Archivio: agosto, 2006

Nei primissimi giorni di settembre conto di scrivere l’ormai tradizionale articolo sul search marketing per il pamphlet annuale di IAB. L’anno scorso scrissi questo pezzo sull’evoluzione del search.

Questa volta vorrei riprendere alcuni dati di mercato, in particolare il peso che il paid search ha assunto sul totale della spesa online in Italia. Ho poi qualche interessante ricerca divulgata durante il SES di San Jose, tra cui una che ribadisce quanto i motori di ricerca siano fondamentali per i brand. Contavo anche di segnalare come la pianificazione pubblicitaria sui search engine si stia facendo sempre più versatile e, di conseguenza, più complessa. Infine, accennando ai trend del settore, vorrei citare il "social search", intendendo i siti e le funzioni di ricerca che elaborano i risultati in base alle preferenze di community più o meno allargate.

Che ne pensate? Suggerimenti su altri argomenti di rilievo legati al search marketing?

UPDATE (25 ott): L’articolo (in PDF) è disponibile online.

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Nell’ambito della già ricca serie di nuove applicazioni “Live”, Microsoft ha presentato Windows Live Writer, un programma per scrivere sui propri blog (in gergo editor).

Anche se ancora in versione beta, Live Writer sembra funzionare perfettamente. Io l’ho provato con dei blog su Typad e Blogger ed è una meraviglia. L’interfaccia è funzionale e molto elegante. Oltre a tutte le funzioni essenziali di gestione dei post, ci sono due o tre chicche:

  • Molto utile il fatto che Live Writer carica gli stili con cui è impaginato il blog, per cui l’anteprima del post mostra il blog esattamente come verrà pubblicato. L’unica controindicazione è che nel far questo,il programma crea un post temporaneo (che finisce pure nel feed rss); speriamo che verrà risolto nella versione definitiva anche se Jacopo mi segnala un link dove sembra non sarà così facile.
  • L’inserimento di immagini è  magnifico, con mille opzioni ed effetti, tra cui la possibilità di ritoccare le foto. Qui accanto ho giocato con… tre vasi del giardino di casa ;-)
  • La possibiltà di caricare dei plugins esterni; ce ne sono già per mettere tag, immagini da Flickr e video da YouTube, formattare codice di programmazione, e chissà quanti ne vedremo spuntare.

A parte qualche problema che ho avuto con l’inserimento delle mappe di MSN, funzione peraltro molto pratica da usare, Live Writer mancano pochissime cose: un dizionario in italiano, tag html personalizzati (ma questa è una mia pignoleria), il caricamento dei post precedenti (quelli scritti su Live Writer rimangono invece modificabili).

Ora non ci sono più scuse: il programma definitivo per bloggare c’è!


This is a temporary post that was not deleted. Please delete this manually. (977e92fa-5e72-4d4d-b6e3-eb216c8f3bb6)


Avevo riservato questa settimana di agosto per realizzare un nuovo progetto informativo-divulgativo. Purtroppo parte del lavoro è sul mio PC ancora da qualche parte a Heathrow, e quindi si rimanda tutto a settembre.

Allora ho fatto un po’ di manutenzione al blog: nella barra di destra ora c’è il feed in versione “mobile” (attraverso Xfruits), oltre alla possibilità di ricevere i nuovi post direttamente via mail (mediante Feedburner). Sono inoltre disponibili i commenti che ho lasciato su altri blog (attraverso Cocomment).


C’è un po’ di (sano) pepe nel post di Tara Kirchner di Yahoo! Search: e mentre Google se la prende per l’uso improprio che si fa del suo nome adesso che è diventato un verbo, Yahoo! invita a giocare col suo nome e col “!” (provate a cliccare il punto esclamativo sulla home page). Nel post di Tara c’è anche qualche commento interessante, compreso uno a firma Matt Cutts…

In ogni caso, la nuova home di Y! è ben fatta (a quella italiana mancano un po’ di cose e speriamo che arrivino presto) e, per diffondere la news, si sono inventati un posto dove invitano a realizzare ed inviare video su Yahoo!: ce ne sono già decine…

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Giorgio Sardo, Massimo Paternoster, Silvia Perrone e Andrea Sossich: bravi! Leggo sulla BBC che hanno battuto altre 41 squadre di tutto il mondo al Microsoft’s Imagine Cup, un concorso riservato ai web designer.

A proposito di Microsoft: questo post l’ho scritto con la beta del nuovo Windows Live Writer, un software per scrivere sui propri blog. Non è ancora il mio ideale, ma mi piace parecchio.


