti molto originali (un caffè al ginseng, per esempio).

Eatacup La cosa straordinaria è una tazzina per il caffè fatta con una cialda di cioccolato. Si chiama Eatacup. Insomma: sorseggio il mio espresso e poi mangio la tazzina. Bello no?

L’azienda ha una storia interessante che gradualmente verrà raccontata su un blog, insieme alle testimonianze dei suoi clienti.

Il vostro bar ce l’ha Eatacup?


(disclaimer: si parla di Ad Maiora; avvertiti eh!)

COSA Cars Online Search AnalysisSono davvero entusiasta di parlare di COSA (Cars Online Search Analysis], il primo studio al mondo (che io sappia) che analizza come vengono cercati i brand automobilistici su internet. La notizia è di ieri e già vola online (in Italia e all’estero) ma visto che riguarda Ad Maiora non volevo bruciare la notizia proprio col mio blog ;-) sul quale peraltro avevo già preannunciato qualcosa.

Non mi dilungo nel presentare la ricerca qui; il comunicato stampa è dettagliato e chi fosse interessato a saperne di più può scrivermi o inviare un form dal nostro sito. Trovo solo importante segnalare che COSA mostra come la maggior parte delle ricerche riguarda le fasi di "decisione" o "acquisto" e che ogni costruttore ha un preciso posizionamento sul mercato agli occhi degli utenti online.

È una ricerca innovativa, stimolante e che ci ha incuriosito moltissimo. Ed è solo la prima di una serie che, spero, sarà lunga. Ringrazio molto i colleghi che hanno contribuito al progetto COSA, in particolare Chiara, Emiliano ed Enzo, oltre al team di Virgilio con il quale abbiamo avviato una collaborazione specifica proprio per questi studi. Un ringraziamento ovviamente anche ai primi committenti: FIAT, Alfa Romeo e Lancia.

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Davidmauro

Un bel pomeriggio passato con David Sifry di Technorati che, a Roma per un convegno, è passato a trovarmi in Ad Maiora, wow! Avevamo in programma un late lunch solo che alle 16 tutti i ristoranti cool qui vicino sono chiusi. Un buon ripiego su Panella che fa sempre fare una bella figura.

Piacevolissima chiacchierata a 360 gradi, come già in un paio di visite nei suoi uffici a San Francisco, ma questa volta più orientata a condividere le reciproche imminenti novità: noi con le nostre ricerche sulle query (a giorni un bell’annuncio) e Technorati con una funzione che sarà live domani e sulla quale abbiamo smanettato un po’.

Foto_121405_002 No, non mi interessa fare lo scoop per una manciata di clickandlinks, mi adeguo al “volare basso” di David e della sua splendida azienda, prendendo ad esempio la porta d’ingresso dei loro uffici con attaccato un semplice adesivo. Take it easy, giusto?  ;-)


BlogosfereSono molto contento dell’accordo che abbiamo fatto con Blogosfere. Il settore dei blog inizia a svilupparsi anche in Italia a livello professionale e Blogosfere ha già saputo muoversi in modo ben strutturato e originale. Sono sicuro che faremo belle cose assieme.

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Monthly VisionÈ in edicola da oggi il numero di Febbraio di Monthly Vision, il bel mensile di Franco Carlini. Ancora non l’ho letto tutto, ma segnalo un lungo servizio di Francesca Martino su “I nuovi caroselli del web”, che comprende anche un’intervista a Stefano Hesse di Google. C’è anche qualche mia dichiarazione, mentre l’intervista completa al sottoscritto è disponibile online.

In questa intervista si affrontano temi diversi (gli RSS, la realtà amercana, i banner, ecc.) con un approfondimento sui motori di ricerca, rispondendo in particolare alla domanda: “Che cosa ne pensa una società specializzata come Ad Maiora del "fenomeno" Google ?” È una bella domanda, no? Proprio oggi Andrea e Marco si pongono il problema dal punto di vista di un’agenzia che fa search marketing. Qui riporto solo una parte della mia risposta, relativa alle scelte dell’advertiser di relazionarsi direttamente con Google e/o con un’agenzia:

Non dimentichiamo che l’obiettivo di Google [...] è quello di vendere più visite possibili e di monetizzate più keyword possibili. L’inserzionista ha quindi bisogno del supporto di un’agenzia che stia dalla loro parte, e non da quella interessata dei motori di ricerca. Insomma: fareste pianificare la vostra campagna pubblicitaria in TV da un dipendente di Mediaset o di Sipra?

