Archivio: dicembre, 2007

Quando Giuseppe Granieri mi invitò a Matera al convegno “La nuova grammatica digitale per comunicare la promozione del territorio”, bastarono un paio di nomi: Derrick De Kerckhove e Bruce Sterling. Poi scoprii che il panel era composto anche da altre persone che conosco e ammiro e che ho rivisto molto volentieri: Antonio Sofi, Roberta Milano, Sergio Maistrello, Giovanni Boccia Artieri e, ovviamente, Giuseppe stesso.

Sarà stata anche la magica atmosfera di una affascinante Matera innevata, ma il convegno di venerdì scorso è stato davvero notevole, mantenendosi a livelli molto alti in quasi tutte le relazioni. Interventi coerenti e complementari, logistica perfetta, rispetto dei tempi. Il tutto completo di riproduzione in diretta dell’evento e blog a supporto.

Tra i relatori che non conoscevo, segnalo l’intervento disincantato e competente di Giampiero Perri, Commissario Straordinario APT Basilicata, e quello appassionato e rivelatore di Guido Pasi, Assessore al Turismo e Commercio dell”Emilia Romagna.

Una giornata stimolante, istruttiva, resa bellissima e surreale da una nevicata incredibile. Stavo per lamentarmi per aver impiegato cinque (spericolate) ore per arrivare a Bari e, dopo aver perso l’aereo, ripartire alle 6.30 di sabato. Poi ho notato che molti dei miei colleghi sono stati bloccati per tutto il weekend causa chiusura dell’aeroporto…

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Che paese strano è l’Italia. Ai momenti di calma piatta, penso ad esempio ad agosto dove siamo rimasti una delle poche nazioni al mondo a bloccare di fatto l’economia, affianchiamo i momenti di fuoco come le ultime settimane di dicembre.

Proprio non riusciamo a pianificare il business. Sembriamo tanti fiori, bellissimi per carità, ma rassegnati a muoverci tutti insieme in base a conquetidini palesemente vetuste se raffrontate col resto del mondo.

E così giù come matti a cogliere i residui dei budget (ovviamente non impegnati finora perché “non si sa mai”), oppure a presentare alle direzioni i progetti stategici per il 2008 che pare possano essere discussi tassativamente solo in queste poche ore che mancano alla fine dell’anno.

(Si è capito perché non scrivevo sul blog da parecchi giorni?)

A gennaio tutto si sgonfierà, la furia e la tensione si saranno sciolte insieme ai panettoni e questo paese riprenderà (lentamente, mi raccomando) a lavorare. Certo, non prima di metà gennaio perché occorrerà tempo per riprendersi dalle vacanze…

E non me ne voglia Bassetti. Se è vero che potremmo esportare e condividere globalmente “l’italicità”, abbiamo anche tante cose ancora da imparare.