D’altronde è qui a San Francisco che è nato Craigslist, per cui ti puoi aspettare di trovarti davanti al un bugigattolo che raccoglie le inserzioni per il sito. La faccia di quelli che ci hanno visto fare le foto è paragonabile a quella che possiamo fare noi in Italia quando i turisti fotografano qualche monumento che a noi ci sembra ormai consuetudine.

Craiglist1_1

Craiglist2


Per i noti problemi all’aeroporto di Londra, hanno posticipato il mio volo da San Francisco e poi quello da Londra a Roma. Fin qui nulla di particolare, se non utilizzare le scorte di pazienza.

Il vero problema è non si può imbarcare NESSUN bagaglio. Solo il portafogli, gli occhiali e l’orologio. Stop.

E io che mi ero organizzato per scrivere un paio di articoli (l’aereo mi ispira), leggere un libro e lavorare su altri documenti… Che guaio. A questo punto prima di partire vado nella launge, mi faccio due bicchieri di vino così almeno provo a dormire.
Ok, ok, ci sono (sempre) problemi più gravi al mondo, però almeno… ho provato la nuova versione di Tyepad per il Palm ;-)
In ogni caso, abbandonare la borsa col PC e i documenti alla British Airways mi preoccupa molto: non solo per qualche recente disguido sulla riconsegna delle valige, ma anche perché c’è praticamente “tutto”… Speriam.


Per i noti problemi all’aeroporto di Londra, hanno posticipato il mio volo da San Francisco e poi quello da Londra a Roma. Fin qui nulla di particolare, se non utilizzare le scorte di pazienza.

Il vero problema è non si può imbarcare NESSUN bagaglio. Solo il portafogli, gli occhiali e l’orologio. Stop.

E io che mi ero organizzato per scrivere un paio di articoli (l’aereo mi ispira), leggere un libro e lavorare su altri documenti… Che guaio. A questo punto prima di partire vado nella launge, mi faccio due bicchieri di vino così almeno provo a dormire.
Ok, ok, ci sono (sempre) problemi più gravi al mondo, però almeno… ho provato la nuova versione di Tyepad per il Palm ;-)
In ogni caso, abbandonare la borsa col PC e i documenti alla British Airways mi preoccupa molto: non solo per qualche recente disguido sulla riconsegna delle valige, ma anche perché c’è praticamente “tutto”… Speriam.


Google dance 2006 Grazie ad un commento di Roberto, scopro che la cara Rebecca Lieb (editore capo di ClickZ), mi ha infilato nel suo reportage fotografico della Google Dance 2006. Onoratissimo! ;-)

Radioactivechickenwings Da notare il fantastico abbinamento culinario tra la birra ed una coppa di ottimo gelato che ognuno si è potuto personalizzare, aggiungendo ogni tipo di praline, biscottini, ecc. Con Marco, con me nella foto, stavamo sghignazzando proprio su questo. In verità, ho subito abbandonato la birra ed ho praticamente cenato con svariati gelati. Anche perché l’alternativa erano delle radioactive chicken wings


Una cosa al volo: questo blog compie oggi 3 anni, wow! :)

E visto che ci siamo, oggi inizia anche il mio ventottesimo anno nel mondo del lavoro. A proposito… devo finire una relazione… ;-)


Ericschmidt La chiacchierata tra Danny Sullivan e Eric Schmidt, CEO di Google, è stato uno dei momenti di maggior richiamo del SES qui a San Jose. Mi sono piaciute due cose: a) Danny non è andato molto per il sottile e ha sollevato parecchi temi caldi, b) c’è stata anche una sessione di domande&risposte, cosa non comune quando sul palco c’è un personaggio di questo rilievo.

Dicevo dei temi caldi: privacy sui dati personali e sulle query, click fraud, poche informazioni finanziarie su Google, uso illegale di AdSense, ecc. Ho trovato Schmidt un pelo in difficoltà ed in fondo non mi sembra abbia dato risposte di livello maggiore rispetto a un generico “Facciamo del nostro meglio”. Più volte ha fermato Danny che incalzava, interrompendolo e cercando di condurre lui il dialogo. Beh, la personalità è evidentemente molto forte.

Interessante la domanda sull’interfaccia, ossia se continueremo ad avere i search engines con il classico box per le query, oppure si evolveranno verso qualcos’altro. Il CEO di Google ha risposto che il semplice box è quello che la gente ama di più; una parte degli utenti usa le funzioni di personalizzazione, mentre un’evoluzione potrebbe essere l’integrazione delle ricerche su Google dentro sistemi sociali come MySpace (con cui peraltro Google ha fatto un importante accordo in questi giorni). Speravo invece di avere qualche indicazione sui risultati di ricerca e su si riuscirà a gestire l’aumento dei contenuti digitali sia per quantità che per tipologia. Ci sono stati accenni alla direzione multichannel (radio e TV in primis), con gli occhi rivolti alle soluzioni per gli advertiser.

