Da una news dell’ANSA a proposito di una ricerca commissionata dalla Camera dei Deputati, emerge che:

  • Il 58,5% degli italiani utilizza internet
  • Chi non utilizza internet lo fa perché non ha le competenze (46%) o perché non gli interessa (43%)

Questo significa che sono più o meno 9 milioni di persone che non usano internet perché non lo sanno usare (o pensano di non saperlo usare). Ecco, è qui che occorrerebbe lavorare. Non solo continuare a sottolineare quanto sia importante la Rete: la maggior parte delle persone questo lo ha capito da un pezzo. Bisognerebbe spiegare concretamente, far “usare” internet per davvero. È qui che vedrei un intervento istituzionale serio, rivolto ad arginare quello che è il nuovo analfabetismo.

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5 commenti per “Nove milioni userebbero internet se lo sapessero usare”

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  1. Michele scrive:

    *POST OF THE YEAR!*
    Da far leggere a tutti quelli che no, non fanno usare Internet ai figli perché hanno paura che perdano troppo tempo sul messenger a danno dello studio.
    Non si rendono conto di allevare dei moderni analfabeti.

  2. Claudio Lippi scrive:

    Negli anni ’50 si usò la televisione per risolvere il problema dell’analfabetismo in età adulta con il programma “Non è mai troppo tardi”.
    Forse anche adesso potrebbe essere una buona soluzione: c’è da domandarsi se c’è la volontà di farlo. Credo che al di là delle parole, c’è una forte sottovalutazione da parte degli organi competenti del mezzo in questione. Appunto, spesso si crede che internet sia fermo alla chat, quando invece è occasione di lavoro. Andrebbe spiegato che s’intende, però, con questo, perché ancora oggi in molti sono convinti che lavorare con Internet consista in una sorta di telelavoro part-time per arrotondare un po’…

  3. andrea scrive:

    non so… cosa vuol dire “saper usare internet”?
    dove sta il problema: nell’uso del PC? nell’uso del browser? nel non saper fare ricerche mirate? ovviamente starà in tutti e 3 i punti più in altri, ma nella mia piccola esperienza personale ho visto che persone “analfabete” in 5 minuti scarsi si sono messe ad “usare internet” senza troppi problemi una volte che hanno capito cosa c’è per loro.
    per me il punto è questo: lavorare su quelli ai quali “non interessa”, se scoprono che per loro su internet c’è qualcosa (e qualcosa c’è per forza…) in 5 minuti iniziano ad usare internet.
    quindi no a “corsi” su PC, browser, Google, etc. se proma non si è fatto scattare l’interesse verso internet a partire di un interesse qualunque (ricette, francobolli, etc.) già insito nella persona.

  4. Michele scrive:

    Direi avere un’idea delle cose che si possono fare tramite internet in modo da poterne sfruttare le potenzialità.
    Di conseguenza anche delle cose da non fare.

  5. Claudio Lippi scrive:

    Però andrea in un certo senso ha ragione: spesso ci si focalizza sull’idea che si deve insegnare in primo luogo come difendersi dai problemi della rete, ma raramente ci si focalizza che una cosa la si usa se la si vuole usare e se si percepisce il pro che ce ne viene.
    Porre prima i contro è come denigrare il prodotto che si sta vendendo: è sempre controproducente.

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