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Una bella settimana di vacanza ci voleva proprio! Un giro al fresco delle capitali del Nord (Stoccolma, Oslo, Copenaghen), staccando la spina per qualche giorno (qui le foto). Pensavo di allontanarmi per un attimo dall’atmosfera italiana di questo periodo (crisi economica, politica, sconforto generale, ecc.), però ho notato che anche in Scandinavia hanno i loro bei problemi. In linea generale sembra che il luogo comune dello stato scandinavo "tasse alte – ma ottimi servizi e qualità della vita" sia decisamente in declino. Gli stipendi medi sono più bassi di quelli italiani e l’efficenza dei servizi pubblici è peggiorata negli ultimi anni, pur continuando ad avere aliquote di tassazione normalmente superiori al 50%.

In tutte le città visitate è altissima la frequenza di borseggi e furti. In ogni luogo pubblico così come nelle stanze degli alberghi, ci sono avvertimenti sul rischio furti. Anche due persone del nostro gruppo hanno subito un furto, di cui uno addirittura durante una visita in una chiesa. La polizia locale, tipicamente poco abituata ad affrontare la micro-criminalità e formata per lo più da ragazzi in servizio di leva, è poco presente ed evidentemente in difficoltà.

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Avevamo previsto una settimana di pioggia ed invece c’è andata piuttosto bene, con qualche acquazzone isolato che è svanito velocemente. Comunque da queste parti il sole fa il prezioso; pur con luce dalle 6 alle 22 (almeno), i nuvoloni sono sempre lì ad ingrigire il tutto. Simpatico il detto norvegese che descrive il loro anno come composto da dieci mesi di inverno e due di tempo brutto.

Il sole italiano è il rimpianto di un ragazzo sudamericano che abbiamo conosciuto in un ristorante argentino. Lui ha vissuto e lavorato a Roma per qualche anno e poi è venuto a Copenaghen: meno caos, ma certamente un clima decisamente peggiore. Oltre che del tempo, si è parlato di carne, ovviamente, e ci ha consigliato delle delizie memorabili (se ci capitate, il ristorante si chiama Fuego), molto apprezzate anche dai miei ragazzi stufi dell’ennesimo salmone.

A proposito di bambini. Ce ne sono tantissimi in giro, quasi tutti con coppie di genitori giovanissimi. Sarà anche perché a 18 anni sono fuori da casa (che lavorino o meno) o per i 100 Euro al mese che ricevono per ogni bimbo fino a quando ha 16 anni (sono gratuiti visite mediche e scuole, comprese le superiori). Certo, l’atteggiamento nei confronti dei pargoli è nordico a dir poco: molti i bambini di due-quattro camminare scalzi e, visto con i miei occhi, dare una sciacquatina a quei poveri piedini nudi dentro una fontana gelata. Boh!

Fin qui sembra un posto magari interessante ma non particolarmente invitante. Ed invece mi è piaciuto moltissimo. Provo a ricordare le cose che mi hanno colpito di più.

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La parte vecchia di Stoccolma è incantevole (l’anno scorso non avevo fatto in tempo ad andarci). In questo periodo di luce fino alle 22, queste case di legno colorate dolcemente assumono un aspetto fiabesco durante la sera. Imperdibile per i bambini è Junibacken, il regno dei personaggi di Astrid Lindgren tra cui la mitica Pippi Calzelunghe (anch’io ne andavo pazzo a 10 anni) che abbiamo anche potuto vedere in un divertente spettacolino live.

Il viaggio dalla Svezia alla Norvegia è un festival di boschi e laghi. Spettacolare. Vecchie case di legno, isolate tra gli alberi, quasi a lasciarsi proteggere dal verde proprompente della natura circostante. Case che si ritrovano in un bel museo all’aperto ad Oslo, dedicato al folklore ed alle tradizioni. Altro salto nel passato è il museo delle navi vichinghe, nel quale i restauratori stanno cercando di arginare il veloce deterioramento del legno.

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A Copenaghen c’ero stato qualche anno fa ed avevo avuto tempo solo per un rapido giro in centro. Ricordavo pub e negozi tradizionali, ed invece ho trovato al loro posto i soliti brand globali; tra un po’ il centro delle città sarà uguale dappertutto, sigh. A proposito di negozi, salti di gioia a non finire dei miei bambini perchè ha aperto anche qui Build a Bear (secondo me funzionerebbe anche in Italia: qualcuno è interessato?). Bella la vecchia sede della Carsberg (senz’altro una delle mie birre preferite) e non male anche un giro sulle montagne russe al Tivoli.

Due parole anche sul cibo: semplice, sia come preparazione che come sapori, ma decisamente buono. Arringhe fatte in tutti i modi possibili, salmone e crostacei a volontà, ottima birra e l’acquavite che qui si beve come aperitivo, come compagna della birra ed a fine pasto; quindi sempre!

In definitiva: otto giorni piacevoli, intensi, capaci di stimolare la voglia… di ripatire. Magari per approfondire quello che in Scandinavia (soprattutto in Norvegia) nelle città non si vede, ossia quel rapporto del tutto particolare con i loro grandi spazi e con la natura.

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3 commenti per “Stoccolma, Oslo, Copenaghen”

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  1. Vale scrive:

    Ciao!Volevo chiederti un’informazione.Da Stoccolma come ci sei andato ad Oslo?In treno?Quando è lungo il viaggio?
    Avrei tante cose da chiederti… rispondimi!

  2. Mauro Lupi scrive:

    Vale: viaggio “all organized”, nel senso che è stato un pacchetto completo; da Stoccolma a Olso sono andato in bus con una tappa in un posto che non ricordo (c’è una famosa universtità)… Totale di viaggio 8-10 ore, se non ricordo male.

  3. roby scrive:

    Ciao. COmplimenti per il racconto ed il sito. VOrrei andare a fare una vacanza anche io da quelle parti, ma senza pacchetti organizzati: volo e poi all’avventura. E sono indeciso se andare a Stoccolma oppure Oslo. Purtroppo tra i voli disponibili non c’è Copenaghen…
    Cosa mi consigli? QUal’è la meno cara?
    Grazie ciao.

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