A prima vista questo libro si presenta come una semplice raccolta di interviste; in effetti i due autori di Blog! hanno proposto una serie di testimonianze di altrettanti personaggi i quali, in un modo o nell’altro, hanno a che fare con i blog.

Man mano che si legge, si percepisce invece un progetto d’insieme, un’alternanza di voci che non sono state chiamate a testimoniare a favore della “causa blog” ma a riportare invece un punto di vista specifico.

Ecco, l’abilità degli autori è stata quella di cogliere le diverse inquadrature dei blog, catturate da punti di osservazioni differenti. 25 le interviste tra le quali quelle a Joe Ito, Jonathan Schwartz e John Battelle nel capitolo Economia e Finanza,  Arianna Huffington e Jeff Jarvis in Media e Cultura.

Tra i pensieri che mi sono annotato c’è quello di Paul Saffo, direttore dell’Institute for the Future, per cui ”leggere i blog è come possedere una sfera di cristallo”. Saffo si sofferma sulla classica critica fatta alla blogosfera riguardo la presenza di molti contenuti di poca qualità. Facendo una retrospettiva di alcuni differenti momenti storici, propone una serie di esempi ricordando, ad esempio, che ai tempi di Mozart e Salieri c’erano anche pessimi compositori; ci siamo scordati di loro perché erano semplicemente autori scadenti. Saffo in pratica ritiene che sia inevitabile la presenza di rumore nell’ambito di una proliferazione dei contenuti come quella che sta riguardando la blogosfera; il punto è soffermarsi su quanto di buono e originale viene prodotto, rispetto a quanto verrà presto dimenticato.

Merita la segnalazione anche un passaggio dell’intervista a Jason Calcanis, in particolare sull’argomento “a quali aziende può essere utile un blog?” Schietto come sempre, Calcanis risponde:

“Se i vostri clienti vi odiano, il vostro blog sarà come un alcolista che cerca di fare terapia di gruppo quando è ubriaco. Terrificante.”

Molto interessante un piccolo saggio di uno degli autori, David Kline, che cerca di individuare i perché delle persone a bloggare. Secondo Kline, le motivazioni principali sono da cercare nel rapporto che ha l’individuo con la società moderna, “nel senso di alienazione, nella mancanza di potere, nello schiacciante anonimato che soverchia la vita quotidiana“. Con i blog esprimiamo noi stessi. “Bloggo quindi sono”, conclude Kline.

In definitiva, Blog! è davvero un buon libro con spunti interessanti e concreti sul significato e sull’importanza dei blog. Per questo, l’unica nota stonata è l’introduzione di Beppe Grillo, che  ho trovato fuori luogo proprio perchè tutta protesa ad affermare enfaticamente che nel mondo c’è una rivoluzione in atto per via dei blog, che i vecchi media sono finiti, ecc. Mah!

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2 commenti per “Blog! di David Kline e Dan Burstein”

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  1. bernardo parrella scrive:

    what? hanno affidato l’intro a beppe grillo nella versione italiana? pur non avendola letta, da quanto dici concordo che sia propio fuori luogo in un simile libro…
    il quale, tuttavia, quando e’ uscito qui in USA l’anno scorso rivelava gia’ certe eccessive generalizzazioni sul mondo dei blog, e non diceva granche’ di nuovo, considerato che appunto qui il tema non e’ poi cosi’ sconosciuto al grande pubblico
    insomma, pur se interessante, nel complesso il volume delude un po’ le attese…e poi (mi dicono) la versione italiana non ha incluso svariate interviste meno “allineate”

  2. Roberto Galoppini scrive:

    Condivido appieno il tuo giudizio Mauro, per quanto come newbie sono per definizione poco affidabile (come diceva un mio amico irlandese, “I’m a foregneir, therefore I’m stupid!”).
    Per ora ho letto solo il capitolo “Economia e finanza”, l’ho trovato ricco di spunti e qualche riferimento interessante, ma soprattutto ho trovato efficace l’approccio: il totale è, o sembra, maggiore della somma delle parti.
    Circa il commento di Bernardo devo dire che uno dei motivi per cui ero stato di non comprarlo era la prefazione di Grillo, per fortuna non mi sono fatto fuorviare dalla scelta (comprensibile) dell’editore, che non ha saputo scegliere niente di meglio per il quarto di copertina della seguente perla:
    “[..] Ma se il blog comunica a poche persone, anche ad una sola, una idea nuova e potente, questa si potrà diffondere nel grande oceano della Rete per trovare la sua strada.”
    Amen..

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