Staffetta

Mi diverto ad analizzare e scoprire il mondo dei blog attraverso delle metafore. In passato ho parlato di lavatrici (ma fu per gioco) e poi di party. Oggi è il turno del passaggio del testimone in una immaginaria staffetta perenne.

Un passo indietro: questo medium che complessivamente chiamiamo blogosfera, è composto da milioni di siti che vanno da pochi blog popolarissimi a tantissimi con rilevanza decrescente, secondo l’ormai classico diagramma della Long Tail. Molti di quelli che ancora non hanno capito la diversità della blogosfera dagli altri media tradizionali, si accaniscono nel definire inutili e scadenti quei blog normalmente situati nella parte inferiore della “lunga coda”. Qualcuno addirittura si domanda se sia il caso di controllare la qualità dei blog; come se ci si dovesse interrogare sulla qualità dell’espressione umana.

Invece la coda dei blog è qualcosa da considerare “viva” e costantemente in movimento. Milioni di persone (ribadisco, “persone” e non più “autori” nel senso tradizionale) che si passano il testimone della rilevanza, dell’autorevolezza, della qualità. La “gente dei blog” non lo fa (quasi mai) per mestiere. Scrive perché ora può. Perché ci sono audience che dimostrano interesse per tali contenuti. Il singolo blog non produrrà necessariamente contenuti eccelsi in modo costante, anche perché svincolato dai vari auditel o dagli inserzionisti. Di sicuro ci sarà sempre un testimone da raccogliere. Una staffetta universale, sempre in moto, sempre attiva, pronta a muoversi all’istante. Composta ora da tre, ora da tremila blogger, con il relativo seguito di lettori da tutto il mondo.

Come ha scritto Luca De Biase:

Ma anche quei messaggi meno rilevanti servono molto: perché tengono insieme la società dei blogger e dunque tengono insieme il medium costituito dall’insieme dei blog. Su questo medium il rumore di fondo dei piccoli messaggi letti da poche persone è come un segnale lanciato per tenere attiva la connessione; ma su questo medium, quando veramente parte un messaggio forte, tutti lo vengono a sapere e tutti possono partecipare alla sua trasmissione, critica e comprensione.

La vera analisi sulla blogosfera si deve fare su questi “messaggi forti”, raramente riconducibili a blogger specifici, ma individuabili nel complesso della continua staffetta tra blogger che si passano il testimone della rilevanza.

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2 commenti per “Blog: una perenne staffetta ove ci si passa il testimone della rilevanza”

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  1. lucacicca scrive:

    La mia impressione è che questo medium (come lo chiamo tu) sia ancora un qualcosa molto primordiale. Il mondo dei blog è esploso da troppo poco tempo per poter capire cosa diventerà. A me sembra una gran bella cosa l’esistenza di questa sconfinata comunità, composta da grandi blog e da tanti bloggettini satelliti che fungono da tessuto connettivo della blogosfera stessa. Senza i milioni di blog piccoli o piccolissimi non ci sarebbero beppe grillo, macchianera, pinoscaccia, mauro lupi,…

  2. SimoneFavaro scrive:

    Il concetto è estendibile a qualsiasi comunità on line. I blog sono l’equivalente delle subculture sociologiche che definiscono trend e stili delle culture “ufficiali”. La peculiarità di Inetrnet e delle sue diverse forme espressive è proprio quella di fondarsi sulla rete, che si definisce attraverso tutti i nodi che la compongono. Certo esisterà sempre un porta voce maggiore (l’opinion leader o il trend setter della situazione), però spesso questo sarà l’amplificatore di segnali provenienti da altri nodi. Sorrido sempre quando sento parlare di “tizio” come il pioniere della sperimentazione di una nuova tecnologia o comunicazione della rete. E’ anacronistico.

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