Se rimando ancora di recensire due bei libri letti negli ultimi mesi, rischio di scordarmene definitivamente. Per fortuna che ho mantenuto delle orecchie, ossia con le pieghe fatte alle pagine del libro, in modo che posso riprendere alcune note estratte dal testo.

  • Marketing ReloadedMarketing Reloaded di Boaretto, Noci e Pini. “Il marketing classico non appare più in grado di affrontare le sfide di mercato” principalmente per un’eccessiva enfasi sul prodotto. Nel modello di marketing reloaded, il marketing è parte integrante della strategia complessiva d’impresa e presuppone che il consumatore assuma un ruolo attivo. La marca viene identificata con l’esperienza che il cliente avrà con i molteplici punti di contatto (brand touchpoints), esperienza che assume significati diversi: conoscenza diretta, conoscenza derivata dai sensi, esercizio reiterato, nuove sensazioni e modificazioni interiori. Mentre nell’era industriale il cliente è visto come un obiettivo delle tattiche di informazione delle aziende, c’è invece un ritorno alla co-creazione di valore col cliente, così come avveniva nella società preindustriale in cui il prodotto finale era realizzato su commessa del cliente ad artigiani e bottegai. Cade la visione dei diversi canali di comunicazione come elemento di segmentazione: l’azienda deve invece mettere al centro i bisogni del cliente e raggiungerlo con i canali più adatti per lui.
  • Life after the 30-second spot, Joseph Jaffe Life after the 30-second spot di Joseph Jaffe. L’autore è stato tra gli speaker al Media Agency Days di Microsoft con un intervento che ha ripreso i temi del suo stimolante libro. C’è molta Madison Avenue nel testo, ossia è fortemente orientato al business pubblicitario negli Stati Uniti. Però ci sono spunti interessanti, a partire dalla notazione del ROE (Return on Experiment) che, secondo Jaffe, dovrebbe essere il parametro col quale affrontare i moderni progetti di comunicazione (Andrea, questa è la fonte da cui l’ho preso). Molto diretta l’affermazione che la frequenza pubblicitaria (cioè la ripetizione di un messaggio pubblicitario, detta anche pressione pubblicitaria) è semplicememente un segno di inefficienza, dato che teoricamente un messaggio e un prodotto ben fatti, dovrebbero diffondersi da soli dopo un solo passaggio. Jaffe manda al rogo tutte le note “P” del marketing e le rimpiazza con sette “C”: Content, Commerce, Community, Context, Customization, Conversation, Consumer.

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4 commenti per “Dopo lo spot da 30 secondi c’è il marketing reloaded”

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