Mi sa che in qualche commento e intervista mi sono lasciato prendere dall’entusiasmo… però il dato da cui sono partito è che le aspettative iniziali (parlo degli organizzatori, di chi ha collaborato e delle mie) sono state tutte superate. Non ho i dati precisi, ma senz’altro ci sono stati più iscritti che di tutte le altre edizioni europee del SES nel 2005 ad esclusione di Londra. Rispondo da qui subito a Fabio Dell’Orto (ho provato a registrarmi sul forum di Giorgio ma il sistema non mi ha inviato la mail di conferma – poi ci riprovo): non ci sono state eccezioni di sorta – chi è entrato nelle sessioni aveva acquistato il full pass, oppure aveva un pass come speaker o espositore. Stop. (Ah, Fabio, ti è scappato il Mario, eh eh).

Volevo scrivere qualcosa ieri sera ma ho preferito attendere oggi per leggere le opinioni in giro (e ce ne sono già molte) e capire meglio. Ho chiesto a Luca se riesce a organizzare una pagina che riporta tutti i link di blog e forum che parlano del SES: ieri aveva la febbre per cui ben vengano altri volontari!

Sulla qualità dei contenuti aspetto di analizzare i form di valutazione. Indubbiamente nelle sessioni con quattro speaker il tempo a disposizione per ciascuno di essi è stato troppo breve (fantastica Miriam: “Per un italiano parlare ‘solo’ dieci minuti è come mangiare in piedi”). Per il prossimo anno occorre capire se diminuire gli speaker o il numero delle sessioni. Io sarei per la prima, anche se arginare i candidati relatori sarà ancora più dura di quello che ho affrontato quest’anno; in ogni caso c’è un anno intero per pensarci.

Le sessioni a cui ho partecipato non mi sono dispiaciute affatto. Non credo che esisterà mai un evento che soddisfi al 100% un’audience eterogenea come quella dei SES (aziende, motori di ricerca, agenzie, giornalisti, ecc.), così come gli operatori del settore non possono aspettarsi di imparare chissacché dal SES, come peraltro succede anche negli altri SES tenendo altresì presente il rapporto tra le 20 sessioni italiane e le oltre 70 delle edizioni americane. Poi c’è anche qualcuno a cui proprio non è piaciuto nulla…

A differenza di quando ritiene Matteo, io di aziende ne ho viste parecchie, sicuramente la maggioranza delle persone iscritte (>100). Da notare che non c’era da aspettarsi il responsabile marketing ma piuttosto il webmaster o comunque chi si occupa del sito.

Concordo invece sulla necessità di provare a portare maggiori casi aziendali, anche se, oltre alle sessioni specifiche, ci sono stati dei momenti improvvisati che hanno funzionato, come l’esame della struttura di un sito di uno dei partecipanti e l’intervento in diretta di Lufthansa.

Io ho trovato molto interessanti le analisi riportate da Nielsen/NetRatings, totalmente inedite per l’Italia; gran lavoro Daniele, grazie. Così come mi è sembrato valido il keynote con Lanzone di Ask.com: non succede tutti i giorni di avere un CEO di un’azienda conun sito da 40 milioni di visitatori. Forse solo un po’ promozionale, ma qui è colpa mia che ho elaborato le domande. Purtroppo, un malinteso con gli organizzatori, ha fatto partire un filmato sul SES lungo e inopportuno, per il quale si sono scusati a più riprese.

Sicuramente ho dimenticato qualcosa… ah si, i costi: dico solo che a) Initiative è un’azienda di gran successo e probabilmente sa come è giusto posizionarsi sul mercato, b) se avessero applicato prezzi più bassi rispetto al resto dell’Europa (e del mondo) ci avrebbero implicitamente considerati figli minori e, scusate, io propio non mi ci sento. Poi viste le adesioni…

Insomma, diverse cose da migliorare, però quasi tutte frutto di una inziale sottostima della partecipazione di audience e sponsor. Io sarei per un 7+ (per i più giovani: “bravo, sette più” era una famosa battuta di Cochi&Renato)

Avrei tanti “grazie” da dire… ma non li sbrodolo qui: cercherò di farli di persona!

A margine del SES ho avuto anche modo di reincontrare il grande Paolo e di fare una bella cena con altri 40 blogger.

