Al di là di tutte le ricerche di mercato, il modo più semplice per dimostrare l’assurdo sottoutilizzo di internet nelle pianificazioni pubblicitarie, è una banale calcolatrice.

Facciamo due conti. Pianificare qualche spot televisivo durante una fiction “di grido” sulle reti nazionali, può costare alcune centinaia di migliaia di euro. A questi costi vanno aggiunti quelli dell’agenzia, della produzione, del testimonial, ecc. da spalmare su tutta la campagna. Il risultato è che per una manciata di secondi, lo spot è visto da qualche milione di telespettatori, realisticamene da 4 a 8 milioni.

Passiamo ad internet. In Italia si spendono ogni anno cento milioni di euro circa in pubblicità online. Il che significa 270.000 euro al giorno più o meno.

Teoricamente, al posto di pochi secondi di visibilità davanti ad un distratto o assonnato telespettatore, possiamo avere 24 ore di totale copertura su tutti gli spazi pubblicitari online venduti in Italia, raggiungendo almeno 5 milioni di utenti. Ve l’immaginate? Per un giorno intero, tutta l’internet italiana avrebbe un solo inserzionista. E questo costerebbe all’advertiser come i pochi secondi di uno spot in TV.

Naturalmente, si tratta di uno scenario impossibile da realizzare (magari qualcuno ci sta pensando); però lo squilibrio attuale tra i media tradizionali e internet è davvero evidente.

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7 commenti per “Mi compro tutta internet per un giorno”

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  1. Koine75 scrive:

    eh, ma quanto sono diversi quei milioni di navigatori, da quei milioni di telespettatori? E quanto poco ci metterebbero ad “infamare” il nuovo PADRONE della pubblicità?

  2. sprang scrive:

    sai cosa? in parte ti sei risposto da solo. in tv con pochi secondi di spot attiro l’attenzione di milioni di persone. in internet non ce ne sono le condizioni innanzitutto perchè: a) il mezzo è troppo frammentato e b) la pubblicità che potrei fare sarebbe comunque brutta e poco efficace.
    insomma, a me sembra che di strada da fare ce ne sia parecchia e se l’idea è quella di fare concorrenza al mezzo televisivo, si è perdenti in partenza…

  3. LevkaRomanov scrive:

    Non è una novità, probabilmente se facciamo il conto anche altri tipi di media risultano così, ad esempio: carta stampata.
    La TV ha però dei vantaggi ogettvi, uno spot non è solo un baner o un riquadro, è un coordinamento di audio/video/personaggi famosi, messo lì in maniera molto immediata fuori dai conenuti.
    In futuro sicuramente sicuramente le grandi aziende dovranno invistire di più su internet, la forbice sarà meno allargata ma sicuramente la TV avrà un suo ruolo principe.
    C’è da dire anche un’altra cosa che per alcuni prodotti e servizi come ad esempio: tecnologici e cellulari, viaggi e turismo, internet sta diventano molto importante.
    In certi casi internet ha creato NUOVE fette di mercato, esempio: il piccolo/medio hotel, la piccola/media, agenzia viaggi, non faceva spot in TV, mentre adesso vedo che sono molto ben disposte a investire in rete, si fanno fare il sito.. acquistano pubblicità per promuoverlo.. ecc.. ecc.. ecc..

  4. Mauro Lupi scrive:

    Non volevo fare un paragone tra TV e internet in quanto strumenti pubblicitari, ma sul rapporto tra costo di una campagna, teste raggiunte e tempo di esposizione. Il paradosso era quindi di confrontare pochi secondi in TV (anche di sicuro effetto) con 24 ore ininterrotte di advertising online a parità di budget e di audience raggiunto. Su internet la pubblicità sarà pure brutta come dice sprang, ma mi premeva solo sottolineare lo squilibrio. Tra le due, io sceglierei la seconda opportunità.
    Sull’efficiacia poi il discorso è più articolato. Le ricerche cross-media realizzate finora, evidenziano chiaramente l’aumento del ricordo di una campagna TV quando è supportata da una su internet. Se poi parliamo di ROI, l’analisi delle campagne televisive (ma anche degli altri media) è indubbiamente più difficle da valutare e distinta in funzione degli obiettivi. L’ultima ricerca negli Usa dice che la Rete genera un ROI peggiore rispetto al direct mail, ma migliore di tutti gli altri strumenti (http://www.adage.com/news.cms?newsId=39020#)

  5. emilio paolo scrive:

    Sarebbe una bella idea e secondo me permetterebbe un controllo in più da parte di noi navigatori (alcuni passivi). Ma che dire di quelle fasce di navigatori che, come tutti gli altri, usano iternet per lavoro e piacere …ma ancora costretti da mamma telecom a navigare a 56 k perchè ancora non c’è copertura ADSL. Il giorno in cui il garante delle telecomunicazioni aggiusterà questa situazione mettendo a Telecom una multa pari all’utile netto degli ultimi 2 anni di attività, mi rallegrerò festeggiando finalmente la parità di tutti i diritti!!!Ma mi viene in mente una cosa, perchè noi navigatori a 56k dobbiamo pagare il canone a telecom come tutti gli altri, potendo usufruire solamente del 10% dei servizi offerti??? grazie

  6. emanuele scrive:

    Premettendo che nessun media può sostituire un altro in quanto l’ideale è fondere le azioni di un media con quelle di un altro, potenziandosi a vicenda, io cercherei di valutare oltre che il rapporto tra costi e teste raggiunte (che secondo me è sempre migliore quello di internet, poichè per brutta che sia, stiamo parlando di una campagna online 24 ore, cioè un vero bombardamento pubblicitario!!) un altro parametro: la misurazione ed i dati ottenuti a posteriori.
    Innanzitutto internet permette una misurazione totale, in più se l’utente fosse opportunamente stimolato, potrebbe lasciare ben più che un semplice click su un sito, ma dati sociodemografici e psicografici (si pensi agli advergame e concorsi online). Io credo che il vantaggio principale di internet sugli altri mezzi è la quantità/qualità di informazioni che rimane in nostro possesso a campagna conclusa, dati che non avremmo mai con nessun altro media.

  7. rimini scrive:

    Speriamo bene, visto che la situazione a Rimini lascia un po a desiderare

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