Interessante una contraddizione che è emersa: parlando in senso generale, Schmidt ha sottolineato come internet ci aiuti a “trovare la verità”, nel senso di poter verificare online l’esattezza di qualsiasi informazione (cosa peraltro che non mi vede del tutto d’accordo). Rispondendo invece ad una domanda di Rand sul valore qualitativo attribuito dagli utenti ai risultti di testa, Schmidt ha risposto “Google is not a truth machine”…

Su SEW dovrebbe essere disponibile l’audio dell’intera sessione, mentre Rustibrick fa il consueto resoconto dettagliato (questa volta perdendosi parecchi pezzi, secondo me).


La lunga coda... per il Google Dance party
In coda, nel piazzale del SES in attesa di salire sul bus per la Google
Dance 2006


In un modo del tutto casuale ho scoperto oishii, un sito che cattura gli ultimi siti maggiormente memorizzati su del.icio.us e, tramite questo, un tool per gestire semplici annotazioni online.


Nobloggerzone Il Moscone Center è a metà strada tra i nostri uffici a San Francisco e l’albergo che uso di solito. Così la settimana scorsa ho visto i preparativi per la Apple Worldwide Developers Conference che è iniziata lunedì. Via Vincenzo Cosenza noto l’introduzione della no-blogger-zone. Scommetto che tra uno o due anni queste cose ci sembreanno così lontane…


Wordcamp Stamattina sono al WordCamp 2006. È la mia prima “blog conference” e fa un bell’effetto. Free wi-fi, atmosfera frizzante ed informale, gente zeppa di aggeggi elettronici di ogni tipo. Anche se non uso e non conosco WordPress a cui la conference è dedicata, l’agenda prevede qualche sessione interessante, peraltro fissata dal voto popolare nei giorni precedenti l’evento, mentre gli speaker si sono autocandidati.

Ovviamente tutti a bloggare come matti e già Technorati rileva i post taggati.


Futureofmedia Riuscire a mettere il futuro dei media in una mappa è una bella impresa. L’australiana Future Exploration Network c’è riuscita abbastanza bene, mettendo alla luce tutti i mutamenti e le evoluzioni più significativi. La parte introduttiva aggrega molti dati e ricerche (in verità anche in modo un po’ disordinato), ma la sintesi grafica è brillante.

Questo report era già stato segnalato alcune settimane fa (non ho i link sottomano, sorry), ma ho voluto citarlo ancora nel caso qualcuno se lo fosse perso.


Layla ci aggiorna sugli ultimi numeri della ricerca GFK Eurisko New Media, in particolare a riguardo alla quantità di blog in Italia (650 mila) e al numero di quanti usano i podcast (400 mila). Insomma: più blogger che fruitori dei podcast. In compenso, sono 5,4 milioni quelli che conoscono cosa sono i podcast e 3 milioni quelli comunque interessati.


Layla ci aggiorna sugli ultimi numeri della ricerca GFK Eurisko New Media, in particolare a riguardo alla quantità di blog in Italia (650 mila) e al numero di quanti usano i podcast (400 mila). Insomma: più blogger che fruitori dei podcast. In compenso, sono 5,4 milioni quelli che conoscono cosa sono i podcast e 3 milioni quelli comunque interessati.


Generazionemilleeuro Uno degli ultimi weekend passati sotto un’ombrellone è stato l’occasione per leggere tutto d’un fiato “Generazione mille euro”, scritto da Antonio Incorvaia e Alessandro Rimassa. È una lettura semplice di per sé, che però mi ha ricordato il realismo del miglior cinema italiano: storie che fotografano la realtà quasi a sembrar banali e che invece aiutano, anzi costringono, a riflettere su argomenti non da poco.

Qui si descrive la precarietà professionale nel settore dei servizi, in particolare in quello legato alla comunicazione pubblicitaria. Chiunque lavori in questo ambiente potrà sicuramente riconoscere nei quattro personaggi del libro molti colleghi, amici o magaro loro stessi.

Le storie sembrano così vere da apparire autobiografiche. Per cui calza a pennello anche il blog (adesso in vacanza) mantenuto da Claudio, Rossella, Alessio e Matteo, i quattro protagonisti di “Generazione mille euro”.

Di questo libro avevo letto velocemente qualcosa alcuni mesi fa (ha avuto anche un eco internazionale). Mi è tornato in mente durante l’ultima selezione per una posizione in Ad Maiora, durante la quale praticamente l’80% dei candidati che ho conosciuto aveva un co.co.co. o simile. A volte neanche quello… Sia chiaro, come imprenditore sono favorevole ad una certa flessibilità nel lavoro, solo che non condivido né apprezzo quelle aziende che fanno del turnover di stageur e precari la loro strategia sul personale. E poi si vantano pure di avere uno staff decine di collaboratori… Mah.