Mi sa che stavolta il primo maggio me lo sono meritato! ;-)

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30 commenti per “SES Milano: bravo, sette più”

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  1. Marco Loguercio scrive:

    Una precisazione al commento di Marica “Il partecipante in questione, dopo aver formulato una domanda, si è sentito dire dal relatore ‘Questa è una domanda che vale il prezzo del biglietto’.”
    A meno che non ci sia stata un’altra sessione in cui qualche altro relatore abbia dato una risposta simile in frangenti diversi, probabilmente Marica si riferisce ad una mia battuta di tono scherzoso (ero tra i relatori sul palco) relativa ad una domanda fatta a Fabio Lopiano, ingegnere di Google, nel corso della sessione “forum sui risultati organici”, di cui Mauro era relatore.
    Il fatto che la maggior parte dei relatori stesse sorridendo, a quella domanda, era dovuto al fatto che chi la ha posta era ben conscio che Google non gli avrebbe mai risposto con la verità, ma ha voluto comunque provarci (cosa tipica di tutti i SES, nelle sessioni forum o nelle sessioni “meet the crawler”).
    La domanda era una di quelle per le quali tutti i SEO vorrebbero conoscere da Google la risposta, un’informazione che consentirebbe di capire il “segreto” degli algoritmi di G; da qui il senso della battuta.
    Mi spiace se qualcuno abbia frainteso il senso, fa parte dello spirito goliardico che anima ai SES questo genere di sessioni/dibattito (all’estero accade ben di peggio;-)

  2. Marica Pietroni scrive:

    Confermo che il contesto cui mi riferisco nel mio commento precedente è quello riportato da Marco.
    Appare chiaro che la battuta è scherzosa, ma forse non è stata molto “coerente” con il resto del SES.
    Forse anche per il fatto che uno per partecipare ha pagato non poco, gli viene spontaneo chiedere certi “segreti”…dove, infatti, parlare e scoprire certe cose se non al più importante evento mondiale SES?
    Comunque non credo che chi abbia posto la domanda era ben conscio che non avrebbe ricevuto risposta…ho sentito un “ho pagato apposta” subito dopo la battuta! :D

  3. Marco Loguercio scrive:

    > ho sentito un “ho pagato apposta”
    > subito dopo la battuta! :D
    quella era una battuta strategica per muovere Lopiano a compassione e fargli spifferare tutti i segreti:-)
    Ma il buon Fabio è stato lungamente addestrato da Sergey e Larry per resistere a qualsiasi tipo di pressione psicologica del pubblico in sala. Questo almeno sul palco.
    Chissà se poi il buon Giorgio Taverniti, nel dopo SES, scorrazzandolo per pub nella Milano by night sia riuscito a carpirgli segreti favolosi…
    Ovviamente scherzo. Concordo con te quando dici che, in effetti, se non lo chiedi al SES quando lo chiedi? Tentar non nuoce.
    E massimo rispetto ovviamente per chi ha pagato (soprattutto se di tasca sua) il prezzo del biglietto. Sarebbe veramente troppo bello se, per il fatto di aver noi pagato il biglietto, Google si sentisse in dovere di rispondere a tutte le nostre domande:-)

  4. Nicola Riva scrive:

    Dal mio punto di vista non è affatto vero che al SES non si sia imparato nulla. Affatto. Specialmente in una materia come quella del SEO dove di certezze non ve ne son, è stato molto importante conoscere il parere di molti illustri operatori del settore: una conferma implicita sulla validità o meno di differenti interpretazioni e strategie vale eccome il prezzo del biglietto. E’ naturale che qualche cosa possa essere migliorata (soprattutto case history principalmente) ma non credo che neanche il primo algoritmo di Google fosse cosi avanzato alla sua prima release no?
    Accanto al termine SES 2006 possiamo aggiungere il termine ‘beta’, va cosi di moda ed è di buon auspicio per il futuro!

  5. Giorgio Taverniti scrive:

    ————
    Chissà se poi il buon Giorgio Taverniti, nel dopo SES, scorrazzandolo per pub nella Milano by night sia riuscito a carpirgli segreti favolosi…
    —————-
    Questo è il bello del SES, il dopo SES :D
    Lasciando stare Fabio che è un professionista e che le domande secche non portano da nessuna parte è bello dialogare apertamente su molti fattori e scambiarsi opinioni in generale. Ed è giusto che sia così.
    Fabio non era venuto per dire, come si potrebbe pensare, ma per apprendere.
    Ha detto più il Fabio di MSN :D

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