Archivio: gennaio, 2010



Via Marketingpilgrim leggo SoDA, che non è una cosa da bere :) ma l’acronimo di Society of Digital Agencies che ha appena diffuso la ricerca 2010 Digital Marketing Outlook, la quale ha intervistato i manager agenzie di comunicazione di tutto il mondo riguardo ai trend in essere.

Sono 70 pagine di report piuttosto interessanti (di seguito un paio di chart); tra i commenti più interessanti ho estrapolato questo:

“Rather than spending another misguided year trying to “engineer” viral campaigns that will propagate themselves, regardless of consumer intentions, it’s time to refocus our marketing efforts to align with the way that people actually behave.” — Ivan Askwith, Big Spaceship

Insomma, meno progetti “famolo virale” e maggior impatto strategico delle attività legate al digitale. Interessanti anche le previsione di budget e priorità.

2010 Digital Marketing Outlook

2010 Digital Marketing Outlook


Secondo me è inopportuno pubblicizzare un browser utilizzando come testo dell’annuncio il dettaglio delle sessioni web di un utente-tipo (via psfk). Sa un po’ di telecamera nascosta in grado di intercettare tutto ciò fa l’utente mentre scorazza per il web. In Google la pensano evidentemente in modo diverso oppure è esattamente ciò che fanno (si fa per dire, eh :) ).

google billboard ad london.jpg


Secondo me è inopportuno pubblicizzare un browser utilizzando come testo dell’annuncio il dettaglio delle sessioni web di un utente-tipo (via psfk). Sa un po’ di telecamera nascosta in grado di intercettare tutto ciò fa l’utente mentre scorazza per il web. In Google la pensano evidentemente in modo diverso oppure è esattamente ciò che fanno (si fa per dire, eh :) ).

google billboard ad london.jpg


I dati di Dicembre 2009 elaborati da Nielsen confermano i trend di crescita dell’uso dei social network nel mondo e anche in Italia. Nel nostro paese siamo più di 18 milioni di persone che ogni mese usano Facebook, Twitter e compagnia. A livello internazionale, il tempo passato sui social networks è aumentato dell’82% rispetto all’anno precedente e gli italiano sono decisamente sopra la media (6 ore contro le 5.35). L’audience globale ha sfondato la soglia dei 300 milioni di individui.

Global Web Traffic to Social Networking Sites - Nielsen


Forrester social engagement mapLeonardo segnala l’intenzione di Forrester di espandere la loro classificazione del livello di engagement degli utenti rispetto ai social media, aggiungendo i Convertionalists (arduo trovare un corrispondente italiano decente), che sarebbero coloro che usano gli status su Twitter e Facebook come elemento di comunicazione.

A caldo non mi convince molto perché rischia di stimolare ulteriori classificazioni su modalità d’uso troppo specifiche per rappresentare un comportamento vero e proprio. E poi si tratta di attività che si sovrappongono alle altre e non creano un vero e proprio cluster. Ok, ci pensiamo un po’.

Update (11.50). Ho visto che anche Claudio su Socialware ha segnalato l’aggiornamento di Forrester


New Device Converts Wi-Fi Signal To Power Non sapevo che il Wi-Fi facesse viaggiare energia. Eppure sembra siano riusciti a fare uno scatolotto che in presenza di una rete Wi-Fi accumula energia per ricaricare, ad esempio, un telefono.


Un paio di domandine sul mondo del search marketing:

  • Quanti sono in media gli annunci pubblicitari su Google nel mondo per ogni keyword che ha almeno un inserzionista?
  • Quale è la keyword più costosa in assoluto su Google? E quanto costa?

Adgooroo Le risposte a queste domande insieme ad altri dati sul search advertising, sul report periodico di Adgooroo che si può ricevere gratuitamente via mail inserendo i propri riferimenti. Tra i dati interessanti, il fatto che tra i primi 25 inserzionisti di Google e Yahoo! c’è… Bing.com!

A proposito, le risposte alle domandine sopra sono rispettivamente: 5, mesothelimoa, 99,44 dollari.


Un paio di domandine sul mondo del search marketing:

  • Quanti sono in media gli annunci pubblicitari su Google nel mondo per ogni keyword che ha almeno un inserzionista?
  • Quale è la keyword più costosa in assoluto su Google? E quanto costa?

Adgooroo Le risposte a queste domande insieme ad altri dati sul search advertising, sul report periodico di Adgooroo che si può ricevere gratuitamente via mail inserendo i propri riferimenti. Tra i dati interessanti, il fatto che tra i primi 25 inserzionisti di Google e Yahoo! c’è… Bing.com!

A proposito, le risposte alle domandine sopra sono rispettivamente: 5, mesothelimoa, 99,44 dollari.


Stavo segnalando una cosa su Facebook (una mia intervista su Innovation Cafè) e sono andato a vedere l’opzione “Condividi un segnalibro”. Beh, il testo contiene un un po’ di parole senza senso (con tanto di “libbero”) che che chissà da dove arrivano:

Refuso su Facebook


SlideFinder Semplice ma efficace: un bel motore di ricerca per le presentazioni in Powerpoint. Si chiama SlideFinder e ha svariate funzioni per segmentare la ricerca. Comodo il preview delle slide che compaiono dopo aver effettuato una ricerca ed il fatto che la ricerca verte sulle singole slide che contengono le keyword scelte.