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Beppe Grillo a teatro o in televisione mi piace e mi diverte. Beppe Grillo on line mi piace meno ma indubbiamente è un fenomeno importante e positivo. Importante per i numeri di traffico che sviluppa (sul bluff dei link torno più avanti) che hanno raggiunto cifre rilevanti: un paio di mesi fa da Nielsen abbiamo verificato circa 700 mila utenti unici al mese; ed è positivo per la visibilità che sta dando al fenomeno dei blog.


Le invettive che arrivano dai post di Grillo stanno contribuendo a creare un nuovo (per l’Italia) modo di dibattere su temi sociali, politici ed economici. La maggior parte dei suoi “proclami” non li condivido, almeno nel modo in cui sono posti. Ma trovo interessante che esistano degli hub dove qualcuno, pur solo attraverso strali provocatori, stimoli altri a pensare, a reagire, a dire la propria. Purtroppo, per ora c’è solo lui che ha la capacità di far succederere questo su un’audience rilevante, ma questa è un’altra storia.


Non so se accetterà (o se qualcuno gli segnalerà mai questa cosa), ma vorrei fare un regalo a Beppe Grillo, e cioè la frase “Power to the Keyboards”, che penso si adatti bene a quello che scrive lui e a quello che sta cercando di far succedere. È un nome che mi volevo tener buono per un’occasione importante e un paio di anni fa lo proposi ad un gruppo editoriale d’avanguardia, ma era troppo presto… Quindi “Power to the Keyboards” potrebbe essere il modo di rappresentare che le tastiere delle persone, dei cittadini, possono diventare una forma di potere. Potere di sviluppare discussioni, di far emergere le verità che i media tradizionali non riescono (o non vogliono) pubblicare. Beppe, se ti piace il nome, utilizzalo pure a tuo piacimento.


Che le tastiere, i blog, la Rete, stiano cambiando le regole del mondo dei mezzi di comunicazione è evidente. Però gli assunti di uno dei suoi ultimi post, L’albo dei Blogger, sono premonitori di qualcosa che non succederà mai, almeno nella forma assolutistica secondo cui, scrive Grillo, i vecchi media scompariranno e che la credibilità è tutta basata sui link che si ricevono.


Poi ci si mette anche Casaleggio, che è di fatto il mentore del Grillo-blog, che pubblica il suo report “La Blogosfera e i Media” commettendo l’errore piuttosto comune di enfatizzare la pur intrigante rilevazione fatta da Technorati sul rapporto tra link che i blog riservano ai media tradizionali rispetto a quelli destinati ad altri blog. Non entro nei dettagli tecnici, ma evidentemente non è un parametro affidabile e lo spiegano bene a anche Paolo Valdemarin e Giuseppe Granieri che lo bocciano severamente (Hey, loro sono mooolto credibili secondo Technorati, come la mettiamo?).


L’ultima vosta che ho incontrato Sifry di Technorati è stato a dicembre, nei loro uffici di San Francisco ed abbiamo parlato al volo anche di questo, della futilità di tali classifiche (almeno quelle fatte con le metriche attuali) e di come pure in Technorati non le prendono particolarmente sul serio.


Anche in Ad Maiora abbiamo pubblicato a novembre alcuni PDF riportando i dati di Technorati, ma evidenziando la crescita dei blog per quantità e soprattutto per numero di post.


È sempre più difficile misurare la credibilità, e un numero assoluto non basta. Quando voglio capire l’importanza di un blog, io ad esempio non mi fermo a Technorati, ma trovo interessante guardare gli iscritti a Bloglines, ossia le persone che usano questo lettore di feed RSS e che sicuramente leggeranno i post dei blog ai quali si sono iscritti; c’è forse da pensare che gli utenti di Bloglines siano più geek della media, ma può essere comunque un paramentro utile. Su Bloglines, ad esempio, ci sono 310 iscritti al blog di Grillo, contro i 156 di Granieri, i 180 di Valdemarin. Il mio blog non è messo male con 165 iscritti.


È uscito un post più lungo di quando prevedevo, sorry. Speriamo che il regalo “Power to the keyboards” arrivi e che sia apprezzato. Basta il pensiero, no?


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