Normalmente prendo una quarantina di aerei l’anno. Tutto sommato volare mi piace e, a parte qualche forte turbolenza e un caso di ruota del carrello forata, fortunatamente non mi sono mai trovato in situazioni di pericolo. Irei invece, tornando da una due giorni di lavoro a Dublino, ho beccato un momento difficile quando l’aereo entrando dentro un cumulo di nuvole, ha prima assorbito un fortissimo vuoto d’aria e poi è stato come spostato violentemente. Vedere le teste di tutti i passeggeri davanti sbucare dai sedili, trattenuti solo dalle cinture di sicurezza, non è il massimo della tranquillità. Per fortuna poi l’aereo si è ristabilito in pochi secondi, mentre hostess e pilota ci rassicuravano che era tutto ok. Io sono fatalista, per cui una volta tornata la calma generale, mi sono rimesso a leggere il mio libro pensando ad altro. Ma non dimenticherò mai il viso di due bimbi di 3-4 anni vicini a me che per il resto del volo hanno mantenuto un’espressione terrorizzata tale da fargli trattenere il pianto. Vabbè, anche questa è andata. Il prossimo aereo… domenica.

Con l’occasione: Dublino l’ho vista d sfuggita ma non mi è piaciuta gran che. È stato buffo notare come lo stupore generale fosse concentrato sui due giorni di sole pieno ed una temperatura piuttosto alta, cose inusitate per la città. Forse per questo che i taxi non hanno l’aria condizionata. Però la birra è buonissima ;-)

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Un commento per “Tornando da Dublino”

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  1. Maurizio scrive:

    La mia espressione sarebbe stata identica a quella dei due bimbi aggravata da manifestazioni isteriche di lunga durata.

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