Mi pare che il database peschi principalmente da ambienti universitari ma l’ambizione dovrebbe essere quella di fungere da motore di ricerca globale specializzato sui file Powerpoint.


Torno a scrivere dopo bel po’ di latitanza (causa anche lo spostamento del blog) per segnalare una nuova iniziativa su Mclips, il blog di Microsoft Italia, o meglio, delle persone di Microsoft Italia.

Si tratta di un post di Pietro Scott Jovane, Amministratore Delegato dell’azienda, che auspica il confronto su un argomento (in questo caso le interfacce naturali) con tutti i lettori; in base ai feedback raccolti, si riprenderà l’argomento dopo un paio di settimane. L’invito quindi è “Parliamone!”.

Io sono un po’ di parte perché ho condiviso con Carlo e Andrea questa iniziativa, ma trovo sia da sottolineare ogni volta che un top manager di un’azienda partecipi attivamente alle conversazioni. Ed in questo Pietro è senz’altro da esempio.


Torno a scrivere dopo bel po’ di latitanza (causa anche lo spostamento del blog) per segnalare una nuova iniziativa su Mclips, il blog di Microsoft Italia, o meglio, delle persone di Microsoft Italia.

Si tratta di un post di Pietro Scott Jovane, Amministratore Delegato dell’azienda, che auspica il confronto su un argomento (in questo caso le interfacce naturali) con tutti i lettori; in base ai feedback raccolti, si riprenderà l’argomento dopo un paio di settimane. L’invito quindi è “Parliamone!”.

Io sono un po’ di parte perché ho condiviso con Carlo e Andrea questa iniziativa, ma trovo sia da sottolineare ogni volta che un top manager di un’azienda partecipi attivamente alle conversazioni. Ed in questo Pietro è senz’altro da esempio.


Era ora di lasciare Typepad, ossia la piattaforma sulla quale attivai questo blog nel 2003, per passare alla scelta più logica al momento: WordPress. Ma, ancora più importante, era ora di utilizzare definitivamente www.maurolupi.com come dominio, anziché il precedente terzo livello. Ciò significa che gli indirizzi dei post sono cambiati (per ora lascio comunque le vecchie pagine) mentre nessun problema per il feed RSS che rimane lo stesso.

L’occasione è servita anche per rifare una  riflessione sul significato di questo spazio e quindi del tipo di interfaccia più opportuno. Ebbene, penso di confermare la linea editoriale di questi anni, privilegiando contenuti utili (analisi, ricerche), riflessioni sul mondo della comunicazione, resoconti di eventi a cui partecipo o nei quali sono coinvolto, recensioni dei libri che leggo. Naturalmente non mi risparmierò certo qualche divagazione di tanto in tanto.

Da qui la scelta di un layout essenziale, direi anche spartano. Mi piace pensare che questo spazio sia interessante da leggere e pratico da usare. Non mi interessa che sia “bello”. Ovviamente suggerimenti e segnalazioni sono sempre benvenuti.

Alcune lezioni imparate da questo “trasloco”:

  • Le piattaforme cambiano e occorre adeguarsi. Inutile “sposare” una tecnologia, tanto prima o poi occorrerà tradirla. Quindi è bene avere sempre chiaro il processo di uscita, e badare alle funzioni di backup, alle possibilità di esportazione, ecc.
  • Gli indirizzi web non dovrebbero cambiare. Nel mio caso, invece, il passaggio avrà un effetto disastroso per quanto riguarda i motori di ricerca perché con c’è modo di agire sulla piattaforma Typepad per le impostazioni  che si fanno normalmente nei casi di migrazione, per cui le URL delle pagine saranno diverse e dovranno quindi riguadagnarsi la link popularity che le precedenti avevano acquisito negli anni.
  • Il feed RSS non deve cambiare. In questo caso, la scelta di utilizzare Feedburner si è rivelata vincente perché l’indirizzo del feed rimane lo stesso, mantenendo quindi immutato il sistema con il quale mi seguono oltre 2.700 persone iscritte la feed.
  • Le aziende cambiano, a volte in peggio. È il caso si Six Apart, la società creatrice di Typepad. Nel 2003 era un gruppo all’avanguardia, un riferimento per il settore del blogging professionale, con un atteggiamento aperto e collaborativo con i  propri clienti. Poi si è inceppato qualcosa ed è stato un susseguirsi di iniziative attappa-buchi alle svariate falle che il sistema andava  mostrando, oltre ad una evidente politica ostruzionista per scoraggiare le migrazioni ad altre piattaforme (ovviamente con i risultati opposti, almeno nel mio caso).

Ci sono ancora alcune cose che devo implementare nel blog ma sono stato preso dalla conversione di oltre 1.000 post rivelatasi molto complicata e laboriosa. Abbiate pazienza…