Probabilmente l’ultima cosa che ha messo daccordo i motori di ricerca è stata la definizione dei comandi “robots.txt”, una serie di istruzioni che possono guidare gli spider dei search engine a censire il sito oppure ad escluderne l’inserimento nel loro archivio. Ma questo succedeva oltre dieci anni fa. Poi c’è sempre stata battaglia senza esclusioni di colpi (anche se, come ho scritto in un articolo su internet.pro, non mi piace sentir parlare ancora di guerra dei motori).


Ci volevano i reiterati attacchi degli spammer a far muovere di comune accordo tutti (o quasi) i principali motori di ricerca, ed il risultato è un nuovo tag chiamato “nofollow” che segnala allo spider che il link al quale il tag fa riferimento non deve essere preso in considerazione.


Questa iniziativa è un tentativo di dissuadere il continuo utilizzo dei commenti nei blog con il solo fine di incrementare la popolarità del sito segnalato agli occhi dei search engine. Anche sul mio blog ne ricevo diversi, ma su questo ritornerò più avanti. Con l’introduzione di questo nuovo comando, sarà sufficiente aggiungere il comando rel=”nofollow” al link del sito di chi lascia il commento, per far si che il motore di ricerca praticamente lo ignori.


La maggior parte dei blogger probabilmente non dovrà fare nulla, perché il nuovo tag verrà messo automatico dai gestori delle piattaforme per bloggare come Typepad che uso io. Infatti, anche Six Log ha annunciato la sua adesione al nuovo standard in contemporanea con i motori di ricerca.


Naturalmente, “nofollow” potrà essere utilizzato anche in altri contesti online, alcuni dei quali (i forum, le statistiche sulle visite, ecc.) soffrono spesso dell’invadenza di contenuti fittizi realizzati solo con l’obiettivo di fare link building.


Arginare le tecniche di spamming che puntano ad incrementare il ranking dei siti, è un’esigenza praticamente nata insieme ai motori di ricerca. Chissà se l’iniziativa “nofollow” potrà essere il primo passo per stimolare i search engine a lavorare su una definizione comune di cosa è spam e cosa non lo è. L’argomento è tuttora molto caldo e le affollate sessioni sui “black hat” e “white hat” al SES di Chicago di dicembre hanno messo in luce punti di vista molto diversi da parte degli addetti ai lavori, compresi gli stessi motori di ricerca. Nel 2004, nell’ambito di SEMPO ed insieme a Danny Sullivan, abbiamo tentato di fungere da punto di raccordo tra le varie parti in causa, con l’obiettivo di creare maggiore chiarezza sull’argomento ed una presa di posizione definitiva da parte dei search engine. Purtroppo, abbiamo incontrato molte difficoltà e scarsa volontà ad affrontare in modo trasparente il tema ed il progetto è stato parcheggiato in attesa di tempi migliori. Chissà se questi tempi stanno per arrivare…


Torniamo allo spam nei commenti sui blog, perché in alcuni casi mi sono imbattuto in problemi di interpretazione e di relazione con altri utenti. Generalizzando, ho individuato tre tipi di situazioni:


  • Lo spam assoluto, ossia quello dei siti porno o dei dialer che riempiono il commento di keywords senza senso. In questo caso, cancello il commento senza pensarci un attimo. Con l’introduzione del tag “nofollow” questa tattica dovrebbe diminuire, ma per alcuni rimane un problema serio che costringe a gestire decine di commenti di questo tipo al giorno.

  • Lo spam commerciale, ossia quello che non attiene affatto al sito e che invece riguarda l’invito ad andare su un certo sito per acquistare questo o quel prodotto. Qui c’è innanzitutto un problema di giudizio di carattere generale sulla libertà d’espressione, ma non voglio fare filosofia adesso. Di fatto, le sollecitazioni commerciali gratuite proprio non le digerisco, e quindi cancello anche i commenti di questo tipo ma, se ho tempo, mando anche una mail al “commentatore d’assalto” spiegando i motivi della censura.

  • Lo spam furbetto, quello dei commenti del tipo: “Complimenti, il tuo sito è fantastico! Le informazioni che trovo qui sono davvero utili.” Ovviamente, tali commenti sembrano essere del tutto falsi, ma non avendone la certezza al 100% non sono del tutto sicuro nel buttare via anche questi.


Commenti? :)


Segnalo infine le pagine dei principali motori di ricerca che hanno annunciato il tag “nofollow” ed il loro supporto:

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6 commenti per “Lo spam sui blog unisce i motori di ricerca”

Pui seguire questa conversazione mediante lo specifico feed rss.

  1. .mau. scrive:

    Fantastico! :-)
    Secondo me, già riuscire a bloccare i commenti in automatico sarebbe un’ottima mossa. Fortunatamente da me scrivono così poco che non è un grosso problema.

  2. alessio scrive:

    Ottimo ed interessante. Visto che sono pedante di natura :-) solo l’appunto che non di tag si tratta, ma di attributo del tag

  3. Giovy scrive:

    Purtroppo, .mau., così facendo NON si bloccano affatto i commenti automatici, ma se ne limita (o blocca) solo l’efficacia spammatoria. Per bloccare i commenti automatici bisognerebbe patchare le piattaforme… ;)

  4. Maurizio scrive:

    E’ un passo avanti, ma piccolo piccolo. Anche perchè il provvedimento si riferisce ad un comportamento che è spam nella maniera più evidente. Quello che non si comprende è la ragione per la quale, i motori non dicano con chiarezza ciò che è spam. Anche in questo caso, ad esempio, non tutti i motori si sono messi d’accordo: ASK Jeeves, il quarto servizio di ricerca in ordine di importanza, ha snobbato tale iniziativa che ritiene sia utile solo a Google che sfrutta un algoritmo basato in gran parte sulla link popularity. I problemi veri sono altri. Ad esempio, per Yahoo sono illecite le forme di ottimizzazione estrema come le doorways; Google, invece, considera spam anche le pagine attivate su domini di terzo livello che utilizzano le parole chiave nella Url. Perchè non mettersi d’accordo semplicemente nel ritenere spam quelle pagine web create al solo scopo di farle intercettare il più possibile ma che non sono attinenti alle ricerche effettuate dagli utenti? Perchè altrimenti da questo problema non ne usciremo fuori: i SEO più spregiudicati continueranno ad adottare trucchi di vario genere e i motori continueranno a sopportare perchè di più non riescono a fare. Ed è un vero peccato.

  5. Aristoteles scrive:

    Aiuto ho un problema, non riesco più a postare su un blog nel quale scrivevo abitualmente, mi rimbalza perchè mi riconosce come SPAM, ho provato a cambiare indirizzo e a metterne uno civetta ma non ha funzionato, non sono uno spammer e nonostante l’antivirus non capisco come sia potuto accadere, qualcuno può aiutarmi?

  6. Mauro Lupi scrive:

    Mi sa che non ti hanno “bannato” (ossia escluso) l’email ma il tuo indirizzo IP. Collegandoti ad internet da un altro PC dovresti riuscire a commentare.

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