Ogni tanto è bene ricordarlo: la quantità maggiore vendite online sono generate dai motori di ricerca, in primis attraverso il keyword advertising e poi mediante i risultati standard. In termini di ROI, i servizi di ottimizzazione (SEO) sono più convenienti del 100%. Punto.

Acquisizione clienti online - Forrester Research

ROI strumenti e canali online

L’articolo che riprende ed elabora una recente ricerca Forrester è su Ebaystrategies.

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12 commenti per “SEO significa ROI”

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  1. Gianni scrive:

    Agli imprenditori e alle agenzie pubblicitarie italiane devi anche ricordare cosa significa “ROI” e spiegare cosa significa “SEO” :-)

  2. Mauro Lupi scrive:

    Dici che siamo messi così male? :)

  3. Maurizio Goetz scrive:

    Non siamo messi così male, ma oggi rispetto a dieci anni fa il SEO è diventato estremamente sofisticato, devi spiegare perchè.

  4. Mauriziotto scrive:

    Il SEO è ottimo, peccato che AdMaiora non fornisca questi servizi, almeno 3 anni fa era così…

  5. Mauro Lupi scrive:

    Veramente sono 11 anni che forniamo servizi SEO. Non ti risulta? :)

  6. Mauriziotto scrive:

    Diciamo che sono stato vostro Cliente, ma il SEO veniva fatto su pagine presenti fisicamente sul vostro server…alla fine del contratto poi veniva staccata la spina e il flusso di visite veniva interrotto. Mauro, questo si chiama SEO?

  7. Mauro Lupi scrive:

    Si, molti anni fa (dovrebbe essere più di tre, comunque) questa era uno dei modi per produrre traffico qualificato online. Il modello dei contenuti messi altrove che generano visibilità non è molto diverso dai pubbliredazionali sui portali o da altre iniziative di affiliation. Nel nostro caso, in modo molto trasparente, quella era una delle proposizioni che nel periodo ci sembrava funzionasse piuttosto bene.

  8. Alessandro scrive:

    Innanzitutto complimenti a Mauro Lupi che ha correttamente pubblicato i commenti critici di un ex-cliente, dimostrando trasparenza e professionalità.
    Purtroppo ci sono ancora delle web agency (o presunte tali!) che continuano ad utilizzare anche nel 2008 (specialmente con aziende medio piccole dove non ci sono figure competenti di webmarketing) domini e pagine sui propri web server in modo tale da legare psicologicamente il cliente con una sorta di ricatto.
    Mi è capitato più volte di dover affrontare con nuovi clienti questo problema, spiegando che il vero valore aggiunto che il SEO deve creare, è sulle pagine e sui contenuti del sito vero e proprio (magari anche con landing pages e domini ma sempre e comunque sul server del cliente!), e bisogna trovare il coraggio di scegliere un partner onesto ed affidabile per lavorare in tal senso, anche a costo all’inizio di perdere qualche buona posizione.Io credo che più i SEO faranno opera di “evangelizzazione” per spiegare alle aziende cosa significa fare web marketing e posizionamento nei mdr, più i “furbetti” verranno identificati e progressivamente ignorati.
    P.S. Mauro, è da un paio di mesi che leggo il tuo blog e lo trovo molto interessante. Lavoro nel web da quando avevo 19 anni (adesso ne ho 32!) e Admaiora c’è sempre stata (ricordo ancora lo slogan con i pesci!) e la considero ancora uno dei miei miti giovanili assieme a poche altre realtà italiane nate in quegli anni ;) Complimenti!

  9. Mauro Lupi scrive:

    Ciao Alessandro e grazie dei complimenti. Io però non definirei furbetto il fatto di sviluppare dei contenuti su aree specifiche e legare un contratto all’esistenza di queste aree: l’importante è che sia palese al cliente. Ci sono molte possibilità trasparenti e produttive, di iniziative esterne al sito del cliente, che si esauriscono con la fine del budget o del contratto. Si tratta di cose evidentemente più pubblicitarie (sia come modello economico che come strategia), ma pur sempre possono riguardare lo sviluppo di traffico (anche) dai motori di ricerca.

  10. Alessandro scrive:

    Certo, l’importante è che sia palese al cliente e che sia anche spiegato che ci sono alternative per cui il lavoro fatto non si esaurisce e soprattutto non si perde alla fine del contratto.
    Per me la vera cosa importante è spiegare al cliente i pro e i contro di ogni campagna di web marketing. Quando metti il cliente in condizione di fare una scelta consapevole, oltre ad esserti comportato da gran signore e professionista, ti sei conquistato anche la sua fiducia.

  11. franco scrive:

    può essere che l’attivita SEO sia cosi valida in termini di ROI quando la si gestisce internamente anzichè rivolgersi ad agenzie di web marketing?

  12. Matteo scrive:

    Volevo dare un altro contributo all’ultima parte della discussione tra Mauro ed Alessandro.
    Il fatto di appoggiare delle campagne di web marketing a pagine e domini della web agency piuttosto che del cliente (in modo palese già dal contratto, si intende), può essere anzi un vantaggio economico per il cliente, soprattutto se PMI…
    In questo modo è più facile poter offrire dei contratti a canone ricorrente, convenieneti per il cliente, con costi di start-up bassi o nulli.
    L’approccio, in puro stile Direct Marketing, è del tipo: “Io ti faccio la campagna. Se funziona mi paghi un tot al mese. Se dici che non funziona pazienza! Io mi tengo il materiale sviluppato e amici come prima!”.
    Secondo me questo è un modo di porsi giusto per una web agency (risultati innanzitutto!), e che ispira fiducia al cliente…
    Complimenti a Mauro per aver pubblicato i commenti critici di un ex cliente!

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