È con un pizzico di orgoglio che presentiamo oggi la prima Ricerca sulla visibilità su internet dei 100 top spender pubblicitari italiani.

Lo studio ha verificato l’ottimizzazione, la visibilità e la popolarità dei siti web, combinando tali parametri secondo una inedita metodologia che identifica un valore univoco dello “stato online” dei siti. Il risultato è rappresentato su una mappa dei livelli di presenza online delle aziende, raggruppate anche per settore economico.

I risultati della ricerca fanno emergere la scarsa attenzione che i grandi brand riservano al rapporto dei loro siti con i motori di ricerca. Solo un quarto dei siti esaminati ha un livello di ottimizzazione adeguato e, non a caso, riguarda aziende che risultano anche ben visibili e popolari online.

Comunicati e report completi sono disponibili ai link seguenti:

Sono benvenuti commenti e opinioni
Buona lettura!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...


10 commenti per “La visibilità online dei top spender pubblicitari”

Pui seguire questa conversazione mediante lo specifico feed rss.

  1. Alessandro scrive:

    Ciao,
    avete fatto un ottimo lavoro, come sempre. Tempo fa avevo letto uno studio simile pubblicato da E-marketer sul mercato americano..era ora che si proponessero studi sul mercato italiano..mi sembra troppo spesso sottovalutato a livello internazionale, non trovi?

  2. Mauro Lupi scrive:

    Alessandro, grazie per il commento positivo. Sulla sottovalutazione del mercato italiano, tocchi un punto caldo, che mi sta a cuore e sui cui lavoro quotidianamente. Sto preparando qualcosa di ufficiale anche in tal senso ;-)

  3. Enrico scrive:

    Mauro, mi piacerebbe un tuo commento sul recentissimo caso della class action iniziata hegli Stati Uniti dal sito Lane’s Gifts and Collectibles, secondo la quale i maggiori motori di ricerca potrebbero essersi accordati per azionare strumenti ideati al fine di ottenere lauti introiti dai propri sistemi di click-through.
    L’accusa è rivolta a Google, Yahoo, FindWhat, Ask Jeeves, America Online, Walt Disney e Look Smart.

  4. Mauro Lupi scrive:

    Enrico, che il problema del click fraud sia crescente è cosa nota (oggi ne scrive anche Gulmanelli su IlSole24Ore/Alfa), però che i motori di ricerca ed i portali si siano focalizzati per frodare gli inserzionisti (come pare sostenga la causa a cui fai riferimento) mi sembra una sciocchezza.
    In ogni caso, non credo che le aziende in questione possano permettersi di favorire la generazione illegittima di click: un eventuale introito aggiuntivo (comunque piuttosto marginale) non giustificherebbe in nessun caso il danno che ne riceverebbero in termini di immagine e di affezione degli inserzionisti.
    Sia chiaro: i click artificiali generano comunque dei denari che vanno nelle tasche di Google, Overture & Co., e talvolta sembrano che i diretti interessati… “guardino dall’altra parte”, però il fenomeno sta assumendo dimensioni e rilevanza che non possono permettersi di ignorare.

  5. Massimo Moruzzi scrive:

    ciao Mauro, dato una letta al volo, ma… meetic, ebay, supereva davvero non sono fra i top100 degli spender?

  6. Mauro Lupi scrive:

    Bada che sono i 100 spender di pubblicità tradizionale

  7. miglior prodotto scrive:

    bella la copertina di netforum, ottimo il servizio. domanda e curiosita’, a che url recuperare il blog key sem?
    thomas

  8. Mauro Lupi scrive:

    KeySem è un blog interno ad uso del nostro settore SEO per condividere un po’ di knowledge, sorry ;-)

  9. Giuseppe Mazza scrive:

    Ricerca molto carina. Proprio in questi giorni riflettevo che i risultati non troppo positivi di questo genere di studi forse sono legati anche all’immaturità del mercato degli editori: esempio stupidino, il passaggio di Kataweb / La Repubblica ad Overture, ad esempio, ha messo in evidenza la superiorità dei box AdSense su Il Corriere della Sera. Estendendo queste scelte poco razionali all’adv in generale ed alle tematiche da voi affrontate in particolare, mi sembra che la “complicità” dei publisher sia maggiore di quanto possa sembrare.

  10. Enrico scrive:

    Nel 2004 gli italiani hanno passato circa 300 miliardi di minuti sulla rete telefonica, di cui 180 miliardi collegati a Internet e 120 miliardi di minuti di comunicazioni vocali. I minuti spesi sui telefoni cellulari non arrivano invece a 80 miliardi.
    Quello che precede è tratto da un’intervista al Corriere di Riccardo Ruggiero, Amministratore delegato di Telecom.
    Le aziende che ancora non avessero compreso l’importanza strategica della comunicazione online, dell’interattività, della “gentilezza” dei siti etc etc. si possono accomodare in fondo alla fila di chi ha perso il treno….

Lascia un Commento

Codici HTML ammessi: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>