Finalmente sono riuscito a leggere l’ottimo “Dai Social Media ai Media Intelligenti” di Giuseppe Granieri su La Stampa.

L’articolo sottolinea l’ampliamento del perimetro dei canali digitali, che passano dall’abilitare la relazione tra individui (e quindi i Social Media), all’inclusione della tecnologia come elemento attivo. Vale per “le cose”, sempre più oggetti connessi, ma anche per gli algoritmi che scatenano processi definibili sommariamente come “intelligenti”.

Fondamentale allora porsi degli interrogativi, valutare qual è il prezzo che dobbiamo pagare ospitando la tecnologia in ogni situazione di relazione. Scrive Giuseppe:

Ma tutte queste nuove tecnologie portano con sé delle scelte etiche importanti. In che mondo vogliamo vivere? I dati ci aiutano a trovare soluzioni intelligenti, ma quanto controllo perdiamo sulla nostra vita (e sulle nostre informazioni personali)?

Come al solito Giuseppe è prodigo di valide segnalazioni di approfondimento. Da una di queste, ossia Teaching Ethics in the Age of Technology, riprendo un’immagine che riassume alcuni degli aspetti chiave sui quali è giusto interrogarsi.

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