Negli ultimi 4-5 mesi, sembra che Google viaggi al ritmo di 14 nuove persone assunte al giorno. Io dico: possibile che non ci sia qualcuno che si prenda la briga di fare una traduzione in italiano "come di deve" delle guidelines per i webmaster? Enrico Low Altavilla lo aveva segnalato sin da luglio scorso sul suo ottimo Motoridiricerca.info ed oggi l’ha ripreso pure Danny Sullivan!

E non si dica che le trascurano perché tanto i webmaster italiani non le applicano, perché ho visto e sentito di tecniche pseudo terroristiche applicate in tutto il mondo che qui da noi, per fortuna, le vediamo solo di sfuggita.

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2 commenti per “Google rimandato in traduzione”

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  1. Low scrive:

    Approfitto dell’ospitalità sul tuo blog per aggiungere qualche particolare sulla vicenda.
    Quando nel 2003 li contattai per fornire una traduzione decente, mi dissero che la loro era stata realizzata da un professionista esterno all’azienda e che la mia versione sarebbe stata controllata prima della pubblicazione con l’aiuto di un googler (un tecnico, non un traduttore) di lingua italiana.
    Pertanto nel 2003 Google non possedeva ancora nel proprio team interno di traduzione qualcuno che si occupasse del sito italiano.
    Sarebbe ragionevole pensare che dopo due anni abbiano finalmente nell’organico qualcuno in grado di gestire adeguatamente la traduzione in italiano di testi tecnici, ma diversi segnali mi hanno fatto credere il contrario.
    Le pagine di Google.it sono infatti ancora piene di errori di vario genere, dalle traduzioni errate agli errori di battitura, in percentuale ben maggiore di quella che ho riscontrato su Google.com
    L’ultima “perla” che ricordo riguardava l’opzione per filtrare i siti indesiderati in AdWords, che in origine era stata tradotta con un inopportuno “siti ostili”, per poi successivamente essere corretta.
    Se si aggiunge che in questo campo Google ha fatto passi indietro (di due anni, per la precisione), togliendo persino quel poco che c’era di buono, si ottiene un quadro davvero poco rassicurante.
    Quantomeno ci ho guadagnato dei boxer con sopra stampato “I’m feeling lucky”. ;-)

  2. Fabrizio scrive:

    Caro Mario, sposto un attimo l’attenzione sulle 14 persone al giorno che Google assume.
    Con tutti i Vertical Market Manager ovvero responsabili di settori verticali, mi sembra logico prevedere che la strategia è accaparrarsi la gestione dei big players per quanto riguarda il PPC. Questo creerà sicuramente una situazione di monopolio, in quanto, a differenza ad esempio delle concessionarie di pubblicità locali nella televisione, gli inserzionisti di un certo livello attuano campagne globali tout-court. Non ci sarà quindi spazio per la promozione locale senza dover per forza competere con i big players, una battaglia persa in partenza, anche perchè gestita direttamente dall’editore (google) il quale ovviamente punta a massimizzare gli investimenti degli inserzionisti. E’ una realtà plausibile?

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