Sollecitato dal post di Massimo, vado ad estendere qualche riflessione sull’importante annuncio di Google il quale presenta una nuova funzione che permette ai suoi inserzionisti di esporre banner sui siti affilati con un modello di prezzo CPM.

Da chiarire che questa funzione è attualmente disponibile solo ad un limitato gruppo di inserzionisti e che non è ancora indicata una data di rilascio. Anche questa è una specia di novità: non più l’ennesima versione beta; ora siamo alla “limited beta”. Probabilmente è solo un modo di rispondere velocemente a Microsoft che ha annunciato AdCenter il cui rilascio è previsto nella seconda parte dell’anno.

Tornando a Google, sono questi secondo me i principali motivi alla base della scelta di offrire un servizio “banner/CPM”:

  • Il mercato della pubblicità online cresce a due cifre in tutto il mondo. Non è più solamente il paid search a generare l’interesse degli inserzionisti, ma anche i display ad (banner, rich media, ecc.) raccolgono budget crescenti. Implicitamente, la direzione di Google conferma le numerose ricerche che testimoniano l’efficacia della pubblicità grafica online come strumento per lo sviluppo della brand awareness, specie se abbinate agli altri media.
  • Il nuovo strumento, permetterà a Google di poter interfacciarsi a 360
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7 commenti per “Google, i banner, il CPM”

Pui seguire questa conversazione mediante lo specifico feed rss.

  1. d o t - c o m a *:o) scrive:

    Finalmente!

    Finalmente Google inizia a vendere banner – su siti altri – a CPM. Fra chi ne è più o meno…

  2. internet.pro scrive:

    Google sperimenta nuovi annunci e i blog conquistano Parigi

    Le news di oggi. Un successo Les Blog a Parigi, Google sperimenta nuove forme di pubblicità, Blogpulse monitora 10 milioni di blog, Findory rinnova l’interfaccia.

  3. .mau. scrive:

    per Google la limited beta non è una novità, mi pare sia almeno un anno (con Gmail) che il modello funzioni così… e poi è la solita “utenza amica”.
    Sui banner, posso solo dire che più uno di essi tende a spuntare fuori (dalle immagini animate ai flash) più è facile che io faccia partire adblock. Un modello di pubblicità meno intrusiva ottiene più letture da parte mia.

  4. Giuseppe Mazza scrive:

    In termini di pubblicità invasiva, date un’occhiata all’home page di Clarence…

  5. Enrico scrive:

    Ragazzi, non avete capito nulla. Il futuro dell pubblicità online è qui: http://www.rentmychest.com/
    Questa è la vera convergenza tra reale e virtuale. Altro che banner ! Altro che Google ! ;-)
    (scusate l’interruzione..)

  6. Mauro Lupi scrive:

    Enrico, ho conosciuto quel tipo (Chris Pirillo) a Seattle perché anche lui è coinvolto nel programma MSN Search Champs. Che sia un tipo eccentrico è evidente, ma quest’ultima sua “genialata” mi lascia perplesso. Sai quelle persone che se gli chiedi “ma che farai da grande?” rimangono a pensarci perché non hanno la più pallida idea di cosa ambiscono a fare. Per ora “fanno”, poi si vedrà. Ok, magari siamo stati un po’ tutti così a 20 anni…

  7. Enrico Bianchessi scrive:

    Richiesta di illuminazione. Ho una piccola esperienza personale e un inquietante quesito da porre su un servizio Google che trova larga diffusione tra i blogger. Mi riferisco a AdSense. Navigando tra le pagine di un blog dedicato al marketing, sono rimasto colpito dalla relazione tra i contenuti della pagina e gli annunci Google che apparivano a lato. Vado con ordine. Mi soffermo su un post dedicato a un tema della comunicazione online dove erano presenti più commenti di un signore che si chiama Giuseppe: ed ecco tre meravigliosi annunci di servizi online dedicati agli appassionati di opere verdiane (?!?!). Passo ad una pagina dove si narra di una cattiva esperienza di e-commerce relativamente ad un pagamento con carta di credito; l’episodio si riferiva ad un sito per acquistare e far consegnare fiori: indovinate quali annunci Google sono apparsi ? Il sito incriminato e due concorrenti.
    Domanda: tutto questo ha un (Ad)Senso ? grazie a chi mi illuminerà.

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