Analizzando il mercato americano del search marketing, anche alla luce della ricerca elaborata da SEMPO negli ultimi due anni, è evidente come ci siano molte aziende, soprattutto di grandi dimensioni, che gestiscono il SEM con un uno staff interno. Alcuni miei colleghi americani sono preoccupati da questo fenomeno, altri pensano a diventare consulenti e formatori piuttosto che erogatori di servizi di agenzia.


Io continuo ad esser convinto che il ruolo delle agenzie specializzate rimarrà cruciale, magari cambiando atteggiamento e muovendosi più su un terreno di partnership piuttosto che di mero fornitore di servizi. Però non sarà possibile gestire il search marketing tutto in-house o demandarlo agli editori, compresi i motori di ricerca.


JupiterResearch ha appena pubblicato i risultati di un’indagine (commissionata da iProspect) che dimostra come nella maggior parte dei casi, le aziende non hanno personale dedicato ad occuparsi di search marketing, perché coinvolto anche in tante altre attività.


Soprattutto per l’attività di ottimizzazione (SEO), ritengo invece strategico un lavoro full-time, se non altro perché la qualità dei risultati è dovuta in gran parte alle operazioni di testing continuo, proprio perché si tratta di intuire i criteri di ranking più opportuni, andandoli a desumere dall’esame dei risultati di ricerca. E ciò è senz’altro più facile per le agenzie che controllano anche l’andamento di centinania di siti dei loro clienti. O no?

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...


8 commenti per “Search marketing in-house – oppure no”

Pui seguire questa conversazione mediante lo specifico feed rss.

  1. Daniele scrive:

    avendo lavorato all’interno di due grosse realtà SEO/SEM italiane l’impressione è che non tutti i clienti vengano “trattati nella stessa maniera”…

  2. Alessandro Binello scrive:

    Sono d’accordo con quanto dice Daniele.
    Inoltre proprio perchè le agenzie seguono molto clienti non sono in grado, a mio avviso, di focalizzarsi correttamente sul target specifico di ogni cliente e soprattutto di conoscere alla perfezione il singolo settore in cui l’azienda opera.
    In fine, parlando da SEO, conoscere alla perfezione la realtà aziendale, i prodotti, le promozioni e quant’altro è il modo migliore per creare contenuti sul sito web aziendale e fornire informazioni utili ai motori di ricerca..
    PS: non vi preoccupate, lavoro anch’io per un’agenzia SEO/SEM :D

  3. Stefano Celso scrive:

    Qua la questione è molto più profonda.
    Prima di partire in quarta con la mia azienda ho lavorato presso diverse realtà nella veste ufficiale di responsabile ITC, peccato però che l’ufficialità del ruolo era sovrastata dalla sua officiosità, infatti sono passato a svolgere lavori che non dovevo rivestire, ad esempio in amministrazione.
    Il motivo è semplice, in primis l’utilizzo di risorse condivise su tutti i fronti, reciclando le parti senza svincolarli da una realtà poco settoriale ( al contrario degli states ) e molto dinamica..in pratica lo sviluppo di personale multifunzione, in secondo luogo la totale assenza della cultura d’impresa.

  4. Roberto scrive:

    Sono daccordo con te Mauro che l’agenzia specializzata avrà un ruolo sempre più importante, non solo con lo scopo di erogatore di servizi, ma anche come consulente di comunicazione internet. Credo infatti nella figura di una agenzia credibile e con una storia ben riconosciuta a cui le aziende potranno rivolgersi per il marketing sul web, sfruttando l’esperienza acquisita dagli esperti di settore. Avere un team aziendale interno per il seo, potrà avere il vantaggio di conoscere meglio le esigenze della propria azienda e tutte le caratteristiche da sfruttare per la comunicazione, ma sicuramente questo team interno non potrà mai avere una visione più generale del panorama del marketing del web, oltre che non potrà mai fare attività di ricerca e sviluppo, come invece le agenzie specializzate.
    Diventerà quindi sempre più importante affiancarsi al cliente come partner per poter percepire tutte le caratteristiche ed esigenze dell’azienda e poi utilizzare tutta la propria esperienza per realizzare progetti strategici di internet marketing, focalizzandosi sugli obiettivi stabiliti con il cliente.

  5. Paolo scrive:

    Ciao Mauro, parlo sulla base dell’esperienza di cliente. Noi gestiamo il SEM all’interno, mentre ci avvaliamo del supporto delle agenzie per il SEO. La ragione e’ semplice: se il cliente ha un po’ di esperienza e preparazione tecnica, difficilmente un’agenzia potra’ fornire un adeguato valore aggiunto. Chi carica e monitora campagne adwords, ha come minimo una decina di clienti da seguire, mentre il cliente ha solo se stesso e realisticamente la sua attenzione/efficienza saranno maggiori. Ovvio, se gestisco un sito di viaggi (e non di una banca…) ho qualche migliaio di keyword e la faccenda cambia. Ben diverso il discorso SEO: la vedo un po’ difficile avere un team dedicato che viaggia per forum e ha un immediato polso delle variabili critiche che influenzano la SERP. L’agenzia fa, insomma, economie di scala sul proprio know how, mentre l’azienda deve occuparsi anche di altro. Altra cosa da non sottovalutare: il ruolo dell’agenzia come “antenna tecnologica” in grado di trasferire al cliente gli indispensabili elementi di innovazione, molto critici nel contesto search engine.

  6. Mauro Lupi scrive:

    Paolo, concordo con te (anche se i colleghi dei centri media mi ammazzano); in particolare sul concetto di “antenna tecnologica”, ritengo che ilmestiere di “agenzia” dovrà garantire ai clienti un adeguato servizio di tipo strategico-consulenziale, probabilmente quotato a parte ed erogato periodicamente.

  7. Anonimo scrive:

    SEM/SEO in casa o fuori?

    Qualche considerazione sull’opportunità di condurre all’interno dell’azienda le attività di search engine marketing ed ottimizzazione dei siti.

  8. SEOS.it scrive:

    Ciao Mauro,
    secondo me invece le SEM agency farebbero bene ad iniziare a preoccuparsi: spesso il lavoro fatto per i clienti sta alla coscienza del SEO/SEM che spesso combatte con i ritmi da “catena di montaggio” imposti dall’azienda contro il lavoro “personalizzato” che una risorsa interna può garantire.
    Dedicarsi pienamente ad un progetto non può che dare risultati migliori che curare una serie di clienti eterogenie tra loro, la differenza è la stessa evidenziabile tra l’abito di fattura sartoriale, realizzato su misura, e quello prodotto in stock…la differenza si vede.
    Le aziende che decidono di puntare davvero su internet e possono permettersi una risorsa interna fanno bene a prendere in considerazione la cosa….e sono molte più di quelle che potreste immaginare.

Lascia un Commento

Codici HTML ammessi: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>