Qualche giorno fa c’è stato a Milano l’E-commerce Forum organizzato dal consorzio Netcomm. Non ce l’ho fatta a passare, ma le chart con tutti i dati saliente dell’indagine annuale sono disponibili online.

Gli spunti sono tanti e la maggior parte fotografano l’e-commerce B2C come un settore che non genera particolare eccitazione dal mio punto di vista:

  • fatturato praticamente piatto nel 2009 (5,9 miliardi di Euro)
  • oltre la metà degli acquisti riguardano il turismo
  • i primi venti operatori fanno tre quarti delle vendite totali
  • solo 3 milioni e poco più gli acquirenti online negli ultimi 3 mesi

A leggere le ragioni che frenano gli acquisti, i tre motivi individuati dall’analisi Eurisko sembrano essere:

  • Preferisco vedere di persona le cose che compro e parlare con il negoziante
  • Mi diverto di più a fare acquisti con i canali e negozi normali
  • Non mi fido a trasmettere il numero della mia carta di credito

Io invece ritengo che la principale responsabilità sia della mancanza di una “vera” offerta: ampia, competitiva e, soprattutto, realizzata attraverso siti web adeguati. Purtroppo, constato ogni giorno quanto sia debole la qualità media dei siti di e-commerce presenti in Italia. Informazioni scarse o poco chiare, servizi di supporto inesistenti, giochini Flash di quelli che fanno belle le web agency e che invece allontanano i visitatori, e via di questo passo. Ovviamente gli utenti online rispondono che il negozio è più divertente: comprare online su siti Italiani spesso è davvero deprimente!

Sia chiaro, non è una critica fine a se stessa. Penso che il mercato offra questo scenario perché per mettere su un progetto e-commerce come si deve (che non è “solo” il sito web, anzi, quello è l’ultima cosa) occorrono investimenti “seri” che attualmente sono certamente difficili da ammortizzare a breve se il target è limitato all’Italia. Ma è l’offerta che andrebbe aiutata a svilupparsi e non solo auspicare la domanda. Mi chiedo che cosa hanno prodotto tutti i finanziamenti pubblici erogati negli ultimi anni per le iniziative di e-commerce…

In fondo concordo con quanto afferma Pepe, che reputa ingessato il settore “Almeno fino a quando i brand smetteranno di avere paura dei consumatori, e non inizieranno a fare il loro dovere”.

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10 commenti per “E-commerce: un problema di offerta?”

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  1. jacoponovembre scrive:

    non sono per niente d’accordo, ero al NetComm Forum e la mia percezione è stata del tutto diversa
    il fatto che il panorama italiano neghi quello che è il panorama usa ed europeo in generale è un grandissimo vantaggio per chi voglia fare business nei prossimi anni
    in particolare emergono due punti salienti, specie dalle slides di Lucchi di Eurisko:
    1 – in Italia il comparto servizi è in percentuale molto forte rispetto alla vendita di beni fisici (se non ricordo male si parla di oltre 50%), in Usa e Europa i servizi sono al 30%
    2 – in Italia il comparto Turismo è oltre il 50% ma in calo, in Usa e Europa sono al 30%
    questo vuol dire che con un pò di pazienza e puntando sulle nicchie, che in Usa e Europa già funzionano, si possono fare business (grocery, arredamente e design etc, in crescita nel nostro paese del 25% medio mentre il turismo perde 5%)
    In altre parole l’e-commerce va guardato sotto due punti di osservazione:
    A – possibilità di occupare segmenti inespressi (ancora di più facendo leva sul made in Italy) già forti fuori dall’Italia e in Italia di nicchia ma in grande crescita.
    Ricordiamo il caso della vendita di abbigliamento a cui nessuno dava credito e che cresce del 27%….
    Il servizio scenderà e verrà sostituito sempre più dalla vendita di beni fisici, come già succede all’estero.
    B – guardare all’ecommerce come business non esclusivo ma compensativo dell’attività di commerciante al dettaglio. Il classico negoziante dotandosi di una piattaforma tecnologica senza troppe pretese potrebbe nelle sue ore “buche” in negozio portare avanti un secondo binario di vendita online, per niente irrilevante per certi generi merceologici (effetto piccolo venditore eBay)
    La ripresa e la crescita economica della nostra Italietta parte anche da queste cose.
    saluti
    jacoponovembre

  2. Andrea scrive:

    Io ho notato un’allontanamento da ebay, sia per quanto riguarda i venditori sia per quanto riguarda gli acquirenti.
    Credo che questo sia dovuto alle tariffe esagerate che il colosso impone (inserzioni e soprattutto commissioni di vendita)
    Sfogliando un po di siti l’altro giorno ho trovano una nuova piattaforma per vendere e comprare, con inserzione gratuita e commissioni sulle vendite veramente basse. Stessi metodi di pagamento di ebay. Da anche la possibilità di aprire un proprio negozio gratuitamente. Cliccate registratevi e provate! Veramente bello!

  3. marco scrive:

    si,ebay è diventato veramente scadente ,sia come assistenza che come intefaccia,moltissimi utenti stanno”nuotando” verso altri tipi di vendita online

  4. marco scrive:

    con il mio sito cerco altri tipi di vendita online rispetto ad ebay
    http://www.dedoshop.com, cerco di pubblicizzare gli articoli con annunci gratuiti riscuotendo abbastanza successo
    complimenti per il forum

  5. Graziano Abadini scrive:

    Buongiorno a tutti,
    purtroppo è la mancanza della cultura commerciale che ha ridotto l’ecommerce italiano ad essere praticamente nelle ultime posizioni a livello europeo.
    I fattori che spesso determinano un buon rendimento e dunque un successo sono diversi, a noi piace mettere la fiducia tra le prime posizioni.
    Questo particolare fattore racchiude dentro se diversi aspetti che devono riuscire a far breccia nella testa del cliente, che è il bene più prezioso per un commerciante.
    saluto tutti cordialmente da Venezia
    Il Rapp.Legale e CEO di abaubiglass.com Venezia
    Graziano Abadini

  6. Tony scrive:

    Già ebay è diventato quasi insostenibile a causa delle sue alte tariffe! L’alternativa può essere Neonisi, la nuova piattaforma di ecommerce online, con tariffe bassissime, costi di inserzione e negozio pari a zero.
    Inoltre è possibile sincronizzarlo col dropship di bazarissimo, il più grande dropshipper di Itali.
    Questo il link per registrarsi al sito:
    http://neonisi.com/it/IT?p=1104
    Un esempio di neo-shop può essere il mio negozio, con tutto materiale in dropship:
    http://negozio-online.shops.neonisi.com

  7. Rocco Luca scrive:

    Buona sera a tutti, io consiglio vivamente di provare la piattaforma di GIGAcenter. Piattaforma E-Shop chiavi in mano, gratuita e con oltre 3.000.000 di prodotti a disposizione.
    Devi solo farti un po di pubblicità. Visita il mio SHOP, http://www.mobilephone.gigacenter.it

  8. Realizzazione ecommerce scrive:

    In effetti concordo in pieno sul fatto che un ecommerce non è un semplice sito web, e per creare un progetto serio un certo investimento si rende necessario. Questo non toglie nulla alle piattaforme ecommerce open-source, ma a volte dare qualcosa in più può fare la differenza.

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