Anche questa volta l’Italia si distingue. Tanti anni fa sequestravano le BBS per cercare non si sa cosa, oggi perquisiscono la sede italiana di Google (l’Ansa) per il (purtroppo) famoso video del bullismo a scuola che evidentemente non sta lì. La discussione, alimentata anche da Giuseppe Fioroni, Ministro dell’Educazione, si orienta sul fatto che le leggi in vigore per la stampa, attualmente non si applicano ad internet. Giusto o sbagliato?

Se lo chiede anche John Battelle, il popolare giornalista e scrittore (The Search) e da poco anche nel consiglio direttivo di IAB USA (praticamente un mio collega, eh eh). Molto lucido il pezzo di Vittorio su Scene Digitali, in grado di mostrare alcune faccie del problema. Sono con lui nel bandire le impennate e i pruriti regolatori che non possono che portare verso politiche di censura.

Tuttavia, nel fare una graduatoria sull’importanza dei vari aspetti del caso specifico, io continuo a mettere al primo posto una riflessione preoccupata sul fatto che un video che riprende un atto di bullismo nei confronti di un ragazzo down sia finito tra quelli più visti e votati. Che mondo sto lasciando ai miei figli…  :-/

Update (16.20): vittima di un periodo in cui sto dedicando meno tempo alla blogosfera, non avevo notato altri interventi sullo stesso argomento. Meno male che c’è Stefano le li riporta, mettendoci anche del suo nella veste di gestore di informazioni generate dagli utenti. Bello anche il post di Giuseppe di cui rubo un pensiero:

“continuo a credere che i problemi vadano esaminanti partendo dal modo in cui funzionano le cose oggi e non dal modo in cui hanno funzionato fino a ieri”

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8 commenti per “Il video sul quale interrogarsi”

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  1. andrea scrive:

    concordo con te soprattutto sull’amara considerazione finale sulla bella eredità che stiamo lasciando.
    però anche Google non ci fa una bellissima figura: saranno anche l’icona del web 2.0 ma sul loro corporate blog c’è una misera dichiarazione che nel tono ricorda un po’ le classsiche “sono stato frainteso”.
    e poi via di nuovo a raccontare le meraviglie di Goolge Earth in italiano: “Ma vi sareste mai immaginati che il 3D potesse diventare ancora più cool?”, no veramente no, grazie per aver,elo fatto immaginare.

  2. Stefano scrive:

    Sicuramente il futuro che ci stiamo creando non è dei migliori ma creo che la realtà sia ben altra.
    Non per fare spam (nn ne sarei in grado) ma anche io ho detto la mia.
    LA MIA DENUNCIA
    ciao Mauro

  3. Mauro Lupi scrive:

    Stefano, leggendo la tua “denuncia” mi è venuto in mente anche un altro aspetto: almeno in un paio di occasioni, una volta alla Consob e un’altra con un organo di polizia, ho convenuto con i miei interlocutori il fatto la Rete li aiuta ormai moltissimo a scovare truffe o crimini. Se un magistrato censurasse Google & friends (ammesso che ci riesca), alcuni “controllori” sarebbero proprio quelli penalizzati.

  4. Stefano scrive:

    si, proprio così Mauro.
    Mi è capitato ieri di spiegare questo fatto ad alcuni universitari genovesi e ad amici che sono negli organi di polizia.
    un saluto

  5. Dario Cherubino scrive:

    Stavo scrivendo un commento, ma poi mi sono reso conto che le mie riflessioni erano diventate troppo lunghe, così ne ho fatto un post a parte sul mio blog… spero non ve la prenderete se, da neo-possessore di un blog, non sono stato in grado di inserire un trackback a questo sito (funzionalità che pare essere impossibilitata da Blogspot.com stesso).
    Altrettanto, spero di non violare alcuna netiquette indicandovene qui il link:
    http://dariocherubino.blogspot.com/2006/11/google-sotto-accusa.html

  6. max scrive:

    non ho parole, sono addolorato, affranto ed allibito, come si puo’ infierire su google?
    ma devono inquisire i reali fautori della triste vicenda, magari con sanzioni che vadano oltre la semplice sospensione dalle lezioni.
    Ripeto non ho parole come definire la faccenda. max da imola

  7. Armando Dupaal scrive:

    COSI’ HANNO FATTO SEQUESTRARE IL PC
    -
    http://www.ricostruire.it/cosi_hanno_sequestrato_pc.htm
    -
    Con Foto e “promessa” di Di pietro

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