Non approfondisco il discorso perché non ho competenze per valutare il mondo del lavoro nel suo complesso. Inoltre cerco di applicare sul campo determinati punti di vista. E poi questa doveva essere una recensione di un libro… ;-)

Libro che consiglio senz’altro. Anche il sito è simpatico.


Per ora c’è solo il post d’apertura, ma il nuovo blog ufficiale di Yahoo! promette mooolto bene. Come sottolinea da Matteo, gli elementi ci sono tutti: commenti aperti, interfaccia piacevole, tono di voce in chiave blogger. Sono con Vittorio che lo definisce “qualcosa in più che un corporate blog”.

Estremamente interessante leggere proprio da Paul Stamatiou, il responsabile dell’iniziativa, il dietro le quinte e le problematiche tecniche applicate, a testimonianza della cura che occorre per un’azienda prima di lanciarsi in un progetto de genere. Da notare che Paul è arrivato in Yahoo! da poco più di un mese.


Mi è capitato diverse volte di sentirmi chiedere: ma qualcuno riuscirà a raggiungere e superare Google?

La stessa cosa ha chiesto Chris Sherman a Jordan Rohan, un noto analista finanziario specializzato nel settore internet. Illuminanti alcune delle risposte e la conclusione: chi riuscirà a detronizzare Google probabilmente oggi non esiste.

Interessante anche la riflessione sul rischio principale che corre Google col suo attuale strapotere:

Google’s greatest risk is that they mobilize the ad community to be so angry at them that they move advertising funds away from them

Io continuo ad essere convinto che, come dice Lanzone di Ask.com, competere sui ten blue links non ha senso (a proposito: martedì il Financial Times ha dedicato mezza pagina a Ask.com). O si cambia lo scenario competitivo e si diversifica drasticamente il search come lo conosciamo ora, oppure la vedo difficile per chiunque sperare di raggiungere Google.

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Mi è capitato diverse volte di sentirmi chiedere: ma qualcuno riuscirà a raggiungere e superare Google?

La stessa cosa ha chiesto Chris Sherman a Jordan Rohan, un noto analista finanziario specializzato nel settore internet. Illuminanti alcune delle risposte e la conclusione: chi riuscirà a detronizzare Google probabilmente oggi non esiste.

Interessante anche la riflessione sul rischio principale che corre Google col suo attuale strapotere:

Google’s greatest risk is that they mobilize the ad community to be so angry at them that they move advertising funds away from them

Io continuo ad essere convinto che, come dice Lanzone di Ask.com, competere sui ten blue links non ha senso (a proposito: martedì il Financial Times ha dedicato mezza pagina a Ask.com). O si cambia lo scenario competitivo e si diversifica drasticamente il search come lo conosciamo ora, oppure la vedo difficile per chiunque sperare di raggiungere Google.

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Ho letto che il concerto al Colosseo con Bryan Admas e Billy Joel è andato benone. Purtroppo dovevo preparare le valige e me lo sono perso. In compenso mi sono ritrovato Bryan Adams davanti a me su un volo per Londra.

[gossip ON] Tipo semplice, jeans e camicia bianca. Buffo quando si è messo a dormire con una specie di sciarpa sulla testa per ripararsi dall’aria condizionata, oltre alla mascherina in dotazione per coprirsi gli occhi. Quando si è svegliato, gli hanno portato la colazione che però ha mandato indietro perché la frutta, a suo dire, non era fresca (non ho capito se intendeva che era calda o troppo matura). Per il resto, tanti sorrisi e gentilezza diffusa. [gossip OFF]

Tra i due, avrei preferito incontrare Billy Joel. Proprio ieri mi sono passato sul lettore MP3 una bella antologia che mi accompagnerà nella prossima tappa, da Londra a San Francisco. NY state of mind mi fa venire i brividi ogni volta.

La mia ormai classica trasferta americana d’agosto, oltre al Search Engine Strategies a San Jose e qualche giornata a San Francisco, prevede una tappa inedita; venerdì farò un salto a Los Angeles, città dove non sono mai stato. Sarà un mordi e fuggi, purtroppo: un paio di riunioni di lavoro e via.

Qusta volta gli input dei figli sono stati chiari: vestiti cool. Ormai i giocattoli sono roba passata, mentre Gap funziona meglio. Certo che accontentarli è sempre più complicato… Io poi ci metto del mio facendo confusione con le taglie; quest’anno forse riusciranno ad indossare cose che gli ho comprato l’anno scorso… È che un dodicenne americano è quasi il doppio dei nostri. Ok, stavolta sarò più attento.