Quali logiche applicare al settore turistico e quali evitare?

Una premessa: per Web 2.0 qui ci riferiamo in particolare all’evoluzione recente di internet in quando a disponibilità di nuovi servizi online di collaborazione e condivisione e alla relativa opportunità di pubblicare, commentare e catalogare ogni tipo di contenuto multimediale. Tool online come i social network, i blog, i podcast, gli RSS, ecc., hanno di fatto reso gli utenti internet molto più ricchi in termini di quantità e tipologia di informazioni accessibili, comprese quelle derivate dalla relazione con altri individui nelle community online. Tale scenario sta modificando profondamente la relazione tra aziende e consumatori e costringe imprenditori e uomini di marketing a rivedere le loro strategie e attività di comunicazione.

Il settore turistico è uno dei più toccati da questa enorme evoluzione di internet, sia per le rinnovate modalità di selezione e scelta dei servizi turistici da parte dei consumatori, sia per la condivisione di informazioni dettagliatissime su qualsiasi località e su ogni struttura ricettiva e servizio turistico che si sono utilizzati.

Il Web 2.0 è caratterizzato dalla polverizzazione dei contenuti, ormai disponibili su molteplici piattaforme tecnologiche, in grado di veicolare non solo le informazioni sviluppate dai media tradizionali ma soprattutto quelle realizzate dai singoli individui. Per avere un’idea dell’impatto dei contenuti generati dagli utenti, basti pensare che il numero di blog esistenti nel mondo ha superato già da alcuni mesi quello dei siti web e che tra i primi 10 siti più visitati in assoluto, almeno la metà sono social network o siti di condivisione di documenti (immagini, video, ecc.)

In tale contesto, il primo riflesso sul mondo del turismo riguarda le modalità per raggiungere i potenziali clienti. Non bastano più le tradizionali campagne pubblicitarie, comprese quelle sempre efficientissime sui motori di ricerca. Occorre raggiungere gli utenti lì dove passano sempre più tempo, ossia nelle aree in cui condividono passioni e contenuti con altre persone come loro. Ma questa strategia va sviluppata attraverso nuove modalità di relazione, non più prettamente pubblicitarie ma orientate al dialogo e alla fornitura di servizi e contenuti che catturino l’attenzione (che poi è la vera “valuta” dei nostri tempi ancor più del denaro) dei potenziali clienti.

Lo sviluppo della relazione con gli utenti online, si deve poi confrontare con gli innumerevoli siti, blog, forum, community, ecc. in cui le persone scambiano giudizi e opinioni sui servizi turistici che hanno utilizzato. Si tratta di aree che influenzano ormai in modo decisivo una grandissima parte delle decisioni di acquisto, sia quelle completate online, sia quelle perfezionate nei punti vendita fisici. Un approccio produttivo ai contenuti generati dagli utenti, è quello di aprire un canale di dialogo con le persone, ad esempio attraverso un blog, e mantenere un atteggiamento trasparente ed una comunicazione credibile, cercando di “sintonizzarsi” con nuove regole e con le applicazioni su cui si basa l’internet di questi tempi.

Abstract dell’intervento di Mauro Lupi a Web in Tourism, Roma 16 ottobre 2008

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...


2 commenti per “WEB 2.0 PER ACCRESCERE LE VENDITE”

Pui seguire questa conversazione mediante lo specifico feed rss.

  1. Domenico Pierro scrive:

    Ho letto il suo articolo e lo trovo molto interessante…un tema questo del web 2.0 molto ampio e vasto soprattutto in termini di individuazione e tracciamento degli utenti e quindi di un ipotetico target a cui rivolgere le nostre campagne promozionali.
    Oggi, come lei ben riporta nell’articolo, attraverso i social network, possiamo sicuramente venire a conoscenza degli interessi, passioni e abitudini degli utenti, ma entrare in contatto con le persone richiede prima, un lavoro di “costruzione di rapporti di fiducia” (o più semplicemente di PR), e poi di mantenimento, che a mio avviso non è semplice e soprattutto non immediato.
    Mi sto occupando da un pò di tempo di enti territoriali e web 2.0 (è il mio argomento di tesi per il conseguimento di laurea specialistica)e a mio avviso le pubbliche amministrazioni e in particolare gli enti territoriali appunto (per tornare anche al suo esempio di web 2.0 e turismo)
    dovrebbero essere i primi a sfruttare questi strumenti in quanto dovrebbero essere percepiti dal cittadino come “affidabili” e che il loro intervento non è mirato all’inganno o alla vendita materiale di prodotti, ma alla diffusione di informazioni che riguardano (nel caso degli enti territoriali) i luoghi e i posti da visitare, gli eventi e le manifestazioni, tutto alla riscoperta di un territorio.
    In quest’ottica la “vendita” del servizio diviene sicura e veritiera e il dialogo e l’attegiamento di entrambe le parti trasparente.

  2. Come affrontare i commenti online degli utenti at Mauro Lupi's blog scrive:

    [...] Io ho moderato il convegno e aperto gli interventi parlando del “web 2.0” (ho messo un abstract dell’intervento una pagina ad hoc). [...]

Lascia un Commento

Codici HTML ammessi: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>