Non so esattamente il motivo, ma appena arrivato a New York mi è sembrato giusto andare a Ground Zero.

Parlando con il tassista (un greco simpatico ma con le musiche del suo paese a tutto volume), mi ha subito chiesto se ero europeo perché, a suo dire, solo gli europei vanno a Ground Zero.

Mi ha fatto uno strano effetto. Sulle Twin Towers c’ero stato solo una volta più di vent’anni fa. Lo scenario era impressionante, così come le aragoste del ristoranto dove mi avevano portato. Da quella volta, sono tornato a New York un paio di volte, di cui una sola per divertimento ed in quell’occasione feci un giro in elicottero attorno al fantastico skyline della città.

Oggi, arrivando in taxi dall’aeroporto mi è sembrato come se il vuoto lasciato dalle Torri avvolgesse tutta la città.

Update: ho caricato alcune foto

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4 commenti per “Due passi a Ground Zero”

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  1. mit' scrive:

    “mi è sembrato che ilvuoto lasciato dalle Torri avvolgesse tutta la città.” Hai reso perfettamente l’idea. E forse è per quello che gli altri non ci vanno. Non ne hanno bisogno. Il vuoto è tutto dentro di loro.

  2. Visualounge.com - Personal Weblog scrive:

    Il Vuoto

    Mauro, hai proprio ragione, Ground Zero, 30 agosto 2002.
    New York 2002

  3. nbaggio scrive:

    Le tue foto mi hanno ricordato questa…
    L’ho scritta quel giorno mentre rientravo da Roma in treno, dopo che avevano chiuso tutti gli aeroporti…
    Occhi
    La vita è in un giorno
    un’ora un istante
    un giorno qualsiasi
    di cieca follia
    a settembre
    mentre s’apre
    infuocato
    uno squarcio
    nel cuore del mondo
    Occhi…
    mille occhi nella notte…
    ci guardano dal cielo
    stelle di vita
    bruciate
    nastrini gialli
    su quel reticolato
    di follia
    contro cui s’infrangono
    le nostre vite
    contro cui sempre s’immolano
    coraggio e innocenza
    Occhi…
    che ci osservate
    siete qui con noi
    piccole luci
    risplendete ancora
    nei nostri cuori
    non siamo bestie
    non siamo uomini
    siamo cenere
    per voi
    di un mondo
    senza pietà
    e senza Dio…

  4. Alessio scrive:

    Dalla bassezza dei miei 23 anni vorrei esprimere il mio sgomento ed il mio dolore per tutti quegli innocenti che hanno perso la vita sotto quelle macerie.
    L’ 11 settembre 2001 avevo 18 anni, ma la senzazione di sconforto che provavo allora è diversa da quella che provo dopo 5 anni.
    Andare a New York è sempre stato il mio sogno nel cassetto; ora ho un motivo in più per poterci andare un giorno.
    Alessio

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