Archivio: maggio, 2004

Finalmente ho trovato un programma che trasforma il Treo 600 in un registratore vocale.

Si tratta di una di quelle funzioni che pagheresti a peso d’oro solo nei rari momenti in cui ti serve, ad esempio quando devi assolutamente annotare un’idea, un nome, un’intuizione che altrimenti rischia di sfuggire un secondo dopo per sempre. Invece, con un registratore vocale a portata di mano, puoi registrare ogni genialata che ti passa per la testa, per poi scoprire, quando la riascolti, che non era proprio tutta questa gran cosa…
Comunque può servire.

Il programma si chiama SoundRec è gratis, ma l’autore accetta donazioni via PayPal; io ho mandato qualche dollaro anche perché ho sempre ammirato l’approccio shareware, specie quando l’autore, come in questo caso (ad esempio sul forum di Treocentral), condivide con i suoi beta tester l’evoluzione del programma.

Per far funzionare SoundRec occorre che il Treo 600 sia aggiornato all’ultima revisione del firmware che si può scaricare sul sito di PalmOne. La procedura esegue il backup dei dati e poi li ripristina, ma alcune applicazioni vanno istallate nuovamente e/o riconfigurate.

SoundRec funziona bene ma è decisamente spartano. Per chi ha esigenze più sofisticate c’è un programma di Audacity che costa 29 dollari; non l’ho provato, ma nei forum sembra se ne parli bene.


Più fonti, tra le quali Ebow, hanno sottolineato che ad aprile Google è stato il sito utilizzato dal maggior numero di persone (8,2 milioni) in Italia, scavalcando in un colpo solo i due portali nostrani Virgilio e Libero.

Anche su MList se ne parla, con particolare riferimento alla posizione di Virgilio e alle motivazioni per cui avrebbe perso questa leadership. Non sarei comunque troppro critico nei confronti di Virgilio i cui dati complessivi, visti in un’ottica temporale più ampia, mi sono sembrati decisamente positivi (si può vedere la presentazione di Emanuela Marconi al convegno sul Search Engine Marketing di IAB dell’aprile scorso).

Comunque l’evidenza è che il search sembra continui ad essere la funzione più utilizzata sul web ed ovviamente i siti concentrati su questo strumento ne sono avvantaggiati.

Volevo però contrapporre all’immagine di “Google al centro del mondo” un’interessante ricerca fatta da Vividence, una società californiana che si occupa di marketing research. La segnalazione arriva da MarketingVox che titola l’apposito post: “Google Magic Is Interface, Not Results”, mettendo in evidenza come le altre tecnologie di ricerca offrano ormai dei risultati simili (e a volte migliori) rispetto a Google, ma quest’ultimo beneficia in primis dell’apprezzamento per la sua interfaccia (e del tipo di marketing sviluppato, aggiungo io).


La strada l’avevo già spianata con il post precedente, ipotizzando la sostituzione di quelli che una volta (nel 1998 li vendevamo a 120 Lire ad impression) chiamavamo “banner per keyword” con gli sponsored links ed invece saranno gli sponsored links a trasformarsi in banner.

Da oggi è infatti possibile pianificare le campagne AdSense su Google utilizzando anche banner grafici nei formati più diffusi.

Questo significa tante cose che, per ragioni di tempo (sorry) sono costretto a sintetizzare:

  • Google è sempre meno una “roba tecnologica” ma una vera e propria media company

  • se il modello AdSense rimane legato alle performance, allora gli spender pubblicitari potranno trovare un efficacie strumento per sviluppare brand awareness a costi bassissimi

Non me ne vogliano gli editori tradizionali o i big portal, ma è la disponibilità sul mercato di un certo tipo di servizi che poi guida la domanda; e se adesso l’inserzionista può pianificare una campagna banner sul network di Google, segmentata in modo sofisticato e automatico dalla tecnologia AdSense, pagata in funzione dei click e quindi con tutto l’awareness gratis,… beh non si può mettere la testa nella sabbia ma occorre prendere atto che il modello dei media tradizionali basato sul concetto dell’esposizione è sempre di più messo in crisi.

Per Andy Beal si tratta di un sistema per far fare a Google altri soldi velocemente in vista dell’IPO (segnalo il suo post perché, a differenza del suo solito, entra nel merito di un argomento) e probabilmente ha ragione. Ma è sotto gli occhi di tutti che l’evoluzione di questo ex motore di ricerca, andrà a caratterizzare il futuro prossimo della comunicazione online.


Google AdSense sulle emailPrima o poi doveva succedere; anzi, mi meraviglio come mani non fosse ancora accaduto. Sulla newsletter di eMarketer che mi è arrivata oggi via email, compaiono le inserzioni pubblicitarie di Google attraverso il suo servizio AdSense.

Come sarebbe a dire “e allora?”
Significa che il mondo dell’email marketing, almeno per quanto riguarda le newsletter e le mailing list sponsorizzate, ha ora uno strumento in più per generare ricavi. Significa pure che il search engine marketing continua ad evolvere il suo engine. Succederà come per i “banner per keywords” ormai soppiantati dagli sponsored links?